Fermati anima, haiku dell’inquietudine di Giovanna Iorio

Fermati anima, diciassette haiku dell’inquietudine di Giovanna Iorio.

   

  

”Fermati anima”  è un esperimento ovvero la traduzione in haiku del  “Libro dell’inquietudine” di Fernando Pessoa. Di prossima pubblicazione. G.I.

*

le imbarcazioni
passano nella notte
senza un saluto

vivono insieme
in un unico corpo
il re e il suo schiavo

è terribile
ma solo in apparenza
la monotonia

il saggio è colui
che rende monotona
la sua esistenza

e tra luci e ombre
il mattino si scioglie
sulla mia città

è domenica
anche in me, il mio cuore va
in una chiesa

tutti i rumori
tagliati  da un coltello
silenzio freddo

solo le nuvole
sono reali oggi e il cielo
inesistente

assurda e fredda
la tenerezza che provo
per un passante

la strada è un libro
colgo conversazioni
ombre di discorsi

un gallo ignaro
che canta nella notte
come un bambino

vivere è essere
un altro, essere nuovo
a ogni alba 

il vecchio cielo
dove tutte le stelle
ricominciano

e comincia in noi
l’autunno, un vago sonno
ci invade i gesti

un fiammifero
è il suono del primo tram
illumina il buio

siamo dei climi
aleggia la minaccia
di un temporale

e ho voglia di
gridare nella testa:
Fermati anima!

                       

Theda Bara 1985 - 1955
Theda Bara 1985 – 1955

 

2 thoughts on “Fermati anima, haiku dell’inquietudine di Giovanna Iorio”

  1. Perché si vuole chiamare Haiku qualcosa che non è per nulla Haiku?
    Questi scritti di Giovanna Iorio non hanno nulla a che vedere con la raffinata e complessa poetica Haiku.
    Se si vuol fare poesia e/o aforismi e/o filosofia è una cosa, ma non si dovrebbe mai chiamare “queste cose” Haiku

  2. In effetti, la logica per la quale questi scritti vengano definiti “Haiku” è inesistente.
    La struttura dei componimenti in 5/7/5 sillabe non basta, è solo uno degli elementi di questa poetica (e nemmeno il più importante), ma la logica e lo spirito dello haiku è assolutamente assente.
    Forse l’autrice pensava di poter scrivere haiku basandosi unicamente sulla “struttura”. Suggerisco di leggere (o rileggere) le opere dei grandi maestri haiku e di capire meglio le peculiarità di questa straordinaria poetica.
    Saluti
    Tommaso

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