Epilogo d’estate, poesie di Annalisa Rodeghiero.

Annalisa Rodeghiero è nata ad Asiago (VI) e vive a Padova. Laureata in Scienze Biologiche all’Università degli Studi di Padova è stata Docente di Matematica e Scienze.
Ha pubblicato: Percorrimi tutta per Art & Print (2013), Di spalle al tempo per Venilia Editrice di Natale Luzzagni (2015) con prefazione di Stefano Valentini, Versodove per Blu di Prussia (2017) con prefazione di Nazario Pardini.
Sui testi poetici sono presenti in Leucade Antologia poetica a tema il padre curata da Nazario Pardini, Edizioni Enoteca Letteraria in collaborazione con Iplac (2016), nell’Antologia Poetica Prendi un verso dai poeti e dipingi un mondo di pace Edizioni Africa solidarietà onlus (2016), nell’Antologia Pensieri d’amore a cura di Rina Gambini Edizioni del Porticciolo (2017) e in numerose Antologie legate a Premi Letterari.
Collabora con riviste letterarie nazionali cartacee (Il Porticciolo, rivista di informazione, approfondimenti e notizie di cultura, arte e società) e on line (collaboratrice del blog letterario Alla volta di Leucade di Nazario Pardini) con note critiche e testi poetici.
Della sua poesia si sono occupati autorevoli critici e poeti.
Ha ricevuto con la silloge Di spalle al tempo numerosi riconoscimenti con Premi della Critica e della Giuria in Concorsi Nazionali e Internazionali.
Per l’inedito è spesso rientrata nella terna dei vincitori.
Suoi testi poetici e recensioni a inediti e ai libri pubblicati sono visibili nel blog Alla volta di Leucade di Nazario Pardini, in La Recherche.it Associazione culturale Rivista Letteraria Libera, nel sito del Circolo Iplac (Insieme per la Cultura), nel blog di Antonio Spagnuolo Poetrydream, nel Blog Letteratura e dintorni di Dianora Tinti e pubblicate nella rivista Nuova tribuna letteraria di Natale Luzzagni e Stefano Valentini e nella rivista di informazione, approfondimenti e notizie di cultura, arte e società Il Porticciolo.
Alla sua poesia viene dedicata una puntata della trasmissione televisiva Quante storie vuoi di Francesca Ciardiello e Dianora Tinti per TV9 Toscana: https://www.youtube.com/watch?v=MmI46VNU0KA.
COME ABETI
Ho imparato da loro
il tempo silenzioso dell’attesa,
ho avuto anch’io braccia piegate
dall’ impietoso vento di dicembre.
Ho pianto come loro
pioggia d’aghi orfani a terra
in notti di gelate senza luna.
Immutabile a rassicurarli
la certezza d’altre stagioni a venire,
la fine e il principio
nel susseguirsi d’ombra e luce.
Io come loro attendo
ma non so più dire chi, né cosa.
*
INAFFERRABILE POESIA
Ti aspetterò nello slargo tra i rami
senza fretta alcuna. Saprò coglierti
dove cantano d’amore i merli.
Qui solo un senso di proiezione in alto
regna, quando perde perfino il senso
la parola se dolce-eterno è il suono.
Soccorrimi se disperata cerco
il verso per raggiungere le stelle
ma non voltarti se ti sto abbracciando.
*
EPILOGO D’ESTATE
Lo sguardo fermo a nord segue la valle,
finestra sull’infinita bellezza
in malinconico epilogo d’estate.
Si chiudono le case
ad una, ad una, in Hinterbegh sul colle
quasi a farlo diventare
interamente mio.
Sostano cavalli a bere spicchi di luna
nelle vasche smaltate dei recinti.
Si resta soli a fine stagione
come all’arrivo con la valigia colma
d’interminabili giorni da vivere.
Ma dall’epidermide trasudano ancora
verdi aromi di sottobosco e resina
e dagli occhi una moltitudine di cieli
quasi a ricordare all’anima
che d’incanti si può vivere a distanza
fino all’ora di nuova fioritura.
*
SOSPESA SU UNA BRICCOLA
Ormai si avvia al tramonto la laguna.
Qui è quasi terra,
qui è quasi mare,
ma mai abbastanza terra
né completamente mare.
Sospesa su una briccola,
a mezza altezza, in quest’estate piena
vorrei che fosse mio
l’intero volo bianco di un gabbiano
perduto nel suo sogno oltreconfine.
