Colori di fondo, poesie inedite di Annamaria Ferramosca
è il tuo passo che inseguo
fino a morirne
piano pianissimo mentre m’infuria
il mondo sulla nuca
è così che curo il pianto dei millenni
voglio questa lenta morte a ritroso
questa risorgenza
chiedo al mio dio dell’eros
al dio gioioso che mi preme sui seni
che mai si fermi
questo riprogrammarci ripetuto
chiedo che non mi rubi
il delirio dolce del digiuno
il pallore del tuo viso nel preludio
e questa febbre che ci muove
il gioco l’abuso l’abisso
chiedo al mio dio dell’eros
al dio che limpido vola sul caos
che non mi rubi
il ritorno ancora e ancora
al punto di partenza
il mai sazio sapore della fine
ritrovarci naufraghi
sulla feritaluce dell’origine
ancora pulsa onda dopo onda
da un ignoto mare
***
con poche sillabe hai risposto
alla domanda muta che mi squillava dentro
sono caduta in ginocchio
come mai prima era accaduto
***
è quel tuo gesto improvviso che mi travolge
a definirti a svelare
l’alba nuova che sei
tutto il mio oriente perduto
non respiro attonita
aspetto le parole stupite lontanissime
che stai facendo emergere
da un cerchio ignoto
– l’altra mia faccia della luna –
qui vorrei agganciarti
con un tracker al polso
per mai perderti
***
tutto è troppo vasto indistinto
tutto è nebbia ma
su tutto
piano sta discendendo
ribellevivo
un colore di fondo inoffensivo
mi attraversa
nel desiderio fiero dell’urto
divora ogni ombra
assale di pienezza
mi risveglio rigenerata
sommersa di gridaluci
era turbine disordine rovente
poi simmetria di neve
sazia contentezza
***
mille volte e mille
fare tabula rasa dei pensieri
affidarsi al buio
con la sicurezza dei ciechi
sostare ad ogni angolo della notte
cercare lumi
nel primo baluginare dell’alba
presso le sorgenti
nel luccichío delle nascite
verrà ancora l’oceano
verranno le sue vele
appariranno ancora
nuovi continenti
ogni volta vergini
ogni volta innocenti
***
abbattere voglio abbattere
questa torpida parentesi
con un balzo uscire dal giorno
farmi estranea a me stessa
come per altro rinascere
navigare la sfida dell’ignoto
raccogliere da ogni terra
il fiore mai visto
come i raccontisogno di sconosciuti
spaesati come me
i loro viaggi pure
lontano da sé stessi
riconoscerne come per un prodigio
l’intrecciarsi comune del cammino
aggiungere vita alla vita
ritornare nella vitaparentesi
non più prigione
le pareti ormai diafane
e il mio sguardo più chiaro per
nuove strane sapienze
sulle pareti ancora ammiccano
felici altri varchi
in attesa d’essere lacerati
***
tu proprio tu luminoso
come un’idea
tu nato da genio e colore
scandalosamente bloccato
appeso sul muro museale
a ragione scalpiti
volar via dalla cornice
centanni a sgolarti
chiamavi e
ti eravamo sordi
ora finalmente mi scegli mi afferri
mi smuovi e
levito fino a te
in volo libero insieme
felici della fusione
tu abbandonato ogni sfondo
io con un balzo incuneata
nel tuo centro vivo
Annamaria Ferramosca, vive a Roma, dove ha lavorato come biologa docente e ricercatrice, ricoprendo al contempo l’incarico di cultrice di Letteratura Italiana per alcuni anni presso l’Università Roma Tre. Ha all’attivo collaborazioni e contributi creativi e critici con varie riviste nazionali e internazionali e con numerosi lit-siti italiani di poesia. Fa parte da molti anni della redazione del portale poesia2punto0, dove è ideatrice e curatrice della rubrica Poesia Condivisa, che diffonde in rete la poesia di grandi autori da tutto il mondo.
Ha pubblicato dieci libri di poesia tra cui: Other Signs Other Circles – Poesie 1990- 2009, Chelsea Editions, N.Y., collana Poeti Italiani Contemporanei Tradotti, Introduzione e traduzione di Anamaría Crowe Serrano; Curve di livello, Marsilio; Andare per salti, Ed.ni Arcipelago Itaca.
Ha curato la versione poetica italiana del volume antologico del poeta rumeno Gheorghe Vidican 3D – Poesie 2003-2013, CFR 2015.
Tra i riconoscimenti ricevuti: Premio Guido Gozzano, Arcipelago Itaca, Astrolabio, Naji Naamans Literary Prize (Beyrut) nella rosa del Premio Elio Pagliarani, finalista ai Premi: “Camaiore”, “Lerici Pea”, “G.Pascoli”, “Lorenzo Montano”.
Il valore raffinato di queste poesie sta nella tensione che si avverte, nel desiderio di ricerca. E’ uno scavo poetico emozionante che richiede di essere assaporato, arricchisce chi legge nella meraviglia della poesia. Il lettore attento solleva gli occhi verso il mondo, dopo aver incontrato queste poesie, per cogliere una differenza sostanziale. L’amore è impercettibilmente cambiato, è un volo, l’eros è misterioso come un rito e la caratteristica fondamentale è rappresentata da una sorta di osmosi tra lo sfondo con i suoi colori e gli attori in primo piano. Il tutto gestito con una “sapienza del verso” sicura e determinata. Bella lettura, unica!
Ti sono grata, Marzia, della tua lettura così sensibile. A presto,
Annamaria