Filastrocche e opere di Daniela d’Elia.
L’autrice Daniela d’Elia ci racconta di sè:
nasco nella terra dove il sole brucia anche l’anima, a Trinitapoli (non potevo nascere in altro luogo!), in Puglia.
Altalenante tra insicurezze resistenti e fragili determinazioni, ho preso l’arte e l’ho messa da parte per acquietare le paure paterne dall’incerta professione d’ artista.
Prima di riuscire a convincermi ho fatto trascorrere quasi 40 anni, la prima vita svolta tra i libri di giurisprudenza e turismo, agenzia di viaggi e i viaggi a consolare le mie inquietudini.
Ci sono voluti nubifragi, tempeste, uragani e terremoti devastanti prima di accettare che fossi nata con una predisposizione spiccata alle arti.
Dal 2012 la mia vita è a queste dedicata. Laureata in scenografia all’Accademia di Belle arti, pittrice, illustratrice, attrice e autrice di sceneggiature per il teatro.
Scrivo filastrocche e spesso parlo anche in rima. Organizzo eventi culturali e artistici per grandi e bambini, a quest’ultimi dedico gran parte della mia attività artistica tramite il Personaggio della Dottora Fantasia! Da pochi mesi ho aperto una Casa D’Arte, a Foggia dove risiedo.
La filastrocca della Dieta
Mi mangerei un bue per intero
e per contorno patate e peperoni al forno
per togliermi di torno la fame che provo tutto il giorno.
Mi berrei poi del vino rosso
per ridere a più non posso
e liberare la mente da tutto questo niente
dal dolore che avverto
dal vuoto che riempie il dentro
Lì dove sta il centro
Il centro dell’infinito
Il centro dell’eterno
E che fa da perno a tutta l’esistenza
Ma è vuota anche la dispensa!
Mi mangio allora le sedie, il tavolo e la Tv
Guardo nel frigo e ci sei solo tu!
Mi nutro e mi sazio
Di musica, d’arte e poesia
Non penso alla pasta, alla pizza e ai bignè
Ma mangio frutta e bevo del thè!
Lievita così e anela ad altro l’anima mia
Sospesa si pesa
Leggera si posa
Pesantemente cade
su tele e colori
e gusta i sapori
del giallo limone
del rosso passione.
Di bianco vestita ora appare
la donna cicciona
che a dieta ha deciso di stare
per essere libera di andare e restare
lanciando nel vento i pensieri
pesanti di ieri
che tornano a terra
senza fare più guerra
Ma lievi e leggeri ora sono
e tutto ormai sa di buono!
*
La filastrocca dell’insonnia
Incomincia la conta,
inizia la veglia
e dalle 3 che sono sveglia!
Sbadiglio sbadiglio
Ma poi mi ripiglio.
Arriva un pensiero
È quello molesto
Lo prendo e gli grido
” io ti detesto! ”
ha l’aria beffarda e insolente
ma è lì che resta
Sapendo che ormai
è iniziata la festa!
Ed ecco che fa capolino
elegante e imponente
Il pensier dell’amor deludente;
E senza pretese e inutili attese
Arriva poi quello delle così tante spese!
E si è persino seduto, cocciuto
Il pensier dell’amore perduto.
È voluto venire poi
ad ogni costo
quello “dei soldi
non sono mai abbastanza”
che si dà ovviamente
tanta importanza!
Arrivano a frotte
Si pigliano a botte:
Il lavoro che manca
Il governo che arranca
La schiena che duole
Quel tipo mi vuole
Il futur del bambino
Il presente ed anche
il padre che è assente.
I morti innocenti
Quanti ne sono
Diciotto, diciannove, venti …
Va bene mi arrendo
Mi scuso
Mi pento
98, 99, 100 …
È notte ormai fonda
Riprendo la conta
*
Filastrocca delle persone perbene
Le persone perbene
hanno gli occhi con il sorriso
e se le guardi in faccia
non c’è niente che non ti piaccia.
Non hanno bisogno di recitare il credo
battersi il petto
per il mea culpa
e proclamar “Io prego”.
