La cicala e la formica di Anna Magnavacca

La cicala e la formica di Anna Magnavacca.

   

   

La favola di Esopo “La cicala e la formica” ha sempre risvegliato in me – già ai tempi della scuola – un grande amore per la cicala “ canterina, sfaccendata e felice”. Adesso –nell’età matura- invidio la cicala perché io non riesco ad essere “cicala”.
La morale è la solita “ occorre essere previdenti e pensare al futuro”.
Mi chiedo “…e se non ci fosse futuro?” e “ …se ci fosse?
Comunque sia….oh, quanto mi piacerebbe essere cicala!!! A.M.

*** 

ROMPE FILASTROCCHE…..

Rompe filastrocche di cicale
l’acquazzone che avanza
e tambura l’aria
nel pomeriggio infinito.
Tacciono ora le solari
sotto la sferza
di gocce come mani
mentre la strada
incatena acqua.
Un cane e un gatto
a un incrocio rincorrono
specchi di luce.
La terra solleva suono
di polvere.
Uno scorcio di mare
lontano
inghiottisce la sua risacca.
Si avventura un gabbiano
fra onde d’inchiostro.

Cammino su torride
dune di deserto.
Mi avvolge e mi sazia
la pioggia.

***

Carpe diem

Canta e canta
la  solita cicala…
adesso nel frastuono cittadino.
Nel parco – giochi ha scovato
alberi comodi caldi e abitati
da cip-cip cittadini.

Ha smesso di preoccuparsi degli insulti
                                                     dell’arguta formica
                                                     fra il terriccio smosso
                                                     da noncuranti e veloci piedi.

L’amica è in pericolo
mentre lei – fra le fronde –
canta e canta …………..
e osserva tutto quel gran daffare.

Strade diverse, inutilità scontate.
Meglio il canto lassù
fra i rami carichi di sole.

O cicala,
m’allieta e m’invita
il tuo insistente “ Carpe diem “.

***

SEI COME..

Fino alle nubi del cielo
l’azzurro del mare e il giallo
delle tenaci cicale
e…tu sei come la cicala.

Canti canti stordisci
e non raccogli nella concava
pietra – salvadanaio della vita
spighe da conservare
quando tirerà aria di cenere.
Non t’importa se la formica
avida robivecchi – miete tutto il giorno
e porta con sé, nasconde

Tu vivi sopra, al sole.
                           e… forse avrà mille e mille vittorie
il tuo insistente canto
e d’innocenza e di colpa. 

Non è peccato voler essere
sempre e soltanto felici.

(Da “ Poesia in forma di lettera” Ed. Ibiskos)

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