Amore sciamano, tre poesie inedite di Paola Musa.
Amore sciamano
Vieni –
discendi ora lo sguardo sui miei sensi.
Alita in me,
versa il tuo calice d’ombre
su questo cielo rovesciato,
rifulgimi accanto.
Ti sento – oh –
come fiorisci furtivo tra i canneti del mio lago!
sei un’onda lenta, silenziosa.
Rimesti il mio richiamo in questa luminosa oscurità.
Non esitare, non pensare, è tempo –
ti ho atteso così tanto
amore, ma adesso non parlare –
bevi,
disciogli con me
il bagliore dei tramonti,
disserra le aurore acerbe delle labbra
sii pietra focaia
su questa piccola morte .
Non c’è argine o solco qui –
percorri dunque con le dita ogni confine
indietro, avanti , ancora –
sali su queste vette di carne e sangue
attraversa i valichi della mia bocca
danza su queste dune agitate dal vento
e suona sul ventre i tuoi tamburi di sciamano .
Suona, amore, i tuoi tamburi,
adesso –
intona con me
le corde di questo rito breve.
Il giallo di ginestra sulle scogliere
siano il nostro giaciglio
Il cielo, sgombro e attonito,
effonda i nostri fuochi fatui.
Adesso salgono,
salgono i canti verso gli dei invidiosi.
Li vedi?
Stanno spiando i nostri corpi dai loro astri immoti.
Il bacio
Dal pensiero alla carne
dal movimento all’attrito
dal diviso all’uno,
essere e perdersi.
La vertigine traboccante di vuoto
sulle labbra dell’altro,
certo.
Il bacio è antefatto di diaspore,
di cellula in cellula,
da muscolo a muscolo, migrando
nel cosmo del corpo, incessante dissolversi,
per separarsi ancora.
E’ danza di labbra oblique, disposte a croce,
varcanti le gole di altari segreti
sedimentati alla vita.
Il bacio è preludio di corpi
ricolmi d’attesa dell’altro
disperso altrove,
nella creazione.
Con le bocche rilucenti e accecate,
con le mani ansiose e rapaci
col piacere svettato in assenza,
l’indivisibile invano cercando,
non sapendo l’Uno.
Ellenico
Mostrami il tuo tempio
l’angolo segreto
dove hai immolato
per sempre il ricordo di me,
possa vedere coi miei occhi
il rituale degli eroi
al dio della vendetta.
Anche se taci
lo so laggiù io sono nuda
ma non ho durata di statua
non ho splendore di marmo
sono solo la tua mela
sono il tuo veleno
sono la morte dell’amore.