Come si può far stare dentro microsoft word, editi e inediti di Evgeni Soya con traduzione di Anna Belozovitch.
Evgeni Soya [nome d’arte di Евгений Степанов (Evgenij Stepanov)] è nato nel 1992 a Odessa ed è oggi uno dei “poeti della rete” di lingua russa più seguiti. Sul sito VKontakte (vk.ru), il social network più utilizzato da utenti di lingua russa, la sua pagina è seguita da 36.815 persone. Su stihi.ru (piattaforma dove gli iscritti possono pubblicare e commentare componimenti poetici) è stato letto da 149.591 persone.
Evgeni ha pubblicato il primo libro di poesia a sedici anni e da allora è in perenne tournée tra Russia, Bielorussia e Ucraina, arrivando a cento date l’anno. La popolarità è arrivata attraverso il web; poi, a diciassette anni, l’invito a fare uno spettacolo tutto suo. Legge le proprie poesie a memoria, interagendo in maniera empatica con il pubblico. La sua immagine resta impressa e potrebbe essere quella di una pop-star: un giovane carismatico con i capelli biondissimi, tatuaggi e piercing, e uno sguardo tra innocente e malinconico.
Ad oggi ha pubblicato cinque raccolte di poesie. Il suo primo libro Beri [prendi] del 2008 è entrato nei dieci libri più venduti in Ucraina. Sono seguite More (2010), Hitorimakura (2011),
VRSK (2013), e юности [Junosti / giovinezze] (2015). Ha inoltre composto canzoni e scritto in lingua ucraina.
*
в пустом и забытом городе
в водовороте бессоных ночей – лезвий
я, наверняка, был бы голоден,
если б был бы живым и трезвым.
утром этот город такой простой,
ворочается в постели, без привычного грима.
я сегодня почти святой,
глянь на мой нимб из сигаретного дыма.
так что, словно виноградную гроздь сорви
с моих губ эти слова, моё напутствие.
я видел пару людей, умирающих от любви
я видел миллионы, гниющих в её отсутствии.
*
nella città dimenticata e vuota
nel vortice di notti insonni – lame
sarei, quasi sicuramente, affamato
se solo fossi vivo e sobrio.
al mattino questa città è così semplice
si rigira tra le lenzuola, senza il trucco solito.
oggi sono praticamente santo
guarda la mia aureola di fumo di sigaretta.
come un casco d’uva dalle mie labbra cogli
il mio augurio, la mia sentenza.
ho visto due che morivano d’amore
ho visto milioni marcire in sua assenza.
(inedita)
***
экспресс. город N – воронеж.
сквозняки. тотально простыл.
смотрел в твои глаза. думал “в них утонешь”
утонул. так и не всплыл.
ночь прорастает в землю черным упругим волосом.
ночь закончится ранним завтраком.
мне нужна тишина с твоим голосом.
мне нужна темнота с твоим запахом.
*
treno espresso, città N – Voronež.
spifferi d’aria. ho freddo fino al midollo.
guardando nei tuoi occhi, mi sono detto “qui si annega”
sono annegato. non sono più tornato a galla.
la notte si riverserà nella terra con la sua fibra nera solida.
la notte terminerà con colazione all’alba.
ho bisogno di un silenzio con dentro la tua voce
ho bisogno di un buio con dentro la tua fragranza.
(inedita)
***
как можно вместить в майкрософт ворд
августовские кометы,
воскресные газеты,
в которых никогда не разгадан кроссворд ?
в этом дне ловить больше нечего,
пора уходить / засыпать/ сниматься
читать тебя во сне.
внимательно / бережно,
будто ты новый завет
нам
вчера/ сегодня / завтра
семнадцать
влюбленным всегда семнадцать лет.
*
Come si può far stare dentro microsoft word
le comete d’agosto
i giornali della domenica
con pagine dell’enigmistica lasciate intoccate?
in questa giornata non resta altro per me da cogliere,
è ora di andare / assopirsi / scomparire
leggerti nel sonno
attentamente / con cura
quasi fossi tu un nuovo testamento
siamo diciassettenni
ieri / oggi / domani
gli innamorati hanno sempre diciassette anni.
da юности [giovinezze] (2015)
***
я истопчу свои любимые туфли,
я пойду пешком налегке,
окна вспыхнули, окна потухли,
их свет весь день гулял по прозрачной реке.
все несутся куда-то гурьбой
когда я дойду – я признаюсь,
что если состарюсь.
я состарюсь с тобой.
улицы, по которым иду, листая
играет ночь соло на водосточной трубе.
так прекрасно мечтать, ведь я мечтаю
мечтаю только о тебе.
старый добрый рассветный холод,
на твоем крыльце снежная пудра.
я рад быть человеком, который прошел весь город,
чтоб пожелать тебе “доброго утра”.
*
consumerò le mie scarpe preferite
andrò a piedi senza portare nulla,
luci di finestre accese, poi spente,
per tutto il giorno hanno passeggiato sul fiume trasparente.
tutti corrono in massa da qualche parte
quando arriverò, ti aprirò il cuore
dirò che se mai dovessi invecchiare
invecchierò insieme a te.
la notte sfoglia le vie che percorro
suona un assolo sulla grondaia
mentre io sogno, che meraviglia sognare,
io sogno di te soltanto.
vecchio e buono il freddo del mattino,
la tua soglia di neve adorna. sono felice
d’esser colui che ha camminato la città intera
solo per darti un “buongiorno”.
da юности [giovinezze] (2015)
ci sono dei buoni spunti, sono abbozzati schematicamente pur restando incisivi. C’è qui e là elaborazione di quanto sta vivendo anche se non è portata mai, almeno in questi esempi, fino in fondo.Forse l’età contribuisce ma c’è qualcosa dentro questi testi che dice che dentro quell’involucro che è il corpo, il nostro passeggino da trasporto, lì dentro c’è qualcosa che non solo riceve ma elabora e riscrive, ritinteggia le pareti interiori e con quelle, attraverso quel nuovo mondo in cui quello esterno ancora si frammenta, c’è una visione che cerca l’unità, e la riconosce in sé, nel proprio sguardo dall’interno,