Le lacrime di Ibrahimh, Ibrahimh Diabate a Rosarno.
Ibrahim Diabate – Ibrahim Combattant de la Justice – viene dalla Costa d`Avorio. D`inverno lavora a Rosarno nella raccolta delle arance. Ha scritto due poesie, in francese. Il gruppo di Africalabria le ha tradotte in italiano. Si definisce “combattant de la Justice”. Racconta di sopraffazioni, dignità calpestata, lotte. E dedica i suoi versi ai caduti sotto i colpi delle organizzazioni criminali di Rosarno.
Ecco le due poesie scritte dal lavoratore africano a Rosarno:
Le lacrime di Ibrahimh
In ricordo di tutti coloro che sono caduti due anni fa sotto i colpi assassini
delle organizzazioni criminali della città di Rosarno.
Piango
quando vedo i miei fratelli soffrire
Piango
Quando mi sveglio alle quattro del mattino
alla ricerca delle mie illusioni
in un campo di aranci e mandarini
per venticinque euro o anche meno
Piango
quando vedo i miei fratelli vivere in un ghetto
senza acqua né elettricità
in situazioni inaccettabili per l`umanità
Piango
e ho male al cuore
Piango
e soffro
non sono ferito né malato eppure sto male
soffro e piango
Noi
vittime del colore della nostra pelle
qui e altrove
Piango
vedendo i miei fratelli italiani
chiudere le porte del cuore
e delle loro case
Piango
pensando di aver lasciato la famiglia e i miei cari
cercando un`integrazione che non arriva
Piango
le mie lacrime non scendono
eppure piango
soffro nella mia pelle ferite ovunque
e attorno a me lo spettro della solitudine
Piango
per le condizioni dei miei fratelli
africani e non africani di qui e d`altrove
Piango
e continuerò a piangere
finché non ci sarà giustizia ed equità nel mondo
Piango
vedendo i miei fratelli africani sfruttati da altri fratelli africani
Piango
vedendo i miei fratelli africani lasciarsi ammazzare vigliaccamente
sui marciapiedi
facendo il loro mestiere
a causa del colore della loro pelle
Questo vuol dire razzismo fascista
Piango
e mi vergogno vedendo i fratelli B&B, bianchi e black,
guardarsi in cagnesco
Sanguino ovunque
ché attorno a me la vita non è rosa
Ho gli occhi lacrimanti
quando buttiamo nel dimenticatoio i combattenti per la giustizia e la libertà
Nel fiume delle mie lacrime
guardo il mondo in faccia
con la speranza che il domani sarà migliore
se l`orgoglio ipocrita degli uni e degli altri si sgretola
Piango
il mondo e il suo sistema
che non dà alcun valore al genere umano
Le mie lacrime non scorrono
ma io piango
***
I cittadini sostengono i contadini
La terra nutre l`Uomo
Il successo del paese si basa sull`agricoltura
ma i piu poveri del paese sono gli agricoltori
Che paradosso
La terra è la sola fonte che non secca mai
Ma la fonte della della terra è ormai seccata
Perché gli agrumi non si vendono piu al prezzo di riferimento
La terra nutre l`Uomo
e i contadini sono indebitati
Il governo si offende
e il popolo soffre
I contadini sono all`opera
La terra nutre l`Uomo
ma la produzione non è buona
Perché i prezzi calano
Le terre si impoveriscono
I dirigenti si arricchiscono
La terra nutre l`Uomo
e i contadini sono in pena
Quando il cerchio dei ricchi si allarga
I campi muoiono
Il popolo piange
e i governanti ridono
perché le tasche sono piene
La sommità si abbellisce
la base si distrugge
Malgrado tutto
la terra nutre l`Uomo
Non esiste un paese forte senza una agricoltura forte
Un uomo che ha fame non è un uomo libero
Facciamo in modo che i nostri popoli non abbiano fame
per la gioia delle Repubbliche ed il successo del pianeta Terra
Restiamo vigili