Falce, poesie di Dimitris Cosmopoulos, in traduzione di Helene Paraskeva, con introduzione di
Helene Paraskeva.
«AΙΔ΄ΕΙΣ΄ΑΘΗΝΑΙ Η ΠΡΙΝ ΘΗΣΕΩΣ ΠΟΛΙΣ» è l’epigrafe sull’Arco di Adriano che contraddistingue le due città, quella di Teseo e quella dell’Imperatore Adriano nei pressi del Tempio di Zeus Olimpico.
La poesia è dedicata ai poeti greci dell’inizio del secolo che lavoravano presso i giornali e contemporaneamente scrivevano le loro opere in condizioni di solitudine e indigenza. Negli anni giovanili, le stesse condizioni di solitudine e miseria ha dovuto sopportare anche lo stesso poeta Cosmopoulos. In questa atmosfera di privazioni e struggente nostalgia per Casa, l’epigrafe dedicata ad Atene, la grande città gloriosa, serve a sottolineare con tormento e ironia la permanenza nella città di Atene. Poesia con grande musicalità. HP
Poesie selezionate da Helene Paraskeva da: Falce di Dimitris Cosmopoulos, Kedros, 2018 – Δημήτρης Κοσμόπουλος, Θέριστρον, Κέδρος, 2018. Traduzione di Helene Paraskeva:
Qui è Atene, 2017
Cantami ancora la canzone di Alessandro
nella calura dell’asfalto in via Menandro
per la discesa trascinando la sua Croce 28 luglio 1906
“per la somma di trenta dracme”, albeggia quasi
Dagli uffici oscuri di “Asti” ed “Embros”
ciottolo nel palato, stella e castigo.
Ma non scordarti il canto di Cristallis
le viscere innevate, curvo, esce di nuovo
Dall’albergo “Apollo”, zona Caftia
Nel temporale di Pindos, in cerca
di un po’ di latte, una parola, una carezza.
1895, in Settimana Santa, cerca un albero, è buio.
Per mettere radice, verso sera, vicino ad acque fresche,
del fiume imbavagliato, sotto il viale.
Come cipresso pagherai lo scotto
alle insegne al neon, come un profugo paria.
ΑΙΔ’ ΕΙΣ’ ΑΘΗΝΑΙ , 2017 (Σελ.13)
Να μέλψεις πάλι το τραγούδι του Αλεξάνδρου
Μέσα στο καύμα της ασφάλτου στην Μενάνδρου
Κατηφορίζει σύρων τον Σταυρόν του 28 Ιουλίου 1906
«αντί τιμήματος πεντήκοντα δραχμών», έχοντας φέξει
Στου Άστεως και στου Εμπρός τ’ανήλιαγα γραφεία,
Με βότσαλο στον ουρανίσκο, άστρο και τιμωρία.
Αλλά να μην ξεχάσεις το τραγούδι του Κριστάλλη,
Με χιονισμένο σωθικό, γερτός, να βγαίνει πάλι
απ’το ξενοδοχείο «Απόλλων» στα Χαυτεία
κι όλης της Πίνδου το δρολάπι, για ζητεία,
για λίγο γάλα, μια κουβέντα, ένα χάδι.
1895, Μεγαλοβδομάδα, ψάχνει δέντρο, έχει σκοτάδι.
Ν’απλώσεις ρίζα, σε νερά δροσάτα, προς το βράδυ,
Σε φιμωμένο ποταμό, κάτω απ’την λεωφόρο.
Με τρόπο ενός κυπαρισσιού να καταβάλλεις φόρο
Στις φωτεινές ρεκλάμες, ως αλλοδαπός παρίας.
*
Percorso
Ogni giorno che passa
Nuvola che sfuma.
Scende la notte, mi avvolge,
si impiglia nei capelli.
Terre nere della notte
Tre volte ho girato attorno a voi.
Spiravano venti di guai
E riparo non trovai.
