L’amore non si cura con la citrosodina, poesie di Alessandra Racca.
Invettiva contro la depilazione
(Da Bastarde senza gloria, Sartoria Utopia)
Sei violenta
e innaturale
e inutile
e non riesco a fare a meno di te
ti odio
perché mi piaccio
come piaccio a questo secolo
liscia
Ma sappi
puoi cambiare il mio corpo
non me:
ho un’anima villosa
sempre ricrescerà
***
L’amore non si cura con la citrosodina
(da L’amore non si cura con la citrosodina, Neo Edizioni)
I corpi che hai amato
ti rimangono conficcati in quella parte di corpo
dove si radunano le cose che non possono essere più
stanno lì, pezzi di ginocchi, modi di sorridere
carichi di dolore potenziale
come il nervo del dente quell’estate
prima nulla e poi, all’improvviso
L’analgesico è il presente
questa schiena
questa carezza
questo respirarsi gli occhi
E non ditemi che comunque è bello ricordare
il corpo
vuole carne viva e capelli
e che sia morte o vitale allontanarsi, quel qualunque motivo
per cui è stato sottratto
quel corpo al mio corpo
di certo non interessa
I corpi che hai amato
ti rimangono conficcati in quella parte di corpo
dove scivolano le cose che a volte fanno male
ora, per esempio,
mi si è infiammato quel modo che avevi di camminare
ondeggiando
Un cucchiaio di citrosodina
non fa nulla
ma è buona
ne mangio ancora un po’
***
E poi provare tutto questo gusto a strofinare la ceramica del water
(da L’amore non si cura con la citrosodina, Neo Edizioni)
Nell’altro appartamento la ragazza passa e ripassa l’aspirapolvere sotto il letto
fa il rumore di un mostro che muore
Sul balcone la donna con il grembiule batte un tappeto
la faccia storta per non respirare
Pulendo uno specchio mi guardo con sospetto
ma in fondo in fondo questa roba ti piace, vero?
Le pulizie
a volte non c’è analgesico migliore
comunque sai bene che le faccio male
come donna di casa sono uno schifo
è una cosa che mi piace dire
guarda che le camicie se le stira chi se le mette
e poi provare tutto questo gusto a strofinare la ceramica del water
Togliere la polvere
spazzare
mettere ordine fra i ripiani
covare la speranza segreta che rimarrà tutto a posto tutto così
che il tempo non si prenderà il suo sacro diritto
che il tempo non ci toccherà
farlo ancora
e poi rifarlo
malgrado
Se questo non è un rito ditemi cos’è
Secoli di donne piegate a riassettare il caos niente di più crudele ridicolo umano
Sì, lo so, anche gli uomini ormai lo fanno, sì. Ma i secoli contano ancora, lo capite o no?
Comprare uno di quei robot aspirapolvere che fan tutto da soli sarebbe una gran cosa
Imparare a fare i buchi con il trapano nel muro
Aggrappare una mensola, di quelle che stan su per anni
E non spolverarla mai
***
Mia mamma è un fiore abusivo
(da L’amore non si cura con la citrosodina, Neo Edizioni)
Ah mamma, come mi spunti!
Come faccio a nasconderti ora
che ti sei infilata perfino
nel modo in cui porto alla faccia
le mani, storte all’indice – come le tue
ossa costole che spuntano fuori
evidenze e d’improvviso
voglio sapere i nomi delle piante
con l’aria frivola che è tua
quando domandi al mercato
Quanto la devo innaffiare?
e tramesto vasi e gelsomini e bulbi
arrampicata per aggrappare
foglie e rami al nido
guarda come sto in bilico
sfidando scale e basse stature
per far germogliare
la parete di casa (e la vita)
ed io che ti dicevo Ma fai attenzione
non rischiare il collo per un addobbo!
Tu mi spunti mamma
come fiore di un seme portato dal vento
nel vaso che era di basilico e ora
è carico di petali abusivi e spavaldi
e a me che sempre hanno detto
come somiglio a papà
stupisco di questa fioritura
l’indipendenza, mamma, l’essere me
è scoprirti dentro i miei bicchieri rotti
e disordini e pasticci
tenerti finalmente qui
non avere più paura
d’essere tutta.
***
Primule nel cesso
(da L’amore non si cura con la citrosodina, Neo Edizioni)
Nel cesso della stazione di Monza
Carlo desidera
incontrare donna grandi tette
che vuole scopare nel culo
Nel cesso della stazione di Sesto San Giovanni
Giusy grandi tette
desidera incontrare
uomo gentile amante sesso anale
La distanza fra i loro desideri
è pari a quella fra due cessi luridi
e corre su sette chilometri di rete ferroviaria
e in questa domenica di primule e marzo e città
io faccio il tifo
perché Giusy incontri Carlo
spero che Carlo sia gentile
e che adorino farsi l’amore
e che la distanza fra i loro cuori
non sia più lunga di quella che separa quei due cessi
e i loro desideri
***
Consigli a me stessa quando piove
(Da Poesie antirughe, Neo Edizioni)
Dormi in silenzio
Non fare rumore quando non ci sei
Coltivati
ma non covare pietre
i mattoni servono per costruire ponti
i giorni per tessere
il mattino per ricominciare
la carne è pesante per ancorare all’amore
Piangi, lasciati piovere, lasciati stare
Riposa, lasciati vegliare
Brinda, ci sono notti da ubriacare
Se le tue mani ti sembrano opache
dipingi le unghie di rosso
Ricorda che per sopravvivere bisogna disobbedire
Porta con te un ombrello a colori
se non puoi vincerla, sfoggia la malinconia.

Originali, insolite ma arrivanti nel trattare temi “di banale quotidianità”. Accorata e tenera “Mia mamma è un fiore abusivo”!
Sì, la poesia, quando è tale, fiorisce dentro i cessi, come l’amore “amore” ( fatto con gentilezza, con reciproco piacere) può farsi in ogni buco…
Trovo questo poetare estremamente attuale, anti-retorico ed intrigante. E’ stata una lettura decisamente appagante.