DICONO COSÌ QUELLI DEL COMPLOTTO. PROSE INEDITE DI CLAUDIA ZIRONI

Dicono così quelli del complotto.
Prose inedite di CLAUDIA ZIRONI

   

   

Complotto
(questo breve racconto è ispirato a un personaggio reale)

Io so – e li devo avvisare. Io so, sono tra i pochi, sono forse l’unico che sa, e li devo avvisare – ho studiato, ho letto, scorro ininterrottamente le pagine Internet, i motori di ricerca, le pagine dei quotidiani, i dati, le informazioni, le vecchie riviste, tanti libri nelle più varie lingue – io li capisco, io solo capisco. E li voglio avvisare. 

Vado per strada – ogni giorno dalle 19:16 alle 21:03, precise – con la mia bicicletta, mi sposto veloce, davanti a ogni locale affollato, ogni gelateria, ogni punto di ritrovo – e li avviso. Ma non riescono a capire, mi guardano come se fossi un alieno, uno di quelli di Roswell, uno di quelli dell’Area 51, distolgono lo sguardo, ridono. 

Qualcuno, al CSM (1), mi ha fatto ascoltare una registrazione e ho capito: il complotto! Le parole che uso vengono distorte, la sintassi eliminata, la mia voce arriva alle orecchie degli altri come urla sconnesse – vogliono impedirmi di avvisare, ma io non mi arrendo: il Vaticano, satanisti, il virus, il 5G, leggete, Trump ta ta e Biden e Putin, i pedofili, le scie chimiche, le multinazionali, le aziende farmaceutiche Pfizer, Johnson, Moderna, Bayer, Novartis, l’esperimento, il Vaticano! leggete ta ta ta, – mi schiarisco la voce, ridono – il 5G, gli alberi, il virus degli alberi, il coronavirus del vaccino, ci spiano, leggete, trovate i dati, ta ta, ci sono i dati, tutti i dati, ascoltate, ta ta ta ta ta ta ta ta ta ta,  prendo fiato, ridono – danno lo Xanax ai bambini, il 5G, il virus, Biden, Roswell, il clima, leggete la catastrofe, Putin e l’Artide, i banchieri ebrei, i ghiacci antichi, il virus, i figli di Hitler, Assange, la verità ta ta ta, leggete ta ta ta, big farma, stanno arrivando, il complotto… – urlo più forte – ASCOLTATE TA TA TAAAAA! – ridono.

Dicono di un danno al lobo temporale, di demenza, di agitazione paranoide, dicono così quelli del complotto.

    

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(1) CSM: Centro di Salute Mentale

*

   

Lock down
(19 marzo 2020)

Ci si scambiano tanti saluti in questi giorni folli, come se l’incertezza sul tempo che resta riattivasse nostalgie e perduti rapporti. O sarà la noia, la mancanza di contatto fisico, la solitudine davanti alla pretesa normalità. O, al meglio, il senso della cura per tutti coloro che possiamo coprire con la nostra ala malandata?

Comunque sia, vale anche per me inviare pezzi di cuore in giro per la rete o forse cercare di recuperarne.

E mentre scrivo, vi vedo in tanti online e immagino tutte le vostre chat che brillano, le parole dette e le parole comunque taciute, anche in questo giorno che sembra la fine del mondo:

– Ciao, come stai? Saranno anni… (e taciuto: anni non perduti perché ti ho sempre pensato e ricordo ogni minuto di quando ci vedevamo) 

– Ti mando un libro che ti riguarda, non voglio disturbare, non occorre risposta (e taciuto: sarebbe bello invece averla e di quelle che fanno tremare le gambe, crollare le montagne, accendere i sorrisi)

– Facciamo la pace? (e taciuto: non ricordo nemmeno perché abbiamo litigato, so solo che mi sei mancato e ho una gran paura che tu risponda no) 

– Ti ricordi di me? Ci siamo incontrate al lago… (e taciuto: eri la più bella all’ombra della buganvillea, la tua poesia accompagnerà il mio ultimo respiro)

– Pensi che salterà l’incontro in libreria? (e taciuto: certo, lo so che salterà, ma almeno se mi risponderai saprò che ti senti bene)

– Come vi siete organizzati per i ragazzi con la scuola chiusa? (e taciuto: se sei nel panico come me, magari insieme ci possiamo calmare)

– Quando sarà possibile, ci si rivede per una cena? (e taciuto: così da dimenticare che un tempo non avevamo rughe e sentirci di nuovo ragazzi; così da dimenticare che abbiamo sperperato anni senza poterne chiedere conto se non a noi stessi)

– Mi vuoi sposare appena finisce l’emergenza? (e taciuto: siamo così fragili e fugaci in questa vita, così incerti sui termini del reale, che desidero creare l’illusione che questo infinitesimo istante di felicità che sai donarmi duri per sempre).

     


Claudia Zironi in una foto di Luca Villa

Claudia Zironi, bolognese, opera dal 2012 nel mondo della diffusione culturale con l’associazione Versante Ripido della quale è Presidente. È alla sesta pubblicazione poetica in Italia delle quali Eros e polis, nel 2016, è stata riproposta in USA in traduzione di Emanuel Di Pasquale. Nel 2019 è uscita, per i tipi di Marco Saya Edizioni, l’antologia a cura di Sonia Caporossi Claudia Zironi – Diradare l’ombra – antologia di critica e testi – 2012-2019. Nel 2020 è uscito il libro di poesie Not bad (2019-2020) con la casa editrice Arcipelago Itaca (vincitore Premio Città di Grottammare 2021). Del 2023 il libro di prose poetiche, con foto di Benedetto Beny Kosic, Tratteggi friulani, con l’editore qudu libri.

   

 

One thought on “DICONO COSÌ QUELLI DEL COMPLOTTO. PROSE INEDITE DI CLAUDIA ZIRONI”

  1. E` proprio un complotto, caro ciclista! Al CSM ti hanno salvato non sai da cosa, ma ti hanno anche messo addosso un’etichetta, che non e` solo un marchio (cosi` che tutti ti riconoscano e non siano tenuti a conoscerti) , e` un dispositivo che rende incomprensibile agli altri cio` che pensi e che provi, che ti riporta allo smarrimento della torre di Babele. Per fortuna c’e` un anima poetica che ti ha notato, che si e` chiesta cosa si nasconda dietro alle tue parvenze comiche o moleste. Prestare attenzione e` un atto d’amore.

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