La stanza sbagliata: un ricordo di Armando Gnisci di Mia Lecomte.
Una mattina di molti anni fa, mentre in un’aula della Sapienza festeggiavamo con Armando Gnisci e i suoi numerosissimi studenti la nascita della Compagnia delle poete, una nota docente di quell’Ateneo si affacciò chiedendo che lezione si stesse svolgendo. “Sono finita nella stanza sbagliata”, si scusò richiudendo frettolosamente la porta. “La stanza sbagliata”, infatti, quella che ci aveva fatti incontrare, noi e Armando, che condividevamo al punto da suggerirgli l’idea di una possibile coabitazione scenica. Stavamo ancora aspettando l’occasione romana in cui riunirci – i nostri corpi poetici e la sua bella voce in controcanto, “nascosta” – ma non abbiamo fatto in tempo. Il vuoto che lascia la sua perdita è difficile da spiegare. Possono forse riuscirci le parole con cui ci chiese “ formalmente” – questo era il tenore della sua appassionata formalità – di tenerci stretti in poesia. Nella “stanza sbagliata”, l’unica in cui vale veramente la pena di stare. ML
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Cara Mia, ti invio la scheda del mio aggiornamento sulla Premiata Compagnia delle poete così come l’ho presentata ieri a Palermo, mandala a tutte le compagne, per favore,
aggiungo un’idea folle: sto rimuginando di chiedere di poter entrare servilmente nella Cp. Con la vecchiaia libera che mi sto guadagnando mi viene da mettermi ancora in gioco per vivere meglio. Il mio progettino è questo: fare il fool, un matto seguace della Compagnia somigliante al Fool della carta zero degli Arcani dei tarocchi. Non entrerei mai nella presenza teatrale con voi, ma reciterei come una voce invisibile dal vivo, ma nascosto, i vostri poemi. Ubbidendo alla vostra sapienza polifonica. Questo è il nocciolo della mia folle idea maschile in vostro onore. Vorrei entrare, ogni tanto, nella volta magica della Compagnia come un babbeo e servo sconnesso, ma anche poetico, a modo suo. Vorrei vivere in un angolo come un calibano ubbidiente che partecipa alla Compagnia della magica volta, ogni tanto, per imparare ad essere compagno, anche se storto e buffone. Infine, sono un uomo del sud emigrato a nord ovest e finito in una vita di exil interieur, come dice Glissant.
Che ne pensi? Possiamo parlarne? Tu ed io, per ora?
Roma 16 novembre 2014
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Armando Gnisci (Martina Franca 1946 – Roma 2019) è stato un critico letterario e accademico italiano. Per anni professore associato presso l’Università “La Sapienza” di Roma, era considerato uno dei più importanti studiosi di letteratura comparata in Italia e in Europa. Tradotto in Cina, nel mondo arabo, in India, negli Stati Uniti, e soprattutto in Africa e nel mondo caraibico e latino-americano, è stato, nel 1992, il primo studioso a segnalare l’esistenza nascente di una Letteratura Italiana della Migrazione e della Mondializzazione (LIMM) con il libro Il rovescio del gioco. Da allora ha seguito il movimento LIMM partecipandovi soprattutto editorialmente, e pubblicando senza soluzione di continuità libri e saggi sull’argomento. Sua è la fondazione della Banca dati BASILI (1997) presso l’ex Dipartimento di Italianistica della Sapienza di Roma e della rivista «Kuma. Creolizzare l’Europa» (2001) ripresa poi (2012) nella «Rivista dell’Arte». Nel 2010 si è dimesso volontariamente dall’università italiana. Ha pubblicato 50 libri e i suoi testi sono tradotti in 13 lingue. Il 16 maggio 2011 rilascia un “Manifesto Transculturale”, poi da lui rinominato “transmantra”, nel quale introduce in Europa il pensiero della poetica-prassi della Transculturazione. Il manifesto viene tradotto in diverse lingue e ad esso aderiscono umanisti da più parti del mondo. Nel 2012 ha donato alla Biblioteca Comunale di Lanuvio, presso Roma, un ricco patrimonio di volumi e carte sulla LIMM e sulla Letteratura comparata in Italia detto “Fondo Armando Gnisci” (FAG). Nello stesso anno viene nominato membro ordinario dell’Academia Europæa, con sede a Londra, che riunisce scienziati e umanisti europei e non. Nel 2017 il database degli scrittori migranti in lingua italiana da lui fondato nel 1997 è ritornato online, ospite della rivista «El Ghibli» con il nuovo nome BASILI&LIMM (Banca dati degli Scrittori Immigrati in Lingua Italiana e della Letteratura Italiana della Migrazione Mondiale).