Come si scrive una poesia cinese in epoca Tang (tanto per divertirsi un po’)
In Cina, nell’epoca che va dal 618 al 907 la dinastia Tang, successe alla dinastia Sui.
In questo perido nella poesia si distinguevano due stili, uno antico ed uno moderno. Lo stile detto “moderno” poteva essere formata da quattro oppure otto versi, anche se poi in letteratura si trovano versi fuori da questi schemi.
Io preferisco concentrare l’attenzione sulla poesia di soli quattro versi e cinque sillabe
Ad un famoso poeta giapponese fu domandato come si componga una poesia cinese.
«La consueta poesia cinese è di quattro versi» spiegò lui. «Nel primo verso c’è la premessa; nel secondo c’è la continuazione di quella premessa; il terzo verso si allontana dall’argomento e ne comincia uno nuovo; e il quarto verso collega i primi tre. Un canto popolare giapponese esemplifica quanto ho detto:
“A Kyoto vivono le due figlie di un mercante di seta.
La più grande ha vent’anni, la più giovane diciotto.
Un soldato può anche uccidere con la sua spada,
Ma queste ragazze uccidono gli uomini coi loro occhi”.
Il primo verso possiamo dire sia L’esordio ed è chiamato Ki
Il secondo verso espreime lo sviluppo ed è chiamato Chun
Il terzo verso definisce la svolta e viene chiamato Chuen
Il quarto verso ovviamente è il finale ed il suo nome è Ho
Questa metrica è diversa dall’Aikù giapponese e anche nello sviluppo ha le sue peculiarità, ma come vediamo resta sempre lo stile della sfida, dove esprimere massime libertà di simboli in gabbie di regole estremamente rigide. Già questo contrasto tra forma e contenuto è la prima poetica che viene manifestata da questa forma poetica.
La caratteristica di questi quattro passaggi sta anche nel fatto che sono gli stessi passaggi di qualsiasi struttura narrativa completa, sia che si tratti di un romanzo, di un racconto, fino alla più contratta poesia. Questi passaggi quindi compiono un’azione cronologica di sviluppo narrativo anche in una poesia che si nutre di tasselli simbolici ed evocativi che singolarmente vivono della loro solo istantaneità.
Il fatto che mi diletti di scrivere in dialetto bolognese rende maggiormente suggestivo e divertente il tutto.
Faccio alcuni esempi lasciando didatticamente le griglie e la traduzione a vista, è un gioco linguistico che possiamo fare anche con i bambini, nelle classi multietniche, per offrire la possibilità di parlare due lingue almeno, e ragionare sulla loro sonorità e significato.
Il sole
1 | ki- esordio | Al soul l’è putent | Il sole è potente |
2 | Chun-sviluppo | l’è l’aster zentrel | È l’astro centrale |
3 | Chuen-svolta | Al fiaur l’è cinen | Il fiore è piccolo |
4 | Ho-finale | Granel ed vetta | Granello di vita |
I sogni
1 | ki- esordio | Toti i sogn van vi | Tutti i sogni se ne vanno |
2 | Chun-sviluppo | Brisa qual piò dur | Ma non quello più duro |
3 | Chuen-svolta | Aiè sas in zil | Ci sono sassi in cielo |
4 | Ho-finale | Dla zant con gli uc srè | Della gente con gli occhi chiusi |
Il pittore
1 | ki- esordio | Culaur al pitaur | Colore al pittore |
2 | Chun-sviluppo | Par al bel quedar | Per il quadro bello |
3 | Chuen-svolta | Al pnel piov dal cil | Dal cielo piove il pennello |
4 | Ho-finale | Art e nadura | Arte e natura |
La diversità
1 | ki- esordio | La diversitè | La diversità |
2 | Chun-sviluppo | La da on gran spaz | Da un grande spazio |
3 | Chuen-svolta | Qual cl’è beli uguel | Ciò che è già uguale |
4 | Ho-finale | At da on abraz | Ti da un abbraccio |
La continuità
1 | ki- esordio | On dè ti beli nè | Un giorno sei già nato |
2 | Chun-sviluppo | Cinen madur vec | Piccolo maturo vecchio |
3 | Chuen-svolta | aiè qualcosa | c’è qualcosa |
4 | Ho-finale | Clè brisa cambiè | Che non è cambiato |
I bi-sogni
1 | ki- esordio | Toti nueter | Tutti noi |
2 | Chun-sviluppo | As perla divers | Si parla diversamente |
3 | Chuen-svolta | Confruntagna ban | Confrontiamo bene |
4 | Ho-finale | Bisogn e i sogn | Bisogni e sogni |
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