Jam seXion a tre: Gabriella Modica, Marco Righetti, Redent Enzo Lomanno.
Apre la “jam sexion” Gabriella Modica:
Potessero parlare questi cavi,
meglio usarli per legare,
meglio usarli per leccare
per le gare di falsa innocenza
per lo sciame di maree in attesa
sospesa da un labbro all’altro
fra i denti
e l’umore quello buono
verso
il silenzio dell’attesa concordata
bevo da te
una chiacchera, un sussulto, una risata
imito l’assalto.
Perché ti sei scelto quegli occhi, alla nascita?
Perché canti quella voce
mentre parli,
che è una corda tesa
questa voce che brucia?
si brucia
si brucia come a Parigi
bastardi
senza etichetta
nei luoghi esclusivi
ci escluderebbero per eccesso di forme
dalla più bella delle separazioni a colloquio su una sola carne
alla cavità dell’infinito
che il desiderio è puro
quando è messo in scena senza dargli importanza
duro
per un solletico danzante In fuga, in fuga amato bugiardo
in fuga da te,
finchè
non facciamo manutenzione di peso al programma
non integriamo la fuga di corteggiamento,
e lasciamoli entrare tutti,
o guardare
o schiacciare, partecipare,
condividere.
O cliccare a piacere.
***
Ora la parola a Marco Righetti:
Nulla più separa il tuo sesso dal mio
manca l’umidità dell’approccio
la lingua che vellica e valica il desiderio
non aspetto di possedere anche il tuo respiro
siamo già eterni
l’uno nell’altra
come un’era incastrata nella storia
una terra precipitata in mare
un sogno rimasto folgorato negli occhi
consegnati a questo perenne donarci
restiamo dentro un pensiero egoista
un orgasmo silenzioso, dolorante
liberi di continuare a spingere l’amore
verso la solitudine”
***
Chiude la rassegna Redent Enzo Lomanno:
Qualche volta
nudi insieme
è come se
fottessi
l’oceano
è come se,
la rabbia
esplodesse
nell’acque chete
del tuo ventre
diluendo