Fornelli poetici, la rubrica di cucina di Daniele Barbieri.
In questo numero il nostro chef / poeta Barbieri conclude – ahinoi! – la sua rubrica di cucina.
Ringraziamo Barbieri per averci consentito, in questo modo giocoso, di pubblicare integralmente il suo libro inedito “Sapori”.
Birra
prosit, bisbigliò beffarda
la birra al bevitore
dal bianco della spuma,
buon pro ti sia
questa allegria di Galli guerrieri
annegati nei pensieri
del mio odore frizzante
nel sapore appagante
di fieno che affolla
lusingando la gola
non restando che un’ombra, poi,
nei bicchieri,
quasi un singhiozzo dorato
***
Odori
anice origano menta basilico
addensano l’aurora
del profumo, scandiscono
la liturgia cromatica del senso
nell’irreale parte in cui l’assenzio
tenebrosi dipinge archi e il rosmarino
persiste a tormentare il libro vago
della memoria
assieme ad altre ancora
aromatiche voci: lavanda, aneto,
maggiorana, prezzemolo e cumino,
e santoreggia e timo e finocchietto e salvia,
e zenzero, cedrina, tiglio e malva
e liquirizia e alloro
un’intera
e vasta schiera
di nostalgie
***
Ansie del Delta
nella notte la dolcezza dell’anguria spaccata
mangiata col cucchiaio, mentre ai nostri occhi
passavano fari di automobili dirette
a luoghi ignoti dai nomi favolosi
Codigoro, Mesola, Gorino
magie del Delta, sull’asfalto luccicante
del grande fiume, ansie d’afa, silenzi
gabbiani e fango, e ancora canne e canne,
un inviluppo di misteri immobili
attorno alla barca che percorreva
per noi il pomeriggio assolato, e in seguito la notte
e poi l’intera estate
***
Sul bicchiere della staffa
mi guardano dall’isola del marciapiede
per quell’attimo in cui
i miei fari separano la nebbia
di novembre davanti a loro, poi
riprendono a parlarsi, a motteggiare, a non ammettere
come l’unica cosa che conta sia rinviare
la ripresa del dovere
quando il valore sta nell’occultare
la vergogna complicata che germoglia
al reggere le risa della notte,
e nell’intimo si teme l’ansietà
che in segreto si fa strada
sul bicchiere fatale della staffa