Cancro e controcancro, poesie di Raffaele Niro

Cancro e controcancro, poesie di Raffaele Niro.

    

    

Raffaele Niro è nato a San Severo (Fg) nel 1973.
Ha pubblicato Lingua di terra (prefazione di M. G. Calandrone, La Vita Felice, 2013); Carte d’identità (con il pittore Generoso D’Alessandro, Sentieri Meridiani, 2011); Cartacanta (menzione d’onore Premio Montano 2010 Poesia Edita, Edizioni M. Di Salvo, 2009); Vuoti a rendere (Edizioni Rhymers’ Club, 2006).
Sue poesie sono tradotte in Austria, Cile, Messico, Nicaragua e Spagna.

Per la narrativa è coautore di Inchiostro di Puglia (Caracò, 2015, postfazione di Nicola Lagioia), de I fuggiaschi (Stilo, 2013, prefazione di Franco Arminio), di Babel Hotel (Infinito, 2011, prefazione di Gian Antonio Stella) e di Rondini e ronde (Mangrovie, 2010, prefazione di Jean-Léonard Tuadi).

È tra gli esponenti più interessanti della videopoesia in Italia.

Dirige la collana di narrativa “Sud Aria” per la casa editrice “Terra d’ulivi”.

È ideatore e direttore artistico del festival DauniaPoesia.

È in uscita ad aprile 2016, per i tipi di Transeuropa, il suo ultimo libro di poesie, “l’attesa del padre”.

    

work in progress

in memoria di herbert marcuse

produrre e consumare
produrre e consumare
non hai tempo di pensare
produrre e consumare
produrre e consumare
work in progress
non devi pensare
buy, buy, pagare

produrre e consumare
produrre e consumare
uomo ad una dimensione
produrre e consumare
produrre e consumare
work in progress
il sistema ti sistema
b(it) detta il tema

produrre e consumare
produrre e consumare
la giustizia è di petrolio
produrre e consumare
produrre e consumare
work in progress
l’uomo è una macchina
da governare

work in regress

      

da “vuoti a rendere. Poesie sostenibili”, ed. Rhymers’ Club, 2006

*** 

cancro e controcancro

non sono panno da lavare
con un lavaggio normale
tantomeno l’ennesima offerta
da centro commerciale

sono la voce del verbo essere
sono tempo presente a latere
sono in prima persona singolare
a dondolare in una cella solare

dalla mia mappa genetica ho abraso
la data di scadenza dei sogni
per questo estremo atto di libertà
mi hanno rinchiuso in un codice fiscale

sono il risvolto di copertina
sono lo spartito della mattina
sono il bianco di un codice a barre
sono in prigione dietro le sbarre

hanno provato ad ammaestrare
i miei muscoli con aspartame filato
hanno denutrito l’anima nei momenti
di evasione derubricando la poesia

sono un alfabeto segreto
sono una lingua amuleto

ho circumnavigato le lettere
che formulano il mio nome
e sono naufragato tra i fiordi
della marca da bollo del verso

sono uno zero in condotta
sono un vento senza rotta
sono una manciata di rime
sono un verso che freme

ora rivolto la carta d’identità

attraverso la via di fuga degli occhi
la luce che intravedo in lontananza
dovrebbe corrispondermi

a dondolare sull’arco del sorriso
sono arrivato senza preavviso
sono estasiato da tanta bellezza
sono quel che sono con naturalezza

non sono un processo evolutivo certificabile

sono un indirizzo variabile

     

da “carte d’identità, Ed. Sentieri Meridiani, 2011

***

quaquaraquà

la verità
è che la madre di abele
ha partorito caino
ed io sono il loro aguzzino

la verità
è che la luce del sole
genera ombra
ed io sono quello che sembra

la verità
è che ad ogni azione
ostinata e contraria
io sono parte rivoluzionaria

la verità
è che le sbarre di protezione
sono le galere
al mio senso di avere
                                 libertà
di dire e di fare
la cosa giusta
in posizione un po’ angusta

la verità
è che chi ti ama
prende le distanze
ed io sono rilevatore di presenze

la verità
è che tutti per uno
fa di un uomo un dittatore
ed io sono qui tanto per parlare

la verità
è che non c’è bianco
che sia nero
ed io sono grigio per davvero

la verità
è che gli scalpi dei nemici
aggiungono valore
al mio senso di avere
                                 libertà
di dire e di fare
la cosa sbagliata
senza averla mai pagata

la verità
è che per essere
bisogna apparire
simile al comune sentire

la verità
è l’agnello sacrificale
costi quel che costi
nella macelleria dei giusti

la verità
è che non ce n’è
mai abbastanza
ed io sono in crisi d’astinenza

… perché

la verità
è quella cosa taciuta
quando dichiari di dire
la verità nient’altro che la verità

     

da “carte d’identità, Ed. Sentieri Meridiani, 2011

***

vincere la morte

in memoria di vittorio arrigoni

ancora non so
quando è successo
sotto coperta
i piedi fuori
a battere il tempo,
i denti
caduti e ingoiati.
sarà stato nel tratto
di un dado. sei,
mi dicono. hai vinto
un titolo. il nome
sui giornali.
ho segnato
il passo, perdendo
quel che è
successo. sarà
crepa di notte,
saliva,
e scenderà
di lato – e farà
senso – al sorriso,
o forse lo è già.

       

da “carte d’identità, Ed. Sentieri Meridiani, 2011

***

homeless

quando si sbarca
il lunario
la luce è lentissima,
tarda sempre
ad arrivare.
il piede, invece,
arriva veloce
in faccia e
al costato.
calpestata la dignità
umana
mentre il freddo
e la fame
gli tengono
ferme le braccia.

mettere le mani
avanti, a volte,
è questione
di legittima difesa.

la neve,
una scorciatoia.

     

da “carte d’identità, Ed. Sentieri Meridiani, 2011

                           

barighini1943_risultato

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