Corso di santità, inediti di Giancarlo Serafino

Corso di santità, inediti di Giancarlo Serafino.

   

   

Giancarlo Serafino ( Campi Salentina 16 luglio 1950 ) ha pubblicato nel 2003 “Passaggio d’estate”, Zane editrice, con la presentazione di Giuseppe Vese. Sempre nel 2003 è stato Premio Athena per la poesia “Nenia che galleggia sull’Adriatico”. Ancora per la Zane Edi- trice nel 2007 ha pubblicato “Per canto e per amore” con la presentazione di Giuliana Coppola. Nel 2011 per i caratteri della CFR edizioni, ha pubblicato “Poesie sociali e civili” a cura di Gianmario Lucini, con note di Enzo Rega e di Antonio Spagnuolo. Nel 2012 è terzo al premio Don Milani per la legalità e la responsabilità. Nel 2012, ancora per i caratteri della CFR pubblica la raccolta “Città Fenicie” con prefazione di Arnaldo Èderle, del 2015 è invece“ D’incondizionato amore” per Terra d’ulivi Edizioni. È presente nelle antologie “Impoetico mafioso” “SalentoSilente” “La giusta collera” “Oltre le nazioni” “Ai propilei del cuore” “A che punto è la notte”, “Il ricatto del pane” “Mille voci per Alda”, “Fondamenta instabili”, “Keffiyeh – Intelligenze per la pace”. Come autore è inserito nel primo volume della CFR “Enciclopedia degli autori di poesia dal 2000”. Fa parte dello storico sodalizio poetico “l’incantiere” fondato da Arrigo Colombo. È poeta apprezzato nel web, dove sue poesie appaiono in diversi blog, gruppi poetici e riviste (egli stesso è amministratore del gruppo “Cenacolo”). Docente e Psicologo vive e lavora a Lecce.

*

Maestrale

La Giulia ancheggiava col pancione lungo il corso
l’amore dei marinai è la bufera
si schiarivano la gola anche i gabbiani
quando le raffiche scuotevano il dorso.
Il molo nudo rivelava il suo pudore
in fondo un nodo non trattenne la barca…
dall’osteria giungeva col fumo un coro
che il vento rigettava sulla battigia.

Ti vidi sorseggiare il caffè dietro una vetrina
credo che fosse lo stesso vento che bussava
a spirare sul momento al centro della via.
Tra acqua e fuoco, la sabbia sfumava la vista
col rosa e il nero, e pizzicava l’insalata.

La Giulia è come il barcone, ieri galleggiava
oggi è in avaria, insegue il maestrale tra le giravolte
e sbuffa in solitudine. Nella piazzetta dietro la chiesa
volavano fiori sfilati dalle tombe e dagli altari.
Se ci sarà pioggia riparami, che non temo l’inverno
se sarò silente conchiglia sotto il tuo seno.

È un giorno da belve.
Eppure dicono che in giorni come questi il vento
prega nelle cappelle col linguaggio degli angeli.

***

Pagliuzze negli occhi

Pagliuzze negli occhi
occhiaie blu lividi neri.
Cosa vedevi
quand’io raschiavo il tuo cielo?
Ed era sotto l’albero di mele
che le tue mani trovarono la via…
e sia… che non vedevi
dove mettevi i piedi
e sollevavi
la sarchiatura delle zucche
nell’orto della zia…

Ed i viticci diventavano fili elettrici
tu –dicevi- mi trovavi cromato
un David appesantito dall’inarco
del corpo e dalla resa sulla tua corolla
fresca medusa rosa e solleticante!
A vederti contratta
mi sentivo un brigante (aitante) sceso
a pestar terra…

E tutto tutto mi girava in …ini
luccichini fiorellini uccellini
e non pensavo più alle tue pagliuzze rosa
o cremisi, forse gialle striate verdi
che t’impedivano la luna-panda-lana
in maglione standard bianco-vaniglia.
Improvvisa una civetta in verticale
più il là scosse la frondaia:
cominciava un’altra giostra, una caccia
altra lotta …
Anche noi lì per sopravvivere.

***

Corso di santità

Al bar delle tre fontane andavano in tanti per lei
per il suo seno che appoggiava sul bancone
quando ti sospirava in faccia – caffè?
e anche il cameriere ricchione si annuvolava
nella tuta di lamé. Poi rideva e guardava le sagome
bianche sul blu dei marinai, ed era quasi un’intesa
se un fazzoletto arrotolato non fosse d’inganno.
È quel che si diceva… A lei piaceva così.
Non per questione d’amore, forse era una sua
personale religione adorare il grimaldello cosmico.
Con credo e passione.

Al bar delle tre fontane andavano in tanti per lei
per il suo sapere di cosmologia, geometria applicata
e pure un pizzico di teologia.

Lo dicono tutti quanti, al bar delle tre fontane c’è
un corso breve d’amore per diventare santi!

                    

Sergio Leone, C'era una volta in America 1984
Sergio Leone, C’era una volta in America 1984

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