Immobile sotto la doccia, poesie di Francesco Paolo Maria Paolillo.
Francesco Paolo Maria Paolillo è nato a Barletta nel 1954. Laureatosi in Giurisprudenza nel 1978, svolge la professione di avvocato dal 1980. Impegnato nell’associazionismo forense, dove ha ricoperto incarichi sia a livello locale che nazionale, ha fondato e diretto “Tocco & Toga” quindicinale di informazione giuridica della Federavvocati di Trani. Collateralmente, ha partecipato e dato vita ad iniziative politico-sociali sia a livello locale che nazionale, ricoprendo incarichi apicali in movimenti politici. Fondatore e presidente del movimento politico “ViviBarletta”, é’ stato assessore “tecnico” al Comune di Barletta e, a livello nazionale, è stato tra i fondatori dei “Cittadini per l’Ulivo”. Dal 2001 è socio dell’azienda famigliare proprietaria e gestore della Multisala Paolillo a Barletta, già Politeama Paolillo, che nel 2014 ha compiuto 100 anni di attività, dando il proprio contributo alla realizzazione di eventi culturali nell’ambito dell’attività di spettacolo della stessa. Ha ricoperto per due bienni la carica di Presidente dell’ANEC (Associazione Nazionale Esercenti Cinema) di Puglia e Basilicata. Esordisce nel dicembre 2015 con la pubblicazione di “Indelebili percezioni”, raccolta di sue poesie e disegni realizzati da Francesca Adduci ed Enrico Maria Paolillo, per la collana “Bisegni” della casa editrice “Gelsorosso” di Bari, ritenendo la scrittura un momento ludico di evasione, con l’intento di provare a trasmettere sensazioni ed emozioni per lo più percepite da altri e fatte proprie.
Quanto profondo è il solco
tracciato dal nostro
lungo comune cammino,
niente e nessuno
potrà mai coprirlo.
*
Ho sigillato ogni poro della mia pelle
per tenere in me il calore che mi hai dato
ed evitare il gelo che mi riserva
la tua definitiva assenza.
*
E’ l’odore acre
che lascia la polvere
sollevata dal vento
nei campi di un torrido agosto
ciò che resta del tempo che passa
*
Immobile, sotto la doccia
sento l’acqua scorrere
sulla testa, tra le orecchie,
fino ai piedi
è l’inesorabile passare
del tempo sul mio corpo.
*