Le persone perbene
si agitano per le ingiustizie
partecipano con ardore
e combattono apertamente
chi agisce falsamente.
i sotterfugi, il rubacchiar qui e là
l’avarizia dell’agire e
la miseria del loro sentire
son tutti segnali
di chi non sa
che per vivere con coraggio
non c’è bisogno di andare all’arrembaggio
e di far mambassa di tutto ciò che
suo non è
solo per il gusto di accumular denaro che
nemmeno sa come godere
perchè impegnato a gestire un potere
piccolo e dozzinale
che ha l’aspetto del suo pitale e
che non sa
che per uscire dalle fogne
non c’è bisogno di dir menzogne
o seminar tempesta
che tanto prima o poi
finisce questa festa.
Le persone perbene
vorrebbero dir loro
Vedi che il mondo è pieno di gente come te
e che tu non sarai mai un re
o una regina
ma solo il sovrano di una latrina!
Chi combatte il ladro e il truffatore
il vigliacco e il millantatore e
chi agisce lealmente e con franchezza
accumulerà la vera ricchezza.
Forse non avrà mai tesori ingenti
forse resterà un pò indietro e farà fatica immane
per conquistare un pò di pane
ma ne gusterà appieno la fragranza
senza una briciola di tracotanza
andrà avanti con fierezza
scrollandosi di dosso
tanta misera pochezza.
*
Filastrocca dell’A_more
Con chi esci?
Dove vai?
Io ti amo , tu lo sai!
Un cazzotto nella faccia
L’importante che tu taccia
O mia stella,
mia regina
ti trascino per capelli
poi ti assesto un calcio in culo
il mio amore è imperituro.
Lui mi ama, son sicura
La mia è solo la paura
Di finire come quelle
Ammazzate accoltellate
quella è solo colpa mia
Alimento gelosia
Mi abbottono la camicia
E nascondo anche il petto
Metto un velo di rossetto
Non gli devo dare appiglio
Faccio ché lui sia tranquillo.
Mi hai stirato i pantaloni?
Mi hai lavato i calzettoni?
Le mutande e le camicie?
Ma fa schifo il tuo profumo
Mi dà noia la tua voce
Sei una donna o sei una croce?
Non lo dice per davvero
Non è questo il suo pensiero
È stressato e insoddisfatto
Il lavoro lo fa matto
E gli attriti coi colleghi
Le pretese del suo capo
I problemi di denaro
Lui è comunque tanto caro!
Questo cibo non è buono
Non sai neanche cucinare
Dammi il tuo cellulare
Che lo voglio controllare
Questa sera si fa sesso
Se non vuoi per me è lo stesso
Verso lacrime ogni giorno
C’ho provato
Io l’ho amato
Sono piena di ematomi
Ho ferite in ogni dove
Lo denuncio ho le prove
Era solo cosi per dire
Non lo posso mai tradire
Però mi voglio separare
Non riesco più a stare
Voglio vivere tranquilla
Voglio essere serena
Perché stare così in pena?
Basta, basta! gli ho gridato
E lui mi ha prima strattonato
Poi ha preso una pistola
E mi ha anche minacciato
Che se osavo mai lasciarlo
Se provavo a rifiutarlo
Viva non sarei più stata
Sono stata coraggiosa!
Non potevo ancor restare
Con i figli li a guardare
Botte, spinte e parolacce
Calci e pugni dappertutto
Non ci vuole pazienza
Se lui vive di violenza.
Gliel’ho detto all’ispettore
Ho parlato col dottore
Ed ho chiesto a tutti aiuto
Ma io vivo nel terrore
Che reagisca al mio rifiuto
Mi perseguita e mi insegue
Me lo trovo dappertutto
Chiedo aiuto al magistrato
Chiedo aiuto a perdifiato.
Finalmente ce l’ho fatta
Sono libera e leggera
È successo l’altra sera
Lui mi ha colto di sorpresa
E mi son per forza arresa.
Non piangete figli miei
Se io sono in una bara
Si l’abbiamo pagata cara
Ma le lacrime versate
Si tramutino in risate
Contrastate la violenza
Coltivate la pazienza
La mia morte non sia vana
E che oggi questo dolore
Si tramuti in vero Amore!
*
non fossi nata in Puglia – che fregatura – mi sa che non t’avrei mai conosciuta