Landai, rubrica di Marco Ribani: Aldina De Stefano

Landai, rubrica di Marco Ribani: Aldina De Stefano.

                    

                       

Continua il ciclo dedicato a poeti e poete che hanno fatto del Landay una forma di espressione di alto livello. In questo numero ospitiamo i landais di Aldina De Stefano.

ALDINA DE STEFANO, laureata in Filosofia, ama camminare da sola in montagna, predisposta al silenzio e all’ascolto. Nella scrittura, predilige la forma breve. Scrive haiku dal 1999. Nel 2012, con dieci haiku è finalista al Premio Nazionale Haiku, Roma. Sta componendo una piccola raccolta di aforismi inediti. E’ nata a Udine (Chìavris), il 31 maggio 1950. Abita a Lestizza e Raspano.

Collabora a diverse riviste e blog con racconti brevi, poesie, fotografie, ricerche sulla storia e cultura delle donne e sulle strutture sociali e simboliche del Neolitico. Pubblica diversi libri, anche d’artista.

Dal 2013 scrive anche landays  e dopo aver partecipato agli incontri  dei 100 Thausand Poets for Change ha dato una forma continuativa a questa nuova forma poetica. In seguito ha inserito i landays nelle sue pubblicazioni d’arte fatte a mano di grande gusto e aperti in modo permanente ai contributi dei lettori.

***

Sono venuti a prendermi
ad aprire la porta è stato mio padre

*

hanno bruciato i miei libri
anche mio figlio rideva tutto eccitato

*

tuo padre non vuole che scrivi
perché sa leggere solo il suo nome

*

guardalo dritto negli occhi
guarda quell’uomo come fosse un serpente

*

quando violentano una donna
dove sono i mariti i fratelli?… Sono lì!

*

era ubriaco e m’insultava
gli ho soltanto premuto il cuscino sul collo

*

se uccidete tutte le donne
chi, chi tra di voi allatterà il mondo?

*

faccio finta di ricamare
con l’ago ed il filo scrivo ciò che ho taciuto

*

noi siamo come matrioske
ucciderete la prima, non tutte quante

*

mio marito non è violento
nel dubbio, in cucina, ho i coltelli di plastica

*

t’inseguirò, come un segugio
ti porterò in piazza al ludibrio del mondo

*

tienimi il sacco, mi ordinò.
No. Non più, dissi, alzando fiera la testa.

*

sul mio corpo ha sfogato la rabbia
e mi trema la mano mentre scrivo landays

*

papà sta russando, appagato
scappa, sorellina, corri senza voltarti

*

odio le donne, non so perché.
troverai la risposta sfogliando la Bibbia

*

l’hanno eletto Cardinale
quel ragazzo che violava le bambine

*

se ti acchiappa, fingiti morta
così fa la cincia per scappare dal gatto

*

ditemi se questo è un uomo
che ostenta il suo membro dove giocano i bimbi

*

amica afgana scrivo per te
perché mi vergogno a denunciare il mio uomo

*

quando una donna non piange più
un grande silenzio roderà le tue notti

*

sorella afgana, non fidarti di me
scrivo landays ma proteggo il mio uomo

*

sono stata più svelta di lui
ho il coltello dalla parte del manico

*

amati gigli di settembre
qui torneremo tutte insieme per danzare

                         

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2 thoughts on “Landai, rubrica di Marco Ribani: Aldina De Stefano”

  1. caro Marco, una doppia sorpresa, in questo mattino di frizzante autunno. La pubblicazione dei miei landays (grazie, sei un uomo di parola!) e la scoperta che sono, anche, un uomo, come scrivi nella seconda riga. …
    Troisi direbbe: ‘mo’ me lo segno!
    Buona giornata, e ancora grazie per la composizione essenziale e garbata.
    aldina

    1. Cara Aldina, si trattava di un refuso che abbiamo provveduto a correggere. Ce ne scusiamo. Grazie per essere ospite della rubrica di Marco. Buona giornata.

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