Brindisi, editoriale di Emanuela Rambaldi.
Useremo le parole per blandirci, una forma antica di consolazione. Compiremo gesti scaramantici e alla fine troveremo un modo per dimenticarci.
Fingeremo che il tempo possa esser sezionato e che ieri possa essere per sempre separato dal domani.
Spenderemo sorrisi, l’ultima sera dell’ultimo giorno, perché la sola felicità concessa sarà quella dell’attesa.
Qualcuno forse dirà che il nuovo non esiste, così come il tempo e forse tutte le nostre vite. Qualcuno dirà che si tratta di categorie illusorie, simulacri ai quali ci aggrappiamo, per inventarci – oltre la fine delle cose – un loro inizio.
Ma noi brinderemo alla salute di tutti gli anni che stanno arrivando, quelli che tra un anno passeranno, alle nuove onde e a tutti i movimentos nuevos che ci tengono alta la vita e faremo il conto di tutte le canzoni che conosciamo e che contengono un invito al futuro.
“Quella vita ch’è una cosa bella, – diceva il passeggero al venditore di almanacchi – non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura”.
Versante Ripido compie due anni.
È un bel pensiero.
Auguri a tutti voi. E grazie.
