Ingoia il colore, poesie di Luigi Balocchi.
Luigi Balocchi nasce il 29 Giugno 1962 ad Abbiategrasso. Nel 2007, ha pubblicato per Meridiano Zero -Il Diavolo Custode-, romanzo sulla vita e le gesta del bandito Sante Pollastro. Nel 2010, ha pubblicato con Mursia il romanzo -Un cattivo Maestro-. Nel 2014, pubblica per la GoWare il noir – Il Morso del Lupo -. Ha scritto soggetto e sceneggiatura del cortometraggio “Il Corpo alla Finestra”. Ha scritto la piece teatrale – La cura di Irma Grese – messa in scena al Teatro Frigia di Milano. Ha vinto la sesta edizione del concorso internazionale artistico e letterario – Ambiart -; è risultato terzo alla nona edizione del premio internazionale di poesia Don Luigi Di Liegro; secondo al concorso poetico – Comunitarismo – della rivista letteraria bolognese – Versante Ripido -. Si è classificato al quinto posto in finale per la sezione speciale a tema – Ulisse -, nell’edizione 2016 del premio nazionale di poesia – Astrolabio -. Ha ricevuto il premio speciale della presidenza alla quindicesima edizione del premio nazionale di poesia Lago Gerundo. Gestisce il sito “La Bella Poesia”. Suoi scritti e liriche sono pubblicati in antologie e riviste specializzate a livello nazionale. – Atti di devozione -, sua raccolta poetica, è stata pubblicata da – Puntoacapo editrice -.
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Il volo
Ingoia.
il colore, ingoialo tutto.
Mai solitudine più grande
che una tela fatta bianca,
nella stanza dei lunatici
malati goccia su goccia
il sangue la pozza il corpo.
Con unghie e labbra ho dipinto
un volo di corvi. Non m’ è
affatto bastato. Quell’ingordo
di ali, il cielo in fiamme, pastosa
la terra, li ho voluti fitti
giù in fondo.
In me.
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Vocazione di Matteo
Hai aperto quella porta, sei entrato.
Giocatori d’azzardo, un tanfo di occhi
curiosi. La tua mano si è alzata,
quel taglio di luce. Avevo nulla, io,
nulla da darti in cambio. Come dirti,
misericordia, delle mie pene?
Così, te ne sei andato. Non so il nome
del bambino che si è alzato per seguirti.
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Cena in Emmaus
Sei venuto. E non abbiamo
che un pezzo di pane.
E’ così buio intorno; eppure
sei qui, vivo, di carne che appena ci sfiora,
un lume sui volti, le nostre mani.
Spezza questo pane, pezzo per pezzo
il corpo. Fallo in fretta.
Presto te ne andrai.
Di noi, non darti pena.
Nel buio, raccoglieremo le briciole.
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