Avrei voluto incontrare
I miei fratelli persi
Ma ritrovai soltanto ombre
Opache che guardavano altrove.
Ogni notte che passa
Selva oscura per smarrirmi.
Un giorno mi salverò
Come sorgente che zampilla.
ΔΙΑΔΡΟΜΗ (Σελ.80)
Κάθε μέρα που περνάει
σύννεφο και χάνεται.
Πέφτει νύχτα, με τυλίγει,
στα μαλλιά μου πιάνεται,
Μαύρα χώματα της νύχτας
τρείς σας γύρισα φορές.
Μα φυσούσαν συμφορές
και δεν βρήκα ν’απαγκιάσω.
Ήθελα να συναντήσω
τους χαμένους μου αδελφούς.
Βρήκα μόνο τους θολούς
ίσκιους να μισοκοιτάνε.
Κάθε νύχτα που περνάει
δάσος μαύρο να χαθώ.
Μιαν ημέρα θα σωθώ.
Σαν νεράκι που κυλάει.
*
(UN) MORTO CHE PARLA
Non torna indietro il tempo
E tutto ciò che lasci, come brandelli
pendono dai rami.
Ma le rive vanno via, schiuma
selvaggia la corrente che fluisce.
Non sei quello che nuota
Misero, naufrago fra le onde,
perché ciò che smarrisci
ti lascia nella tomba lontana
Nel bagliore delle icone
o – come in un film- col chiarore
credi di svegliarti e vivere.
Prima un mare grosso
– Quale cicogna ti riafferra? –
E ora cenere fredda.
Non è il destino cacciatore,
la morte che ti chiama
colorata e scrosciante
piena di vita e fremito.
Ma la morte fatale
chiude la tua vita andata.
Ciò che tiene, rinato
si alza dal letto.
non è abbattuto dalla caccia.
Si muore e la vita ricomincia.
UN MORTO CHE PARLA* (ΣΕΛ 74, Il titolo è in italiano)
Ο χρόνος πίσω δεν γυρίζει.
Όσα θ’αφήσεις, σαν κουρέλια
κρέμονται στων κλαδιών τα χέρια.
Μα φεύγουν οι όχθες, άγρια αφρίζει
η ορμή του ρεύματος και πάει.
Δεν είσαι αυτός που κολυμπάει
έρημος, ναυαγός, στο κύμα,
γιατί τριγύρω σου, όσα φεύγουν
σ’αφήνουνε σε ξένο μνήμα.
Μες στων εικόνων τ’άδειο φέγγος
ή – όπως σε φιλμ- με ανατολή
νομίζεις πως ξυπνάς και ζεις.
Πριν φουσκωμένο πέλαγος
-ποιός να σε πάρει πελαργός;-
και τώρα η παγωνιά της στάχτης.
Δεν είναι μοίρα ο κυνηγός,
ο θάνατος που σε φωνάζει,
πολύχρωμος όταν παφλάζει
όλο χυμούς ζωής και ρίγη.
Μα ο θάνατος ο πεπρωμένος
κλείνει την ζωή σου την φευγάτη.
Ό,τι κρατάει, αναστημένο
Σηκώνεται από το κρεββάτι.
Δεν το αφανίζει το κυνήγι.
Πεθαίνεις κι η ζωή ανοίγει.
*
xxii ex silentio (Il titolo è in latino)
Le mie parole foglie modeste,
ma la tua lingua vicino a te mi invita
di silenzio mare, meraviglia
riccia e profonda. Infinita.
Le parole come migratori stanchi,
Con ali esauste, stremate, sfate
nel mare del tuo silenzio indicibile
Nidificano nel Paradiso.
Il frutto del mio desiderio cresce
le mie parole tutte, rondine sola che
si inebria mentre la tua bellezza canta.
Pioggia scrosciante di volatili,
nuvola densa, uccelli cinguettanti
che si rifugiano fra le tue braccia candide.
xxii ex silentio (ΣΕΛ 54, Il titolo è in latino)
Τα λόγια μου είναι φύλλα ευτελή.
