La morte è un disegno, di Chiara Baldini.
Perché non dovrei temere la morte?
Così è arrivata la chiamata di Laura Liberale per il suo progetto Inside (me).
Una domanda spaventosa e ipnotica, che ho accolto come un pungolo scaccia-dolore, senza fare prima i conti con il mio io cerebrale. Mi sono ritrovata seduta su una poltrona enorme e scomoda. Ho iniziato la ricerca aggiungendo domande e legando parole plastificate, solo per sfuggire all’unica, vera conclusione: io temo la morte!
Mi sono sentita piccola e primitiva.
Primitivo è anche il simbolo del progetto: l’uovo, perfetto e arcaico ritorno all’origine.
Con me, altre quarantanove voci sono state chiamate a dare il proprio senso. Ogni testo è stato sigillato con ceralacca rossa e racchiuso in un uovo, creato artigianalmente dalla stessa curatrice. Ogni uovo esposto, appeso, illuminato. Una cova di parole, un rito sacro.
Trovarmi tra poeti, per me, giganti. La paura nella paura.
Così da piccola primitiva ho preso l’unica via per me onesta. Sono scesa dalla testa a radicarmi sui piedi, per ascoltare il primo bisogno: l’immagine, il colore. Un disegno per dire chi sono.
La mia necessità semplice è lasciare una traccia visiva, per raccontare la vita.
Solo così so cedere il passo alla morte, come opera compiuta.
Per morire meno sola, ho coinvolto nella risposta amore e amici.
La musica di Giovanna, che ha trovato alla fine nuove parole per cantare un’altra esperienza di morte. (https://youtu.be/Zy5CxrA-0Z8).
Un piccolo rito familiare in quello più grande del ritorno al grembo.
Che morendo, a volte, si vive.
Pagina bianca è la nascita, specchio
sconosciuto viene a pelo d’acqua. Acqua
chiama ombelicale, gioco di colori è soltanto luce
per l’occhio di latte e chiede crescendo
il seme di un’idea, come noi messi al mondo:
a volte tremula, cerca una sua figura. Seme
che sento nel ventre, quando stendo
il colore, più umana nel gesto
– nel disegno ho trovato la nascita –
Nel gesto distinguo gentile la mano
di mio padre, l’enorme assente, eterna stringe
tutta l’aria e guida nel tratto il coraggio:
“Impara” – dice – “ad amare gli errori, perdona
e scontorna”. Nuova scoperta, nella mia mano
la forma, nata di penna con forza trattiene
il buontempo che porta saggezza a quel seme:
la Vita non è, ma sempre diviene.
– nel disegno ho conosciuto la vita –
Diviene coraggio nel passo terreno e un poco
il respiro, quello sereno del mare vicino al mio tetto,
risacca che impasta la terra nel petto, ritorna presto
alla famiglia. Da qui vengo, qui porto il senso
finito, sopra la carta che ho seminato, fiorita
speranza che questa sia polline all’aria per altro
respiro. La Vita chiara, nel profilo completa
ritorna al suo seme. E l’inizio è così la fine.
– nel disegno ho accettato la fine –
La fine è un disegno sensato, allegoria del contorno vissuto
dal colore oltre il quale ho guardato. In punta di pace
è la mano che dice “lascia andare ogni presa”.
Sorrido alla morte-disegno: in lei, la mia traccia riposa.
Inside (me), progetto di Poesia e Death Education ideato e curato di a Laura Liberale, con il sostegno del master Death Studies & the end of life – Studi sulla morte e sul morire per l’intervento di sostegno e per l’accompagnamento dell’Università di Padova.
Le uova e le voci racchiuse cercano nuovi spazi: un appello personale a voi, per diffondere questo progetto.
I compagni di risposte e di uova (in ordine alfabetico):
Rossana Abis, Nadia Agustoni, Viola Amarelli, Mariasole Ariot, Mariano Bàino, Chiara Baldini, Donatella Bisutti, Simone M. Bonin, Vito Bonito, Maria Borio, Andrea Breda Minello., Franco Buffoni, Antonella Bukovaz, Nanni Cagnone, Maria Grazia Calandrone, Tiziana Cera Rosco, Gianluca D’Andrea, Andrea De Alberti, Laura Di Corcia, Rita Florit, Francesco Forlani e Mirco Salvadori, Vincenzo Frungillo, Francesca Genti, Marco Giovenale, Stefano Guglielmin, Giovanni Ibello, Sonia Lambertini, Laura Liberale, Eugenio Lucrezi, Giulio Maffii, Marco Malvestio, Franca Mancinelli, Giovanna Marmo, Fosca Massucco, Giusi Montali, Gianni Montieri, Massimo Morasso, Renata Morresi, Luigi Nacci, Paola Nasti, Gilda Policastro, Marilena Renda, Ivan Schiavone, Francesca Serragnoli, Giancarlo Stoccoro, Ranieri Teti, Anna Toscano, Lello Voce.
Chiara Baldini è nata a Roma nel 1976. Si è laureata e ha conseguito il Dottorato in Scienze Chimiche presso l’Università di Padova. Attualmente vive a Ravenna, per la ragione più bella. Si dedica alla scrittura, in particolare alla poesia. Finalista al premio “Ulteriora Mirari – 2012”, è presente nell’antologia “Fragmenta, Voume II” (Ed. Smasher). Alcuni suoi inediti hanno ricevuto la menzione della giuria al premio Renato Giorgi 2013, altri sono stati pubblicati in rete. Nel 2016 ha pubblicato la sua prima raccolta, “Prugne sulla pelle” (Samuele Editore).

Poesia, voce, disegno:
tutto molto fine, emozionante.
Rosanna Spina