I corvi di Fosca Massucco.
Fosca Massucco nasce a Cuneo nel 1972.
Si laurea in Fisica presso l’Università di Torino e si specializza in Acustica Ambientale.
E’ Tecnico del Suono in sala di registrazione.
Nel 2006 sposa il musicista e compositore Enrico Fazio, insieme sviluppano progetti di musica jazz e poesia e producono musica in una personale sala di registrazione.
L’OCCHIO E IL MIRINO è la sua prima raccolta di poesie, edita per L’Arcolaio di Gianfranco Fabbri (Forlì) a marzo del 2013, prefata da Dante Maffìa.
Il libro è stato premiato a:
– VII Edizione Premio Nazionale “Beppe Manfredi” opera prima – 3° classificato
– Premio Nazionale Poesia Edita Leandro Polverini 2013 – Sezione “Poesia crepuscolare”
– X Edizione del Premio di Poesia “Anna Osti” di Rovigo – ed. 2012 – 2° classificato con la silloge ancora inedita
– IX Edizione del Premio Letterario Nazionale “Città di Colonna La Tridacna”/Giulio Perrone Editore (2012) – 3° classificata sez. C con la silloge ancora inedita
– una sezione del libro è stata sonorizzata dai musicisti Enrico Fazio e Gianpiero Malfatto e presentata in anteprima alla Rassegna “Precipitati e Composti” di Costa di Rovigo (RO) ed. 2013 (che segue annualmente il Premio di Poesia Anna Osti)
PROGETTI
Al momento Fosca Massucco è impegnata a promuovere con reading e presentazioni sonore il libro L’OCCHIO E IL MIRINO.
E’ altresì al lavoro nella stesura di una nuova silloge (da cui sono tratte le due poesie premiate con il terzo posto al Premio Nazionale “RENATO GIORGI” 2013) e nella registrazione in studio del nuovo disco di duetti di Enrico Fazio ispirati ad una pièce teatrale di A. Schnitzler.
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“Ye cannot but know my command o’er July.
Henceforward I’ll triumph in shewing my powers“
(When Winchester races first took their beginning,
July 15 – 1817, Jane Austen)
Il genio dell’uomo è foggiare
rotonde balle di fieno
immote in una laguna
d’erba disseccata.
La perfezione di dio
è disporre sopra due corvi.
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Posano dietro le gelosie,
sono tornati i pipistrelli e le vespe
che moleste cercano fessure.
La luce abbacina a lungo
il sole splende altrove.
Rincasa il ragno ballerino –
atto incosciente,
si rassegna alla gloria pervicace.
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Guardate i corvi: non seminano e non mietono,
non hanno ripostiglio né granaio, e Dio li nutre.
Luca 12,24
Si apriva una polla lucente
in mezzo alla terra sarchiata,
ci sguazzavano segreti
sette corvi – non seminavano,
non mietevano – la luce verticale
di dicembre attaccata alle ali.
Risuonavano mortori e parti
nell’aria bianca, pesando a tocchi
e rintocchi i viavai del cielo.
E i corvi indugiavano
celebrando l’immanenza del suono,
poi tornavano al fango.
La poesia di Fosca Massucco ha la potenza perentoria di una immagine macroscopica, coglie e ci porge con naturalezza, particolari che risultano invisibili ad occhio nudo, ci rende partecipi di un microcosmo stupefacente!
Maria Grazia, ogni volta che ci parliamo o scriviamo delle nostre poesie io ho sempre la medesima sensazione, che tu capisca più a fondo.
Magari un giorno capirò anche perchè. Intanto grazie.
Ogni volta che leggo i testi di Fosca -editi o meno- provo un movimento del cuore. Il mio non sarà un giudizio intellettuale, ma certe volte è necessario esplicitare l’affermazione del “Gran simpatico”, la parte di noi che ne azzecca più del cervello, in totale autonomia. Un abbraccio alla mia autrice. Da parte del Gianfri.
L’Arcolaio ha dato una casa prestigiosa alle mie poesie; per questo e per l’attenzione che hai sempre dedicato al mio lavoro ti ringrazio tanto, Gianfranco.