Eresia del paesaggio, poesie e opere di Enea Roversi con una nota dell’autore

Eresia del paesaggio, poesie e opere di Enea Roversi con una nota dell’autore.

     

     

Enea Roversi è nato a Bologna, dove vive. Si occupa di poesia da diversi anni, collaborando con diverse realtà. Pubblicato su riviste, antologie, siti web e blog letterari, ha partecipato a numerose letture e a festival letterari. Fa parte dello staff organizzativo del festival letterario Bologna in Lettere e della redazione della fanzine letteraria online Versante Ripido. Si occupa anche di arti figurative (collage e tecnica mista). Gestisce il blog Tragico Alverman e il sito www.enearoversi.it.

       

Ritagliare immagini di carta, incollarle e poi assemblarle ad altre immagini su un fondo di carta o cartone: lo faccio da tantissimi anni, da quando ero bambino. Le prime cose (che ancora conservo) risalgono a quando avevo dodici anni: ritagliavo da giornali e riviste foto di bottiglie con le quali componevo figure che dovevano avere un senso compiuto. Un primo, ingenuo, tentativo di cimentarsi con la creatività. La tecnica del collage l’ho coltivata nel corso del tempo, cercando di affinarla, di personalizzarla, ma anche di stravolgerla. Le opere di Mimmo Rotella, maestro del décollage, furono per me una folgorazione,  così come pure quelle di altri grandi artisti come Jacques Villeglé, Robert Rauschenberg, Kurt Schwitters (solo per citarne alcuni, l’elenco sarebbe assai lungo). Il collage mette insieme, il décollage toglie: avviene così, in un certo senso, anche per la poesia. A volte si aggiunge, a volte si toglie e così io metto un’immagine, ne strappo un pezzo, la coloro con un pennarello o con un pastello a cera, oppure sovrappongo una striscia di nastro adesivo che successivamente coloro. I risultati a volte sono quelli voluti, altre volte sono tutt’altra cosa da quella che era l’idea iniziale: le possibilità sono infinite ed è questo che, ancora oggi, mi affascina e mi fa continuare a cimentarmi in questa forma di (arte?), non esageriamo: diciamo artigianato creativo. Non ho alle spalle studi artistici, sono un dilettante della parola e dell’immagine, ma credo fermamente nella mia produzione e vorrei che la forma poetica e quella delle arti figurative fossero una lo specchio dell’altra: in mezzo ci sarei io, con tutto quello che cerco di comunicare.
[N.B.: Le immagini proposte raffigurano collage in formato cartolina (cm.10×15), ma la produzione comprende anche formati maggiori] ER

     

eresia del paesaggio

com’è straniante questa visione
nuvole bianco latte intrecciate
graffi di ruggine tra le siepi
un tempo l’immaginario viveva
in trame intricate di fili d’erba
ora abbiamo l’inutile tutto
ci manca l’anima purtroppo
dividiamo strade e campagne
subiamo la piena del torrente
recintiamo i boschi del plenilunio
guardiamo inermi le rovine
di questo paesaggio sventrato
eretica parodia della modernità.

dalla raccolta Asfissia, pubblicata da Edizioni Smasher nel 2011 nel volume Contatti

*

Incroci obbligati

Incroci obbligati le nostre strade
caselle bianche e caselle nere
e tutto quel peso da sopportare
le definizioni                        così
assurde
e il significato delle cose poi
quello che non sappiamo
che non sapremo mai
le poesie con  [le parentesi quadre] e i punti di sospensione

come i fili a cui siamo appesi
le corde che ci tengono sospesi
la danza nell’aria
il bianco e il nero
delle strisce pedonali
dall’alto
le parole attutite (suoni)
ferro e nuvole
dov’era la rotaia
ora c’è la fibra ottica
il semaforo si accende
obbligo di svolta a destra
eccole                                    le nostre strade
            ecco gli incroci
annerire e compensare il tutto
con un tocco di falsa intelligenza.

dalla raccolta inedita Incroci obbligati

*

pioggia di rane

e della virtù poi che ne faremo
dei ricordi avvolti nel cellophane
di tutti i fulmini caduti dal
cielo durante i temporali estivi
che ne faremo della sabbia
nelle clessidre          dell’intonaco
che cade a pezzi e dei chiodi
arrugginiti che rimangono su
attaccati a un’idea da nulla
che ne facciamo ora poi
di questa nostra insipienza
degli ululati notturni           della neve
così poco rassicurante   e del sole
nascosto   che cosa ne possiamo fare
dei segnali di pericolo   degli allarmi
delle dottrine rinnegate      possiamo
attendere impassibili o sgomenti
la pioggia di rane   o l’ultima eclissi
che verrà

dalla raccolta inedita Coleoptera

 *

        

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