Fornelli poetici, la rubrica di cucina di Daniele Barbieri.
In questo numero lo chef / poeta Barbieri ci propone … i salumi.
Coppa di testa
ci addentriamo all’esame
di un piacere sulfureo, variegato, perverso,
grasso di cento voci, colori spenti, grigio,
sapore di nebbia d’inverno, di freschi
camini fumosi, d’odore d’antico, estro
che unge le labbra, acre dolcezza morbida
con punte più fitte, con lance
di fremiti incerti, latenti nel languido
sfaldarsi della materia
*
Prosciutto
un distillato di carne
dall’esito squillante, fasciato
in bianca morbidezza lipidica, incerto
tra lo sciogliersi in bocca e il masticarlo,
ma comunque tenero, profumato
di fresco, di sale, di lardo
fragrante, sfilato
in veli untuosi di passione
vitale, da avvolgersi infine
nell’insolenza di un grissino
da ingoiare in un crac
umido e dolce