Concorso poetico e fotografico: “La paura e la città” – I SELEZIONATI

Concorso poetico e fotografico: “La paura e la città” – I SELEZIONATI.

   

   

In concomitanza con un ciclo di incontri a tema “La PAURA” organizzato da Civico 32 e tenutosi presso la sede dell’associazione, Civico 32, Scuola della carta, Humareels – Poverarte/fotografia e Versante Ripido hanno indetto un concorso fotografico e poetico intitolato “La paura e la città”.

Le giurie hanno selezionato le opere poetiche in base alla coerenza dei versi con il tema proposto, alla maturità stilistica e all’originalità dell’espressione artistica e le opere fotografiche sono state scelte valutando la coerenza col tema proposto, sia per il soggetto dell’immagine che per l’espressività emotiva. L’aspetto formale e stilistico, dal punto di vista della tecnica fotografica e degli schemi compositivi, è stato un ulteriore elemento di valutazione.

Trovate i risultati a questo link https://fanzine.versanteripido.it/newsletters/esito-del-concorso-la-paura-e-la-citta/

Nell’articolo precedente potete trovare le 3 poesie e le 3 foto prime classificate. Qui pubblichiamo le 10 poesie e le 10 foto selezionate.

     

GIANFRANCO MAURIZIO MATTARELLI:

PPPP

Pierpaolo svegliati
Sotto la tua targa
Nella piazzetta dedicata
Un idrante impolverato
Attende considerazione

Non c’è nulla da spegnere
In questa città conto arancio
Nulla da estinguere
Né fuochi di parole
Né fiamme di gesti

Ci sono sì
Freni arroventati
Resistenze incandescenti
E fumi da decomposizione
Nelle discariche marginali

Pierpaolo, sai
Sono tornate le lucciole
Sono a led consumano poco
E durano a lungo
Ogni palazzo ne ha una scorta

Schiacciale, corsaro
E infesta i nostri mari
Fra cancro e capricorno
Torneranno le luci
Quelle che brillano un giorno

O poco più

Piazzetta Pier Paolo Pasolini
5 marzo

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BARBIERI GIANLUCA: “RIFIUTI STANCHI”

4 barbieri gianluca CIV17023-rifiuti stanchi

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LUANA LAMPARELLI:

INCROCI URBANI

In punta di dita
Sfiorare la parola
E non saperla dire.

Nella distrazione
Ritrovare il nome
E girare la testa dall’altra parte.

Volgere altrove.

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CATERINA DOSE: “CALPESTATO”

5 dose caterina CIV17008-CALPESTATO_Foto#grafia

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BARTOLOMEO BELLANOVA:

LE FARFALLE DELLA NOTTE

Piove sulle farfalle ammorbate della notte,
incappucciate camminano veloci
sotto le gocce battenti.
Gli occhi fissi, destinazioni decise e rinnegate
a ogni svolta di marciapiede rosicchiato,
tirate ai dadi, rivoli di pensieri liquidi.

Piove sui seni giunti a pregare il poppante
assonnato dalla nenia della pioggia
o l’amante onomatopeico prima del calore
che avvampa e poi bagna,
tracce di corporali bufere.

Piove sui cocci di bottiglia che danzano
al ballo di una gronda di rame bucata.

Piove su cartacce e lattine spazzate fuori dal bar
nella penombra, ultimo atto usato
di un giorno troppo lento a morire.

Piove sulle saracinesche imbrattate e grigie,
via di fuga escluse dall’orizzonte del possibile.

Anche l’ultimo balbettio di passi è svanito
e solo le pozzanghere restano a mormorare
aspettando l’alba.

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STEFANO BISERNI: “AGORAFOBIA”

6 biserni stefano CIV17011-agorafobia

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ANNAMARIA DALL’OLIO:

ANCHE QUESTA È ROMA

Tutta Torpignattara,Tor Marancia
Prenestino, Parioli, poco importa.
                                            Il turista s’immerge nella guida.

Moderne catacombe                                                                                tutte tombe
gronda la pioggia                                                                                     gronda la rabbia
piove lo spavento                                                                                     piove la morte.

Trecento forse                                                                                          un paese forse
                                    le larve (tutte) del sistema
barebatuffoli di plastica.

Clandestino, lavoratore,
prostituta, ricettatore,
spacciatore, profittatore.

Improvviso sprizzar di fiamma
acido cola dalle coscienze.

Mondo incalzato                                                                                        e mondo ingrato.

