Perché Godard? di Ida Travi (1)
“Seduta in un bar Nanà è di fronte al filosofo e domanda: Perché bisogna sempre parlare?… Perché il filosofo risponde?… Dice il filosofo: parlare è quasi una resurrezione in rapporto alla vita; nel senso che quando si parla è una vita diversa da quando non si parla… Ah!, dico io, e mi metto in mezzo … Ma come si fa, dice Nanà, come si fa a essere sicuri d’aver trovato la parola giusta?… Bisogna lavorare… dice il filosofo. (Di fianco al filosofo c’è uno specchio). Sì, ma di che lavoro si tratta? dico io, quand’è che uno, quand’è che una può cominciare a lavorare e smettere di fare domande? è stato necessario … dice il filosofo, c’è stato Kant, Hegel, la filosofia tedesca… Ah! dico io… E perché c’è stata la filosofia tedesca?… è stato necessario… Ah! dico io, e perché è stato necessario? Perché -dico io – perché nessuno scrive quando è davvero piccolo? Perché da bambino t’inventi le voci? Perché le immagini? E perché la poesia? Perché quando esci dal cinema alle cinque dal pomeriggio è già buio? Perché bisogna sempre tornare a casa? E perché loro, là sullo schermo, vivono eternamente?… Perché duemilaecinquecento anni fa erano tutti così battaglieri? Perché erano tutti così poetici? E adesso perché …? Perché bisogna reggere tutto questo mondo? E anche tu… Perché ti serve sempre qualcosa? Sì, come un bambino, perché ti manca sempre qualcosa? Ti ho chiesto: hai preso tutto? E tu: sì, ho preso tutto! Un secolo, due secoli, dieci secoli… Perché mi guardi così? dico io, perché se abbiamo tutto siamo così poveri, e perché non troviamo la parola? ”
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(1) Perché Godard? è tratto dalla raccolta di scritti in prosa di Ida Travi, presto il libreria per Moretti&Vitali Editori. Il libro si muove all’interno della tematica scrittura e oralità e continua il percorso iniziato con L’aspetto orale della poesia, Selezione Premio Viareggio 2001. Le frasi dell’estratto riportate in corsivo sono pronunciate sullo schermo da Nanà e dal filosofo, in Vivre sa vie di Jean Luc Godard, 1962
