Antipoesie di Ambra Simeone.
io dico che non ha costi un’idea
io penso proprio che non ha costi un’idea,
ma che forse un po’ su ci devi lavorare, quel tanto perché si capisca un poco
non molto, perché altrimenti ti viene su troppo imbellettata,
ma neanche troppo poco, che poi sembra una cretinata,
insomma io penso che non ha costi un’idea,
ma che forse se spendi qualche soldo in più per un libro che ti piace,
questo può fartene venire una buona, che magari ci scrivi su qualcosa di onesto,
e non solo su questo libro, ma anche su tutti gli altri che leggerai,
perché se dico che non ha poi tanti costi un’idea,
è perché l’ho sperimentato, ho preso un’idea e ci ho scritto su questa poesia,
l’idea era di scrivere una poesia sulla creatività, diciamo così,
e allora l’ho scritta, ma non ci sono stata poi tanto tempo a correggerla,
e neppure troppo poco, insomma ci ho messo il tempo che serviva,
così per lanciarla nel mondo e per vedere se qualcuno riusciva a prenderla.
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l’idea balorda dell’a capo
non sono mai riuscita a togliermi di testa la voglia di usare l’a capo,
scrivo una cosa e me lo dicono in tanti, che non c’è mica bisogno dell’a capo,
ma io lo faccio lo stesso, dicono, che sai non c’è bisogno che lo usi, non sono poesie,
e io caso strano ce lo metto l’a capo, che mi è entrato nella testa e non vuole andar via,
mi dicono anche che se scrivo queste prose, che sono prose? io allora gli rispondo no,
sai, sono quasi poesie, e allora l’a capo non è obbligatorio nella prosa, perché lo usi?
io non sono mai riuscita a eliminare questo tic dell’a capo, scrivo una cosa e poi vado giù,
e dicono che quell’andare giù è superfluo, perché è una cosa che riguarda la poesia,
così un giorno mi ci metto d’impegno, nel senso non d’impegnarsi, ma di sacrificarsi,
e provo a non andare a capo, poi quando rileggo ci trovo ancora gli a capo, e mi chiedo
non li avevo messi, ma che strano, com’è che sono comparsi? dico a quelli che mi dicono,
perché metti l’a capo, sai che non serve in questi testi, tu come li chiami poesie?
no, non sono poesie, allora non ci va l’a capo, nel frattempo gli dico che sono comparsi così,
e giuro io non volevo, non volevo cambiarvi le regole, giuro, non è poesia questa e quasi poesia.
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Un mix di Mino Maccari Toti Scialoja Gaio Fratini Vito Riviello , tutti sotto tutela Palazzeschi : il relax del disimpegno impegnato .
Apprezzatissime !
leopoldo attolico –