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SERENA VITTORINI: “MY LO(V)NELY NIGHT”

7 vittorini serena CIV17014 - My lo(v)nely night

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SERGIO SICHENZE:

BETLEMME

Cresce l’ulivo contro il muro
alto e grigio,
c’è un esercito di occhi che spia.
I soldati si danno il cambio, giovani,
così giovani.
Tra le mani la roulette della morte,
il controllo delle armi automatiche
fa tacere la danza delle foglie.
Un bambino, curvo, lento e guardingo
segue la fuga elastica di un pallone,
la sua memoria è nata dentro la guerra.
Il laser emette un pulviscolo rosso,
è un punto interrogativo, un dubbio
sul petto del bambino.

L’otturatore scatta.
Dio invano invoca se stesso.

*** 

ALESSANDRO LEONETTI: “L’ATTESA” 

8 leonetti alessandro CIV17012 - L'attesa

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ROSSELLA TEMPESTA:

NOTIZIE DA ISRAELE

È sparita l’estate dall’armadio
sta tutta chiusa nelle scatole nascoste sotto il letto
eppure la stanza profuma di aria salmastra
e niente ha potuto la pioggia fitta dal cielo grigio,
                                                                            niente.

Porta notizie quest’aria marina, dice che a Gerusalemme
arabi e ebrei hanno sfilato insieme per la pace
sulla King George.
Ma è stata solo una piccola cosa
e gli arabi parevano la minoranza.

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MORENA FERNANDEZ AGLAYA: “IL TEMPO”

9 fernandez aglaya morena CIV17005-IL TEMPO

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JULKA CAPORETTI:

MARGARINA E UFO

Tutte le cose che non hanno odore
margarina e ufo
e stormi là in alto perché è stagione
e ghiaccioli all’arancio nei freezer.
Conserviamo coscienze allo stesso modo
inutili ma vive
inascoltate come i bronchi
come le vene
come le parentesi.
Facciamo caso ai baci di Giuda
e siamo pronti a genufletterci davanti ad una rosa.
Alla Madonna
non lasciamo nemmeno una briciola
delle nostre promesse.
Abbiamo in tasca solo testamenti
ma andiamo via fieri dopo una cazzata
ondeggiando e inneggiando
come altalene piene
soltanto per qualche minuto.

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ALDO TOMAINI

10 tomaini aldo CIV17022_03 Foto#grafia

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MASSIMO PAROLINI:

ANIMULA, PRECIPITE

La vita sta lievitando
in un pomeriggio festivo
transitando nella città deserta
in compagnia della malattia
grazie inconscio collettivo
per come trattate un giovane
che cerca il senso della vita
E la collera è fioca
ma c’è…
Due piccioni al sole con la testa
incassata tra le piume
e l’Adigetto che osserva
non è fiume è un rivolo
quasi ovunque interrato
come tante rogge
cittadine, tante anime, dove andiamo
a cercare un po’ di pace
senza acqua lavandaie cenere sciabordare, , ,
E l’acqua stagna, ferma,
mentre le anime vanno
in discesa precipite
volissima, memori
di una visione iconica, del reale
sublimato fra i tralicci della luce
e gli orti delle         periferie analgesiche

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BIANCA DELPIANO: “LAUDOMIA”

11 delpiano bianca CIV17028-Laudomia

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ALFREDO RIENZI:

LA PIETÀ E L’INVERNO

Questa è la via dei colonnati in marmo
dei portali intarsiati, dei gargoiles senza occhi che sogghignano
dove s’arrocca la pietà e l’inverno.

C’è sempre qualcuno a mezzo tra il corpo
e l’ombra, appeso a un nome che non torna,
a una casa perduta o mai avuta

il passo è meno che un cammino lento, un trascinarsi muto
di qua dall’argine delle begonie, dal nostro discettare a voce bassa:
i feriti, i derubati del sonno, i sanguinanti sopra e sotto pelle

nella notte lo scarno sogno è larva e lottano sonno e veglia morso a morso:
un rito che non sai come chiamare,
si direbbe un morire
senza sbocco e compimento: un dolore
senza male e lamento.

***

GIANFRANCO MAURIZIO MATTARELLI: “IL GUANTO”

12 mattarelli gianfranco maurizio CIV17024- IL GUANTO

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LUCA BRESCIANI:

ASSEDIARE I SILENZI

Assediare i silenzi
dei cieli che si fingono morti.

Allenare lo spirito
a dare il solletico
imparando quali sono i punti
dove Dio cela i suoi sonagli.

Costringere il sole
a dimenare il reale
mentre rotola e cade
oltre la pietà di non dire.

E condannare la titubanza
a ergastoli nella lucentezza
scoprendo che la paura nasce
dal buio di chi non sceglie.

***

NADIA MODICA: “RECINTO”

13 modica nadia CIV17006 recinto

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in apertura Io ti salverò, Alfred Hitchcock, 1945

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