Danza di felice luce. Poesie di Ciurleo, Cortese, Del Moro, Immovilli
Vi proponiamo il punto di vista sul tema del mese di diversi autori, con una sola poesia a testa, a esemplificazione e dimostrazione di come la parola poetica possa fornire una molteplicità di spartiti aderenti a un medesimo assunto.
Valentina Ciurleo
Mare e vento
quella rivolta
sulle punte del sole
così, a cielo aperto
sentire, toccare
uno sguardo d’eterno.
Una lunga notte
di onde e luce
come un luccicare stretto
di abbracci e speranze.
Davide Cortese
Difendi il tuo sorriso,
nada màs.
Di’ nomi che fanno bene.
Di’ Lucignolo,
Cosimo Piovasco da Rondò.
Sii tra le foglie.
Disegnati una mongolfiera.
Fischietta.
Vai a cena dagli Addams.
Leggi poesie per la loro pianta carnivora.
Riposa nell’azzurro.
Taci nel verde.
Sii bianco per rotolare nel fango.
Cerca un’ombra perduta da Peter Pan,
la perla verde di bambù,
la sola lacrima d’assenzio
che pianse Rimbaud.
Di’ Nevada e aspetta.
Ridipingi la panca nel giardino
e lascia che vi si siedano
a frotte i tuoi sensi di colpa.
Poi guardali andarsene via
con le brache colorate di vernice.
Canta una canzone stupida
che parla d’api o torte di mele.
Pensa a come ti chiameresti se fossi un clown.
A che animale assomigli.
A cosa diresti mai
se incontrassi il bambino che sei stato.
Inventa nomi diabolici per i tuoi angeli,
nomi dolcissimi per i tuoi demoni.
Bacia il tuo sorriso.
Francesca del Moro
Nell’assenza del dubbio
sentivi la sua forza,
nella nettezza della storia.
Sono stato felice, ho fatto
tutto ciò che volevo, disse
tuo padre. Felice, felice.
Brandiva la parola
come uno scacciamosche
per allontanare da sé
il pensiero della morte.
Valdo Immovilli
Che gioia, quando arriva il vento
a scarmigliare le foglie. I rami ondeggiano
quasi una danza e l’erba accarezzata
galleggia, vola fino al mare, corteggia le vele.
Rinuncia al tuo nome e amiamoci
adesso, chiunque tu sia, dammi la mano,
rinuncia alle ossa, ai muscoli facciali,
ai ricordi, ai cimeli. Rinuncia agli spigoli,
ai nodi ombrosi, alle ringhiere e alle balaustre.
Non afferrarti a nulla, nemmeno alle parole.
Chiunque tu sia, lasciati andare, amiamoci
senza fine, fino all’inizio.