Fiumi diminuiti e fiumi interrati, poesie di Gabriella Sica.
Gabriella Sica, originaria della Tuscia e romana d’adozione, ha iniziato a pubblicare poesie e prose alla fine degli anni Settanta. In particolare ha fondato e diretto “Prato pagano” (1980-1987). Sue poesie sono state tradotte in spagnolo, francese, inglese, rumeno, croato, turco e catalano. L’ultimo riconoscimento, conseguito nel settembre del 2014, è stato il Premio Internazionale all’Opera poetica e alla Carriera del “LericiPea”.
Suoi libri in versi: La famosa vita (1986, Premio Brutium-Tropea), Vicolo del Bologna (1992, finalista Premio San Pellegrino), Poesie bambine (1997, con postfazione di Emanuele Trevi), Poesie familiari (2001, Premio Camaiore, Finalista al Premio Metauro e al Premio Frascati) e Le lacrime delle cose (2009, con postfazione di Paolo Lagazzi, Premio Garessio-Alessandro Ricci, Premio Giuseppe Dessì, finalista al Premio Arenzano, selezionato per il Premio Viareggio).
Suoi libri in prosa: Scuola di ballo (1988), È nato un bimbo (1990), Scrivere in versi. Metrica e poesia (1996, 2001 e 2013), Sia dato credito all’invisibile. Prose e saggi (2000). Emily e le Altre. Con 56 poesie di Emily Dickinson (2010) e Cara Europa che ci guardi 1915-2015 (2015).
Nel sito ufficiale, www.gabriellasica.com/, si possono leggere sue poesie e traduzioni di sue poesie, notizie, interviste, informazioni sui video da lei realizzati per la Rai sui maggiori poeti del Novecento e inoltre un’autobiografia, Gabriella Sica. La sua biografia in immagini, uscita sul n. 41 di “Steve”.
Fiumi diminuiti
come se fosse in agosto l’inverno
i senza-pioggia
i senza-neve
la vorticosa acqua fresca di vita
inceppata nei relitti
nella sete ardita
nel terrore tra le rocce
tra noi su e giù qui per aridi luoghi
per i sentieri minimi del cuore.
Fiumi inariditi
allegramente disseccati tra le fratte
(chi darà acqua al deserto?
chi scoverà più il dolce vapore?)
raccolgono il dolore a gocce
asciutte e astratte
della folla che si disperde e torna.
Ha smesso di piangere anche il cielo
nel tempo rozzo nel groppo annodato.
(inedito)
***
Fiumi interrati
se ne trovano nella città moderna
e scaltra
sotto il cemento sepolti
asfissiati
ma là dove esploderà l’acqua
tutto rivivrà e sarà risanato
su una riva e sull’altra
cresceranno gli alberi e l’erba
e i frutti cresceranno.
E i fiumi interrati della poesia
torneranno a sgorgare
nel luogo della grande distruzione
di cose sul limitare
nei nostri poveri acquosi anni
tornerà la pietra memoria viva
e palpitante
tornerà il prato verde e vivo
di un centimetro almeno uno.
Fiumi interrati è stata pubblicata su “Punto. Almanacco della poesia italiana”, 5/2015

Meravigliosa “Fiumi diminuiti”!!!
Grazie Gabriella
da Franco Casadei