In giacigli di foglie, poesie di Adua Biagioli

In giacigli di foglie, poesie di Adua Biagioli

 

 

Morte, delicatissima e lieve come il sonno, nelle poesie del silenzio, del torso e dell’evocazione di Adua Biagioli Spadi (Silvia Secco) 

 

Eppure oltre quell’oceano – immenso, nuovo, impervio –
rivedrai tua madre luccicante perla di una grazia nuova
lei conosce la pietà il coraggio e i tutti i mondi:
allora potrai chiederle ogni cosa
quello che è sospeso, qui nel piccolo bottone della mano
e chi ti attenderà in silenzio, nel torso 
profondamente bianco della notte:
chi dorme in giacigli di foglie tutto raccoglie
la vecchiaia, naturalmente e anche la morte. 

  

Sono corpo e viso forato – ora –
più e più volte le luci festeggiarono il trapasso
e volai cieca nella misura che si dice amore:
ne uscirono piccoli brillanti dalle nuvole
riconobbi la bellezza e le parlai:
scivola bellezza – trovami nuova –
scambiamoci gli occhi, la bocca, le mani
per vedere il mondo per baciare il crisantemo 
accanto al teschio, le dissi: 
incrociamo le mani fammi vedere 
chi non ho dimenticato. 

 

Quando avvicinerò di nuovo i calici delle tue ginocchia 
sacre alle mie mani, vuote 
(sembrano solchetti in mezzo alla spianata delle foglie)
lisciate dalla salvia, sviate dal peccato 
lievi, avrò riordinato il fulcro spiumato delle stelle
sul mio capo, quasi fossero monete d’oro
cadute dal ventre scucito del susino
confondo il pianto alle caduche foglie 
espugnate malgrado chi resiste: 
ora sento l’inconsistenza battere nel vento
vertigine, il fuori tempo che divora tutto:
l’anima è polline novizio, residuo di battaglia
luce propria, nata ora. 

 

Se ti porgessi un fiore, ti prego
dimmi ne annuserai il profumo
così se ti porgessi una brocca d’acqua
dimmi ne berrai: ti prego
il futuro si deposita sul fondo, lentamente
la terra si fa remota, si avvicina dissetante
è tutto ciò che sappiamo offrire, così
come restituire si compie avanti e in direzione contraria: 
do ut des. 

 

 

Adua Biagioli Spadi, Maestra d’arte e Operatrice Culturale, vive e opera a Pistoia. Presente in numerose pubblicazioni antologiche di premi letterari nazionali e internazionali. Collabora con recensioni di libri di poesia con alcuni Blog Letterari. Ha pubblicato: L’Alba dei papaveri – Poesie d’amore e identità (Ed. La Vita Felice, 2015: 2° Premio Giovane Holden 2016 e finalista al Premio Alberoandronico), Farfalle (Gaele Editore, 2017 – piccolo libro d’Arte e poesia a tiratura contenuta di pezzi poetici unici e disegni dell’autrice), Il tratto dell’estensione (Ed. La Vita Felice, 2018: 2° Premio Letterario Internazionale Astrolabio Cultura, 2018). Del 2018 è il 1° Premio Assoluto al Concorso Letterario Internazionale Ambiart di Milano, con il racconto inedito A Paola. Dal 2018 fa parte del comitato di giuria per il Premio letterario Nazionale Poesie in corso di Livorno e del Premio Letterario Nazionale Don Cinotti di Quarrata (PT). Sue poesie sono state tradotte in lingua romena e spagnola e francese. Da Gennaio 2019 fa parte del Poetry Sound Libriry Map dei poeti per la diffusione e la promozione del patrimonio culturale della poesia. www.aduabiagioli.it 

 

 

Adua Biagioli – in apertura Ksenja Laginja, Sensorium 2, frame

One thought on “In giacigli di foglie, poesie di Adua Biagioli”

  1. “rivedrai tua madre luccicante perla di una grazia nuova
    lei conosce la pietà il coraggio e i tutti i mondi:
    (…)
    chi dorme in giacigli di foglie tutto raccoglie
    la vecchiaia, naturalmente e anche la morte”.

    *

    “e volai cieca nella misura che si dice amore
    (…)
    riconobbi la bellezza e le parlai:
    scivola bellezza – trovami nuova –
    scambiamoci gli occhi, la bocca, le mani
    per vedere il mondo per baciare il crisantemo
    accanto al teschio, le dissi:
    incrociamo le mani fammi vedere
    chi non ho dimenticato”

    *

    “ora sento l’inconsistenza battere nel vento
    vertigine, il fuori tempo che divora tutto:
    l’anima è polline novizio, residuo di battaglia
    luce propria, nata ora”

    ***

    Mi sono ritagliata questi versi gravidi di luce adamantina, ma ho apprezzato per intero tutte le poesie proposte per l’equilibrio e la delicatezza compositivi, che giovano particolarmente a questo tema.

    Rosanna Spina

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