Il 7 aprile di Versante Ripido, reportage di Silvia Secco

Il 7 aprile di Versante Ripido, reportage di Silvia Secco.

    

    

La valenza simbolica del settimo giorno e del numero sette in generale, numero della creazione, del tutto e dell’equilibrio, sembra aderire perfettamente al racconto di un evento speciale come quello che Versante ripido ha realizzato lo scorso sabato sette aprile al Centro Culturale Costarena di Bologna: oltre sette ore di incontro, confronto, discussione e celebrazione della poesia – la “buona poesia”, quella che la nostra associazione, la nostra rivista e la nostra fanzine on line tentano di diffondere fin dall’inizio, dal 2012.

30412270_10211399529086449_572299766512222208_oSiano benvenuti i rituali, vogliamo dire. Le celebrazioni, i tempi nei quali dire, se opportuno e nella molteplicità delle opinioni, oppure tacere, posti in ascolto della parola altrui, disponibili all’accoglimento ed alla riflessione. Siano benvenute le occasioni di incontro vero, anche fisico, con l’altro. Siano benvenuti e benedetti, nella pericolosissima schermata stagione che viviamo, le strette di mano, il sorridere degli occhi e il tono della voce, gli abbracci non virtuali che consentono la grana della pelle, l’odore dei capelli. Ecco il motore originario di questa lunga giornata di Versante Ripido.

Dopo la prima assemblea dei soci, presieduta dal direttivo (Claudia Zironi – presidente – Paolo Polvani ed Emanuela Rambaldi – vicepresidenti – ed Enea Roversi e Silvia Secco – soci fondatori), che ha visto una grande e partecipata presenza di persone entusiaste e propositive in merito alle future attività, la Sala Teatro del Costarena si è vestita a festa per accogliere i finalisti, i segnalati e i vincitori del primo premio letterario integralmente ideato e curato da Versante Ripido: il Premio Claudia Ruggeri.

29982963_10212045396792774_3933258849006900129_oClaudia. Poetessa, ragazza, farfalla (nel docu-film di Elio Scarciglia proiettato sabato), falena (nella mia testa mentre la ricordo: notturna, oscura, cieca alla luce). Claudia, ultimo scelto volo del 27 ottobre (come Gianmario Lucini: di nuovo il sette, di nuovo la numerologia). Claudia Ruggeri: ventinove anni per l’eternità e quattro libri. Postumi. Giovanni Ibello sul blog Poesia di Luigia Sorrentino, scrive di lei:

“È il 27 ottobre del 1996 quando Claudia Ruggeri decide di lanciarsi nel vuoto: ha solo 29 anni e una bellezza adamantina. Insostenibile.
La sua poesia, un lungo testamento precoce fatto di accensioni visionarie e virtuosismi lessicali, è oggetto di un percorso ondivago. Parliamo di una poetessa per lungo tempo dimenticata dalla critica (accademica e militante), ma anche mitizzata da un nutrito gruppo di fedeli seguaci.
Forse il primo che si è concretamente interessato alla sua opera è stato Mario Desiati che nel 2005, le dedica un lungo intervento sulla rivista “Nuovi Argomenti”, con la contestuale nonché parziale ripubblicazione di “Inferno minore”.
La poesia della Ruggeri, feroce ma decadente… ha il tono di una tragica profezia: è barocca e dissacrante, dal lessico eclettico e senza pudore.
Un dettato scarnificante che non inganna – non finge – è un dire escatologico che tuttavia, chiede al lettore uno sforzo. Il lettore deve tendere la mano, deve fidarsi. Solo così si compie il passaggio, il rituale della parola che – citando Luzi – “tocca nadir e zenith”. Solo così tutto si tiene.”

30415237_10213788346776069_3275622516999061504_nSia la dedica un dono, una carezza sul capo. Sia la memoria irrigata, come si deve ai giardini, con costanza e colori: questo vince sulla fine, su tutte le fini a cui siamo destinati. Per questo, per i finalisti e i segnalati, arrivati a Bologna da Bologna o anche da lontano, abbiamo preparato i diplomi con i loro versi, le motivazioni della giuria e un’immagine di Claudia. Nella foto lei è bellissima, giovane di nera giovinezza. Tutte le parole potrebbero esserle cantate. Per questo per Elisabetta Sancino, Federico Zucchi e Mariangela Ruggiu, i vincitori, abbiamo pensato a qualcosa di prezioso come un’opera d’arte. I loro diplomi sono quadri: opere d’arte uniche, realizzate in tecnica mista e foglia d’oro dall’artista Alberto Cini. Occorre la bellezza, occorre circondarla di altrettanta bellezza, vestirla con l’abito delle domeniche migliori. Per questo, assieme alle parole e assieme ai colori, abbiamo voluto anche il suono: una musica e un canto che conosciamo bene e che chiamiamo fratello. Alessandro Baro, infatti, giovanissimo artista delle strade della nostra città, ancora una volta ha donato la sua musica alla poesia, eseguendo per noi brani amati e brani originali.

La cerimonia di premiazione si è conclusa con un “nome”: il nome meravigliosamente lucente della poesia vincitrice – Viaggio in treno, di Elisabetta Sancino – ed il nome dell’autrice, siglato in calce al contratto editoriale con la casa editrice Terra D’Ulivi di Elio ed Emanuele Scarciglia, primo premio del concorso Claudia Ruggeri. Poi, dopo il brindisi, abbiamo proseguito con la poesia, aperta agli associati di Versante Ripido e alle loro proposte.

La verità è l’altitudine, viene da dire. Possiamo chiederci fino alla fine dei giorni cosa sia la poesia. Possiamo, fino alla fine dei giorni, discutere sull’opportunità o meno del benedetto “microfono aperto”. Ma ciò che è accaduto sabato sera, in occasione del recital libero dei poeti di Versante Ripido è stato, almeno per chi scrive, una alta, piacevolissima vicenda molteplice di linguaggi, proposti in ascolto ma soprattutto ascoltati, fino al termine. A volte abbiamo sorriso, durante l’ascolto. Altre la poesia si è insinuata molto, molto in profondità nelle ferite. Poi abbiamo terminato, continuando a stare insieme per la cena.

Siano vivi, possibili, progettati ancora i giorni come questo giorno, nei quali fare comunità. Ci siano concessi tempi e luoghi fecondi in seno alla scrittura e all’espressione, dove non essere soli. Sia possibile guardare davanti a se, incontrare lo sguardo di un altro, comprendere ed essere compresi. Ci sia nel nostro disegno futuro ancora e longeva la poesia.
E viva Versante Ripido.

      

Qui potete trovare tutte le foto della serata scattate dall’amico poeta e fotografo Gianfranco Corona:

     

A questo link potete trovare la classifica del “Premio Claudia Ruggeri”:

Premio Claudia Ruggeri: la classifica

     

Immagine di testata: Pesci – opera di Maurizio Caruso

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