E infine vidi il cielo, poesie di Valentina Soranna.
Valentina Soranna nasce a Bari il 22 aprile 1987. Continua a vivere a Giovinazzo (BA), fino alla maturità, dopo la quale salpa alla volta di Bologna. Lì abita per i dieci anni successivi, laureandosi in Arti Visive prima e proseguendo nel peregrinare tra i lavori più disparati poi.
Insegnante precaria di Storia dell’Arte, scrive, legge e canta dacché abbia memoria. Coltiva una passione viscerale per la musica nera, la fotografia, il Noir Americano e la Psicologia, soprattutto di matrice alchemica.
Attualmente stanzia da qualche parte nella meravigliosa Puglia, terra di arti, musica e mare – soprattutto infinito, sconfinato Mare, dedicandosi a tempo pieno alla scrittura, ai gatti e ad attività culturali di vario tipo.
Come bisce d’acqua è la sua prima raccolta di poesie, pubblicata in s/p nel 2015 ed edita nuovamente nel 2016 da Edizioni Draw Up, Latina.
I
Ho comprato un quaderno nuovo
l’ho fatto per me
non c’è niente di più bello
di un quaderno nuovo
e una penna
e me.
II
OTTO MARZO
E infine vidi il cielo
spalancarsi limpido
Allora non sapevano
che sarei stata un seme
“A morte!” mi dissero
ma io rinacqui in tutte,
Ipazia d’Alessandria.
III
Prendimi
lo sterno i fianchi gli intestini
Prendimi
come se fossi l’ultima
un fiore da recidere
con scherno
dal grembo della terra
Prendimi
con crudeltà
– perché così si conviene.
IV
Fatto sta che tu ritorni,
come squassa il vento a primavera
con l’assedio della tua mancanza
amore, amore che non quadra
ritorni come l’alba che non scalda
col carico di rondini e tabacco
a ricordarmi che non si osa chiedere
a ciò che non vivemmo
eppur viviamo ancora.
IV
RIASSUNTO
Sapessi scrivere
di come t’amo
avrei già vinto la guerra.
*