Μα η γλώσσα σου κοντά της με καλεί
θάλασσα της σιωπής, παραμυθία
Σγουρόμαλλη κι απύθμενη. Βαθεία.
Τα λόγια κουρασμένα αποδημητικά,
μ’εξαντλημένα, κατάκοιτα φτερά
στην θάλασσα της άρρητης σιγή σου
φωληάζουνε σε κήπο Παραδείσου.
Πως ο καρπός του πόθου μου μεστώνει
κι όλα τα λόγια μου ένα, χελιδόνι
μεθάει την ομορφιά σου κελαηδώντας.
Σηκώνεται βροχή από πουλιά,
πυκνή νεφέλη, πετούμενα άδοντα
δύουν πολύφτερα στην άγια σου αγκαλιά.
*
Breve cenno biografico del poeta greco Dimitris Cosmopoulos
Dimitris Cosmopoulos è nato a Messinia ed è cresciuto a Calamata. Poeta, saggista e traduttore ha pubblicato nove sillogi di poesia e tre raccolte di saggi letterari. Molte sue opere e sono state tradotte in francese, italiano e arabo.
Cosmopoulos dirige la rivista letteraria Νέα Ευθύνη (Nuova Responsabilità). Dal 2001 è membro di Società Studi sullo scrittore greco Papadiamaandis. Nel 2005 ha vinto il premio «Lambros Porfiras» dell’Accademia di Atene e nel 2013 gli è stato attribuito il premio Kavafis per la sua opera poetica. Vive e lavora ad Atene.
Le poesie tradotte sono state tratte dalla silloge Θέριστρον (Falce, 2018) vincitrice del premio dell’Accademia di Atene, 2018.
Breve cenno biografico di Helene Paraskeva
Helene Paraskeva è nata ad Atene e ha studiato in Grecia, in Italia e nel Regno Unito. Vive a Roma. Insegnante della Scuola Superiore, ha portato avanti progetti interculturali in collaborazione con ONG, Enti Locali e Università. Ha pubblicato la trilogia poetica Meltèmi (LietoColle, 2009), Lucciole Imperatrici (LietoColle, 2012) e L’odor del gelsomino egeo (La Vita Felice, 2014). Inoltre, ha pubblicato Global Issues in English Literature, (Clitt, 2003) un testo interculturale in lingua inglese per il Liceo delle Scienze Sociali. In lingua neo-greca ha pubblicato:
- Γλέντι Τρελό (La festa pazza,2015, Roma);
- Θαλασσινά Παράθυρα (Finestre Marine,2016, Βεργίνα,);
- Il dramma storico: Αποξένωση (Alienazione,2015, Roma);
- Il Tragediometro e altre storie (Raccolta di racconti, Faraeditore, 2003);
- Nell’uovo cosmico (romanzo, Faraeditore, 2006) Segnalato dal Premio”Grazia Deledda, 2007″);
- Ha collaborato con la rivista settimanale «Internazionale» (2009-2011);
- Nel 2018 ha tradotto l’antologia bilingue dei poeti greci contemporanei Pegaso Greco (2018, Fuis) e ha pubblicato la silloge di poesie bilingue Storie, sogni e segreti (2018 Fuis);
Fa parte della Compagnia delle poete fondata e guidata da Mia Lecomte.
Ringrazio il Versante Ripido e la bravissima Anna Belozorovitch per aver apprezzato e pubblicato le poesie di Dimitris Cosmopoulos e le rispettive traduzioni da me elaborate.
Auguro al versante Ripido vita e successi e ad Anna ispirazione poetica e Buon Lavoro!
Naturalmente, ho aggiornato anche il Poeta che vi ringrazierà.
Grazie ancora,
Helene Paraskeva
Mi sento attratta dal tessuto tematico della terza poesia (xxii ex silentio).
Davvero molto bella.
Applausi.
Rosanna Spina