Il primo amore non si scorda mai di Claudia Zironi: Neruda e Inti Illimani.
E se il mio primo amore poetico fosse nato in terra di confine? Quella terra che sta fra la poesia colta e la musica popolare, la terra dei cantautori? E se questi cantautori fossero stati esuli che affondavano la loro arte nel dolore del distacco e del lutto, della lotta politica, ma anche del rinnovamento della nueva cancion chilena e della via tracciata e percorsa da Neruda, ma anche da Jara e dalla Parra, da Manns, da Alberti….
Non avrebbe il mio primo amore poetico dignità di essere ricordato come inizio di un’attenzione al verso ma anche al suo contenuto? Gli amori nati dalla lettura della poesia vennero dopo: Majakovskij, Khayyam, Coleridge, Ungaretti… ma il primo fu lui: Pablo Neruda, conosciuto e apprezzato a quattordici anni tramite la musica degli Inti Illimani, dei grandi Jose’ Seves e Horacio Salinas ai quali vanno affetto e gratitudine per aver gettato in me il seme della poesia.
Vi propongo una poesia di Neruda adattata in musica dagli Inti Illimani con mia traduzione.
Naciste de los leñadores
di Pablo Neruda (America insurrecta)
Patria naciste de los leñadores
de hijos sin bautizar de carpinteros,
de los que dieron como un ave extraña
una gota de sangre voladora.
Y hoy nacerás de nuevo duramente
desde donde el traidor y el carcelero
te creen para siempre sumergida
hoy nacerás del pueblo como entonces.
Hoy nacerás del pueblo como entonces
hoy nacerás de nuevo duramente
de hijos sin bautizar de carpinteros
hoy saldrás del carbón y del rocío.
Hoy llegarás a sacudir puertas
con manos maltratadas,
con pedazos de alma sobreviviente,
con racimos de miradas
que no extinguió la muerte.
Con herramientas hurañas
armadas bajo los harapos.
*
Nascesti dai taglialegna.
trad. Claudia Zironi
Patria nascesti dai taglialegna,
dai figli non battezzati dei falegnami,
da quanti donarono, come strano uccello,
una goccia di sangue abile al volo.
E oggi di nuovo nascerai più forte
da dove il traditore e il carceriere
ti credono per sempre sprofondata,
oggi rinascerai di nuovo come allora.
Oggi come allora rinascerai dal popolo,
oggi di nuovo nascerai con la tenacia
dai figli non battezzati dei falegnami,
oggi dal carbone uscirai, dalla rugiada.
Oggi verrai a bussare alle porte
con mani maltrattate,
con frammenti d’anima superstite,
con grappoli di sguardi
che la morte non estinse.
Con rozzi arnesi pronti
come armi sotto ai cenci.
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Foto di testata: Paolo Zanardi 015a – Santiago, settembre 2009
Quello stesso seme che in Claudia ha dato frutti bellissimo fu allora gettato anche nella sabbia aspra e riarsa della mia Anima di bimba…..stesso Poeta, stessi Maestri cantori….uno stesso fiume, potente, incontenibile…come il vento delle Ande: gracia Pablo, gracias Inti-Illimani di averci insegnato coerenza, lealtà e amore per i più Umili della terra.
grazie Biancastella per il tuo passaggio. Un abbraccio. Claudia
non avevo mai pensato alla portata della musica degli inti illimani nella mia formazione poetica, ma solo in quella umana. oggi che scrivo poesie sulla bolivia capisco come le loro note, con le parole di altri poeti e formatori ,possano aver cullato i miei versi.
grazie a voi
Grazie Rita per averci visitato e letto. Sono felice di averti dato uno spunto per tornare alle origini della tua poesia e sono lieta di apprendere di avere in comune con te “il primo amore”. Un caro saluto. Claudia