L’enigma di Alessandro Assiri.
Corpo e volto di 10000 nomi che chiamandoci ci insultano. Perché solo nel nome è racchiuso l’enigma, e cosa sono i nomi se non gli infiniti appelli del libro, se non le infantili scorribande per essere notati, le voci immaginate per sentirsi interpellati.
Enigma non è altro che ricerca di svelamento di un tu che ci parli, ricerca di un volto a cui dare presenza, trascinamento da un silenzio a una parola che se non si rivolge non sarà mai dialogo, ma soltanto mormorio.
Sia fatta la volontà dell’io . Questo è l’imperativo di una letteratura modesta che fa del l’enigma dell’altro l’oggetto del niente che pretende di separare dal volto una carne incapace di rivestire.
Enigma è lasciare in sospeso le parole per anni è il coraggio di essere vigliacchi perfetti e non codardi approssimativi.
Enigma è il panico di quando crolla la difesa, è il fruscio che ti annuncia. Enigma è un futuro con cui poter litigare, è dimenticare di guardare il cielo, ma scrivere di nuvole comunque.
Enigma è ogni tipo di instabilità: l’unico enigma svelabile è la grandezza di Assiri.