La città negli occhi di Caterina Pardi

La città negli occhi di Caterina Pardi.

Caterina si racconta:
Amo la scrittura e le arti figurative, nel 2006 ho aperto il blog katinkawonka.wordpress.com per condividere testi poetici, articoli, brevi prose. Scrivo da sempre, dal 2008 frequento un gruppo poetico nella mia città. Nel 2011 ho partecipato all’antologia Varianti Urbane – Mappa Poetica di Firenze e Dintorni (Damocle ed.), premiata con il Marchio di Microeditoria di Qualità. Nel 2012 la mia silloge (ancora inedita) Sirene è stata segnalata al Premio Lorenzo Montano e ho auto-prodotto la mostra fotopoetica Di luce propria*, miei testi e immagini del fotografo A. Ancarola. Da quasi dieci anni scrivo di cinema con un taglio interdisciplinare su web, giornali e riviste. Lavoro come fotografa e addetta alla digitalizzazione per un’organizzazione no profit, il Medici Archive Project. Dal 2007 sono praticante di meditazione vipassana o mindfullness.

La città ideale

Poesie da Varianti Urbane, mappa poetica di Firenze e dintorni, Damocle, Venezia 2011.


Città
no non è
fatta
da te.
Grande, classico
laboratorio d’insetti
dall’alto l’occhio
guarda        riguarda.
Chi si fa bozzolo
ne conosce un’altra
(altri insetti)
altra città.

Bodhicitta*

Chi si fa bozzolo può
forse
sbloccare la ruota
sboccare
dove l’occhio posa     riposa.

* “mente di illuminazione” o “mente del risveglio”

(città ideale)

Città ideale virtuale

***
Per non cadere in buche senz’acqua
in bicicletta vado sul marciapiede
con abiti leggeri o infagottata
non è così distante la meta
e al termine del viaggio
non mi tuffo mai in Arno.
A parte l’esclusiva riserva
di pesci siluri e altre bestie resistenti
troppo poca è l’acqua fuori dai tubi
e organizzo stratagemmi:
nuotare di notte
farsi apposta un piede
di gomma per infilarlo
in una pozza
cercare un po’ di mare
fra i volatili della Pescaia
se piove le foglie secche ospitano
piccole vasche per insetti
nei negozi spuntano oasi per bambole
e i Caraibi sulle vetrine delle agenzie di viaggi.

Piazza D’Azeglio, giugno
la fontana trabocca
di letterati dell’ultimo giorno
(di scuola)
Firenze, alluvionata senz’acqua
chi si salva dipingendola sui muri
chi nell’aria un po’ c’annega.

(la città e i sensi)

Pina g

***
Piazza Brunelleschi, aprile 2010

Chiudo l’ombrello
che la pioggia m’impregni
il cappotto mi atterri
contengo altro, acqua
il discorso, dissolto, scivola
sulla grande magnolia di Lettere
di foglia in foglia un verso si raggruma.
Sulla Rotonda del Brunelleschi
un rebus di scritte fresche
ma nessuno ha intaccato le nicchie
vani d’ombre ellittiche.

L’orecchio riflesso
sul vetro dell’auto
sesta nicchia
solo là
bisbiglio qualcosa
come al compito in classe.

(la piazza)

firenze piazza

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