*
DOVE DI FOGLIE
Dove di foglie
sanguigne d’acero
anche novembre, il triste mese,
sa vestirsi
braccia traslucide di faggi
si slargano tra rami sempreverdi.
Al silenzio d’acqua
alle radici, mi rivolgo.
Qui, senza rete
trovo connessioni.
Pace.
Qui, come queste piante
l’anima si indora, tace.
E so che verrà terra dalla terra
e linfa sempre nuova dalla linfa.
*

Questa Poesia si veste di raffinatezza per trasmettere il profondo sentire. La bellezza dei luoghi si coniuga bene con l’eleganza della scelta lessicale, che dà risonanza all’armonia di ogni composizione. L’attenzione della Poetessa per il suo dettato è sempre vigile e misurata. Complimenti ad Annalisa Rodeghiero!
Edda Conte.
Ringrazio di cuore Edda Conte per le parole dedicate alla mia poesia. Ricambio la stima.
Annalisa Rodeghiero
Inizio da qui: “Ho imparato da loro / il tempo silenzioso dell’attesa”. Così – in “Come abeti” – Annalisa apre il suo intervento poetico sul tema dell’ozio creativo.
Bene: chiediamocelo cosa ha appreso (anche se è lei stessa a fornirci la risposta migliore). Dagli abeti ha imparato ad attendere (etimologicamente: “ad” verso e “tendere” tendere).
La poetessa, dunque, aspira profondamente a qualcosa; ad uno stato di quiete e di pace che si contrapponga alla frenesia ed alla guerra dei nostri giorni. E, sebbene – in chiusa – scriva: “Io come loro attendo / ma non so più dire chi, né cosa”, in effetti lo sa, e ne sono chiarissima testimonianza le poesie che seguono.
Aspetta “nello slargo tra i rami / senza fretta alcuna” la poesia; aspetta l’arrivo dei cavalli che si abbeverano con spicchi di luna nelle vasche smaltate quando l’estate volge al termine; aspetta – “mai abbastanza terra / né completamente mare” – il sogno di un gabbiano, mentre si aggrappa ad una briccola; aspetta di trovarsi “senza rete” per rinvenire connessioni autentiche.
Certa, certissima che sempre verrà “terra dalla terra / e linfa sempre nuova dalla linfa”. Sicura che la creatività è dono d’amore, “l’amor che mòve il Sole e l’altre stelle”.
Brava, Annalisa, e grazie per questi versi.
Sandro Angelucci
Caro Sandro, percorrendo i miei versi con il tuo attento sguardo, mi hai suggerito risposte che nemmeno io conoscevo. Sappiamo entrambi che il poeta si interroga senza la pretesa di trovare soluzioni ai suoi innumerevoli perché. Quasi non gli servono. Ma se alla risposa si arriva per caso o per merito del lettore che interpreta o nello specifico per merito di un poeta-critico, amico, allora leggere la risposta diventa gioia piena.
Per questa gioia ti ringrazio.
Con profonda stima.
Annalisa
Si resta soli a fine stagione
come all’arrivo con la valigia colma
d’interminabili giorni da vivere.
Versi intensi che indicano, al di là della normale quotidianità dell’esperienza vissuta, comune a tutti noi, metaforicamente il senso inquieto della ricerca del senso della vita: la solitudine come conquista, come pienezza, come il silenzio, che può essere ricchezza e condivisione inconsapevole.
Grazie cara Maria Grazia Ferraris per i versi da te scelti e per il gradito commento ad essi riservato.
Con profonda stima
Annalisa Rodeghiero
La poetessa ha imparato dagli abeti “il tempo dell’attesa”, ma “non sa più dire chi, né cosa” attendere nell’attesa. Come dire che il senso vero e pieno della vita si assapora quando si rinuncia a conoscere (razionalmente) il senso della vita. E’ allora che il mistero si rivela in tutto il suo splendore. Ed è “la certezza d’altre stagioni”, la certezza che verrà “linfa sempre nuova dalla linfa”, la garanzia di un’eternità ciclica del tempo, la sicurezza di una sapienza e di un vigore indomiti, pronti a rinascere sempre, perché eterni e sempre antichi e nuovi.
Franco Campegiani
Ringrazio di cuore Franco Campegiani e voglio complimentarmi per la sua personale capacità di fare critica, immergendosi totalmente nella poesia fino a farla sua, per poi uscirne arricchendola del prezioso contributo della sua riflessione.
Annalisa Rodeghiero