Era immenso il vecchio castagno, racconto di Emidio Montini

Era immenso il vecchio castagno

racconto di Emidio Montini.

    

      Era immenso il vecchio castagno! Tre uomini ci volevano per abbracciarlo. Dal tronco rugoso come il volto di Merlino e con una chioma di venti metri! Nelle sere d’estate, era bello contemplarlo nel suo placido stormire, dalla finestra del bagno o dal balcone. I rami, d’un folto verde, si muovevano al vento, alle sue carezze, autonomi, l’uno intersecando l’altro come soggetti a divergenti brezze. Era antico, un avo per me: per me paterno. La sua esistenza mi dava sicurezza, un senso di durata. Seppure fisso era di compagnia. Seguivo i suoi mutamenti, di stagione in stagione, e gli parlavo anche, col rispetto dovuto all’età e alla potenza. Ma erano gli anni della crescita economica, dell’euforia americana. Per costruire si distruggeva, incautamente, con leggerezza, tutto quel che si parava davanti. E così le vecchie cascine e i campi, e i residui di muri a secco e i frutteti, e le distese di verde fra un condominio e l’altro. Fu un dolore quando vidi abbattere la recinzione, e aprire varchi nelle siepi, e entrare in scena ruspe e camion. Il suo tempo era venuto, il tempo impietoso verso tutto quel che vive. Il destino del vecchio castagno era segnato. Ogni giorno più vicini, tecnici e operai gli giravano intorno, piantando picchetti e tirando fili. Lui era nel mezzo. In mezzo a qualcosa che non lo riguardava ma a cui recava disturbo. E un bel giorno l’attaccarono. Per sradicarlo. Guardavo pieno di tristezza quello scempio, quelle fronde vilipese, quel tronco macerato dalle funi. Unica soddisfazione fu che resistette a lungo, che diede loro del filo da torcere. Nonostante i potenti mezzi, impiegarono quasi un giorno per abbatterlo. E anche quando fu riverso, giorni ci vollero per ridurlo a pezzi e portarlo via. Forse fui l’unico ad accorgersene, a sentirlo appieno. Quel grande vuoto. Un buco nel tempo e nello spazio. Forse fui l’unico a dolersene insieme al vento.

                             

david farquharson, il bosco di birnam, 1906 - in apertura albert goodwin, ali baba e i quaranta ladroni, 1901
david farquharson, il bosco di birnam, 1906 – in apertura albert goodwin, ali baba e i quaranta ladroni, 1901

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Dal 1 Febbraio 2023
il numero di VERSANTE RIPIDO con tema:
"RUMORE BIANCO - L'ILLUSIONE DELL'INFORMAZIONE"
    
IN VERSIONE CARTACEA
È DISPONIBILE PER L'ACQUISTO