Insieme resistiamo all’inverno, poesie di Antonio Di Vilio.
Il giovane Antonio Di Vilio è nato il 3/02/1995 a S.Maria Capua Vetere (CE). Frequenta il terzo anno della facoltà di Lingue e letterature comparate dell’Università degli studi “L’Orientale” di Napoli. Scrive di poesia e di cinema su alcuni blog e si concentra in particolar modo sulla produzione poetica in lingua inglese del ‘900. Traduce dall’inglese. Cura un piccolo Club della poesia in un’associazione culturale nella sua cittadina per avvicinare i ragazzi alla lettura poetica.
Stanza
Non c’era granché da fare
oltre che salutarsi,
assaltarsi.
Fischi dietro la porta
c’è la città in cappotto.
Bisogna amarsi così tanto
per riscaldare la tempesta,
e le lacrime
il vento in faccia le taglia
senza chiedere scusa.
Sotto il tuo soffitto la pelle
dopo la piena,
solo il portaombrelli che si riempie.
Io sorseggio,
dal tuo bicchiere l’acqua
si svuota
insieme
resistiamo all’inverno.
***
Foto di famiglia
Reminiscenza
tu scendi dagli occhi annebbiati del tempo.
Urlate, braccia alte del passato
starnutito in una torta di compleanno.
Nella crema puoi trovarci cera di candele
ma non fermarti alla superficie.
Cerca negli strati
più profondi
quel grigio restare
di chi è passato in una foto di famiglia
***
Illusione
Dal Km 55 di questa strada
Si ode il traffico strimpellare nauseato
Dalle anime che implorano il passaggio.
Concedendosi la lunga attesa
un veicolo spegne il motore
mentre il conducente tamburella le sue dita
sulla pelle del volante,
con gli occhi stanchi sullo specchietto retrovisore.
Sul Km 55 di questa strada
si riflette nelle auto cariche di impazienza
una campagna senza colore
ridipinta per l’occasione.
Poi controlliamo gli orologi
Io non dico nulla.
Tu prendi un foglio dallo zaino
e cominci a disegnare
mentre penso a quella volta in cui
seduta ad un tavolo di quercia
mi dicesti che disegnando riesci a calmarti
anche se quella volta non ci riuscisti tanto.
Al km 55 di questa strada
mi illudo di saper cosa significa aspettare
e guardo la pianura
piatta eppure ripida.
***
Zanzare
Queste zanzare d’inverno
Mi chiedo cosa significano per te
Non è detto che debba piovere
Perché una di queste mi sussurri nell’orecchio che
Le finestre sono chiuse
Che l’ abbraccio è più freddo
Che l’estate è finita.
Non scompigliarti la chioma
Non in questa notte ne vale la pena
Voltarsi e rivoltarsi nel letto
La tranquillità la ricordo
Nello scricchiolio delle cicale
Nel pomeriggio più caldo
In cui china bevevi dalla fonte
Delle giornate disidratate.
***
Questo fuoco brucia e non riscalda
e non so se sono per la sua morte
o per la sua vita
Se il riparo dalla pioggia
è solo il ponte
oggi siamo barboni che accarezzano il cane
E da ogni cosa trarrò il massimo
la mia testa nella spazzatura
il frutto ancora acerbo
lo scarto sarà nuovo
l’avanzo sarà oro
la roccia sarà piuma
l’ordinario straordinario.