Il potere dei giocattoli di Riccardo Raimondo, recensione di Gabriella Modica

Il potere dei giocattoli di Riccardo Raimondo Sentieri Meridiani ed. 2012, recensione di Gabriella Modica.

   

   

…ahi le stelle sono scomode!
   
E io friabile grumo d’infinito
ho bisogno che il mistero della vita sia parlato
e ho bisogno di poche cose
e poche sono tante…
e morirei nel mio passato
solamente per poterti ricordare solo un giorno!
   
Il potere dei giocattoli, di Riccardo Raimondo, estratto da Dalila

   
Purezza e indipendenza.
Questa è la poesia di Riccardo Raimondo, classe 1987 alla sua seconda pubblicazione, Il potere dei giocattoli (collana Le diomedee, Sentieri Meridiani Edizioni).
Ciò che forma un essere umano adulto e responsabile può essere inquadrato nei termini di equilibrio tra luce e ombra (traducibili per i più esigenti in bene e male).
Ma cos’è che rende a un essere umano la consapevolezza necessaria ad affrontare un’esistenza che, nelle migliori condizioni si traduce in grazia, creatività, forza?
nuovafoto_riccardoraimondoLa spietata, garbata poetica di Riccardo Raimondo è una di quelle forme di dialogo con l’umanità che sembra rivelarci l’arcano.
Tutte le forme de Il potere dei giocattoli hanno identità. Oggetti, idee, convenzioni formali di qualunque tipo, possiedono e manifestano l’identità che ha potuto concretizzarsi  nel prezioso scrigno dell’infanzia.
Il poeta utilizza la convenzione più drammatica per lanciare la provocazione.
Quello “Svegliati!” imperativo, che siamo da sempre abituati a sentirci ripetere, viene restituito come un fendente che cicatrizza la ferita.
Svegliati, quindi dormi anzi, sogna, che la vita è lì!
Perché quando non puoi più giocare perché i compagni di gioco non ci sono più, gli animali della tua infanzia hanno esaurito il loro corso naturale, quando tutte le forme che potevi dare al mondo delle idee, così vive in un cucciolo di uomo, sono state attinte nel tempo che era loro consentito ad essere vivificate dal gioco, non ti rimane altro che continuare a fare tutto questo nell’inesauribile, nutriente e salvifico mondo del sogno.
E quando il passaggio all’età adulta cerca di importi l’elemento dominante della razionalità che tutto divide, se avrai giocato abbastanza da bambino, potrai arrestare a tuo piacimento le due dimensioni del devo e del voglio, oppure ricostruire una memoria che pensi di non possedere più.
   

Shavasana (estratto)
  
Ci hai fatto il callo a ripiegarti su
te stesso.

È ora che t’insegni a stare steso
sul tuo dorso di memoria

  
…c’incontreremo lì
dove il tempo è cosa morta
e cosa sia non conta,…

Il gioco alimenta la memoria, e la memoria contiene tutte le possibilità.
Un adulto è tale davvero quando mantiene la capacità di restare bimbo e di giocare. Chi, adulto, coltiva, incoraggia e nutre l’infanzia di un bambino in questo modo, pone in esso le basi di  un’esistenza che, costretta al crescere delle responsabilità ereditate dalla società, continua un dialogo con quel mondo delle idee che accetta le domande e ne restituisce le risposte attraverso un codice che non è quello accademico, ma quello irrazionale, quello più vicino al chiedere e al suggerire di un bambino

Le cose più care (estratto)
   
…La cosa più cara è quella donata.
Non la puoi acquistare, chè muore

   
che è anche l’autorità con cui esso può identificarsi – possiamo dire a pieno diritto- con la poesia, con la sua essenza:

Oltre la linea

Io qui
oltre il crepuscolo degli idoli
sono la lanterna.

Il mio compito è portare
questa luce fraterna
oltre la notte.
Navigare fino all’alba.
    
Il potere dei giocattoli è una potenzialità congenita e universale.
È quel potere che sta alla base di ogni successo come di ogni catastrofe.
E infine, supportando la capacità di osservare ciò che è, (che è tanto più di quanto un adulto addomesticato può ritenere), permette all’esistenza di tradursi come età adulta si, ma innocente, irriverente, e per questo saggia:

Il drago (estratto)

…Un’ora d’aria mi costa
la dolcezza dei tuoi baci.
M’accontento che voli almeno
la mosca che mi ronza intorno,
mentre taci a tutte le carezze,
premendo colle scarpe
sulle mie certezze,
  
stronza
   

Il potere dei giocattoli (copertina)

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