L’emigrazione di Anna Magnavacca

L’emigrazione di Anna Magnavacca.

 

L’emigrazione

Nei mesi primaverili, quando l’aria è tersa ed il cielo luminoso, mi tornano in mente i piccoli paesi d’origine dei miei genitori. Meravigliosi paesi ma con pochissime possibilità di lavoro, eccetto la coltivazione dei campi.
La terra di cui parlo è la ridente Lunigiana e l’emigrazione ha sempre fatto parte della sua storia.
Ambedue i miei nonni erano emigrati, il nonno paterno in Corsica e quello materno in Brasile.
Ricordando le fotografie che i miei genitori mi facevano vedere, dopo lunga sedimentazione, è “saltata fuori” questa poesia che riguarda gli emigranti.

 
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***


Hanno salpato il mare…

Hanno salpato il mare i miei padri
– corpi tatuati dal sole delle spighe –
fra gorghi d’azzurro cieli feriti
e orizzonti lontani.

Nella saliva il tormento di sapori
mai dimenticati – in umide tracce di sale.
Spesso un morire lento –
granello di sabbia nel deserto.

Hanno lottato per non dimenticare
l’ebbrezza del ritorno
( tanti Ulisse e tante Penelope )
da donne che con latte amaro e sangue
sfamavano figli e figli nei solchi della terra.
Per lasciare aperta la ferita
del distacco e il tarlo della nostalgia.

Nel nodo azzurro del vento
alta la profezia del ritorno da figli
sconosciuti ma amati.
Radici – in nuovi solchi – di culle
e ambrati mosti fra opulenti campi di grano
case di pietra e sovrani oliveti.


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6 thoughts on “L’emigrazione di Anna Magnavacca”

  1. a me piace moltissimo questa poesia, la “sedimentazione” ha prodotto immagini davvero molto belle e ricche di particolari, mantenendo alto il livello poetico! Complimenti!

  2. E’ vero, le poesie- in linea di massima- non “saltano fuori all’improvviso” ma sono il risultato di tutto ciò che abbiamo
    interiorizzato lasciando ” un segno” dentro di noi.

    Grazie per la tua lettura!

  3. Bottiglia nel mare…

    Sto leggendo L’emigrazione e ci viene il desiderio di dire una parola di rammarico per conoscere queste poesie così tardi
    amicizia
    Pietro Giovanazzi

    1. Caro Pierre, grazie per la tua lettura. Il tuo nome mi ricorda qualcosa. Una delle sorelle di mio padre si chiamava Clorinda, abitava in Corsica e aveva un figlio di nome Pierre.
      Mio padre si chiamava Andrea Filiberto Magnavacca. Siamo per caso parenti?
      Un saluto. Anna Magnavacca

      1. très chère cousine je lis ici ou là tes poesies et le désir vient de renouer mais je ne sais si tu as reçu mon mail, mais oui,nous sommes proches et j’essaie de retrouver cette famille si près et si loin.Et donc cette adresse 25 la chanterelle 13120 Gardanne pour reprendre contact.
        Amitié
        molto cari cugina , leggo qua e la poesia e il desiderio vengono a rinnovare, ma non so se hai ricevuto la mia mail, ma sì, siamo vicini e cerco di trovare questa famiglia così vicina e finora. indirizzo 25 chanterelle 13120 Gardanne per riprendere il contatto.
        amicizia

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