L’ironia è una cosa seria, rubrica di N. Bondarenko: Woodman

L’ironia è una cosa seria, rubrica di Natalia Bondarenko: Fernanda Woodman.

   

   

Benvenuti nella rubrica che parla di cose serie: parla d’ironia. Perciò, benvenuti nell’ironia. Entrate dentro senza diffidenza e senza pregiudizi. Sorseggiate la leggerezza utile a nascondere (magari, per pudore) la profondità della vita, usate la vostra immaginazione e cercate di non prendervi troppo sul serio perché in questo spazio c’è posto per qualsiasi espressione ironica e anche quella, ancor più rara, autoironica: esagerata, colta, improvvisa, spumeggiante o docile e lirica. Niente satira però. Quest’ultima avrebbe bisogno di una rubrica a parte.
Benvenuti nello spazio dove non troverete mai le poesie di Sanguineti, Szymborska o Bukowski. «Vabbè», direte voi, «non sarebbe mica male?» Ma di loro è già stato detto/scritto tutto e anche di più. Infatti, non c’è niente di nuovo, nessuna novità sconvolgente, nessun miracolo letterario, niente di codificato come 2.0, perché la poesia ironica esiste da sempre. Ma c’è una percentuale minima di poeti che la scrivono. Perciò, benvenuti nello spazio di pochi, scelti… e viventi!
(Come vedete, la battuta vale non solo per i pittori…) N.B.

L’ospite di questo mese è Fernanda Woodman.

    

Prima di tutto vorrei farvi una confidenza: è da tanto che volevo pubblicare Fernanada Woodman nella mia rubrica. I suoi versi mi hanno procurato (se si può dire) una certa dipendenza, e, vista la riservatezza della poetessa, ho fatto i salti mortali (più o meno) per trovarla.
Difatti, i versi di Fernanda Woodman possiedono la perversa particolarità di attirare potentemente il lettore creando un bisogno, per cui si è sempre in attesa di leggerne altri. Così, finita una poesia, pur nella sua compiutezza, si sente che manca ancora qualcosa, insomma dispiace che la poesia si sia conclusa. (E questo nonostante trovi la poesia di Fernanda in tutti i sensi perfetta).
A volte, rileggendola, mi sono domandata se togliendo o aggiungendo qualche parola il risultato sarebbe lo stesso.
Artisticamente parlando, io la definirei una “surrealista concreta” e se devo parlare della sua ‘ironicità’, qua (per non essere troppo ripetitiva e banale) pensando alla poesia di Woodman, mi piacerebbe citare Antonio Castronuovo, che dice: “L’ironia non si definisce, si sente”.
C’è un forte elemento di gioco nelle sue poesie, un gioco di flash veramente eccezionale. Lo si nota quasi in tutte le sue poesie iniziando dalla prima che vi voglio far ‘assaggiare’:

I RAGNI

sono una rara specie di conchiglia
incastonata tra ere di lenzuola
e se poggi l’orecchio sul mio ventre
tra le cabine di una Rimini spettrale
comparirà, in abito da tennis, l’estate 1965.

lo senti il tempo?
questo grosso soriano che si ostina a farsi le unghie
sulla tappezzeria di una camera d’albergo?

dalla finestra scricchiola un po’ di polvere
e i ragni?

i ragni fanno merenda
con i sette nei che mi piantonano lo sterno

Profondamente evocatrice è inoltre la volontà di esporsi, di farsi corpo al servizio degli altri (in fondo), ma con il preciso intento di farsi conoscere.

Invece, con il secondo brano “Verso le cinque” siamo di fronte alla poesia della ‘levità’ e della giovinezza. Questi versi mi fanno pensare che l’autrice possiede sicuramente uno spirito giovanile, perché soltanto le donne che sanno non invecchiare sono capaci di rispecchiarsi nella realtà. Esse, come vere principesse, appaiono e scompaiono nella ‘levità’ del succedersi del tempo, portando con sé la forza della luce. Un bel pensiero e un bel desiderio.

sono la principessa delle brugole
dei mille traslochi immaginati

in estati che non erano le mie 

volevo essere una tenda verde
sui balconi serrati delle case
sbattere alla luce alle ringhiere
assorbire i pomeriggi poi sbiadire 

Anch’essa fortemente evocativa è la poesia “Il dono”. Ritorna con potenza il corpo con tutto quello che ne consegue… E anche il pomeriggio, che è una costante dei versi della Woodman, si presenta questa volta in forme apparentemente dolorose. Anche in questo caso la poetessa mette in evidenza il lato ironico di questa ‘dolorosità’ che sembra di passaggio, questa specie di allegro disastro perché, ad un certo punto, mi viene da chiederle se questa poesia non sia una specie di sogno, o meglio (come diceva qualcuno) “un incubo riuscito”: 

è stato in un primo pomeriggio

il mio ombelico si è deciso a darti udienza.

con il rasoio hai tagliato un lembo di nuvola
per tamponare l’arteria radiale.

il dono è stato criticato dagli angeli del poster.

con un cavo rotto hai fatto un braccialetto
e mentre la polvere danzava nella stanza
c’è stata una scossa così forte
che il muro si è crepato ed è entrata più luce.

Nella seguente poesia molto cadenzata su un ritmo nostalgico, vien fuori tutta (o almeno una parte, si spera) l’ideologia di fondo delle poesie della Woodman. Siamo all’elenco dei contrasti più evidenti: Atlantide e la Marmite sul pane nero, Milano e i montgomery, la nebbia e il traffico, poi piazzale Loreto con tutto il resto e un orologio che segna un’epoca non solo finita, quella dell’acquario, ma anche fallita miseramente.

SOPHIE MARCEAU

era il tram numero uno che stanotte
partiva per Atlantide distribuendo ai passeggeri
fette di pane nero spalmato di Marmite? 

a Milano lo aspettavamo alla fermata
stretti in montgomery blu dagli alamari slabbrati.

ed era autunno, come sempre.
le foglie cadevano.

credendole patatine rotolate da un sacchetto
ne raccolsi una manciata dal marciapiede.

sognavo di essere la nebbia
di venire attraversata dal traffico delle sei e trenta

in Piazzale Loreto:

Sophie Marceau era su tutti i cartelloni
e l’orologio segnava l’Era dell’Acquario

E quando quasi a metà trovate questa frase, forse uno dei versi più belli che si possano leggere ultimamente… ’ed era autunno, come sempre’… credo che ci sia poco da aggiungere, non vi pare?

La prossima poesia è il concentrato di una stagione, quella estiva, vissuta all’insegna dell’improvvisazione. Si parte dalle bolle di sapone e si arriva a Elvis. Ma lo si fa attraversando mondi e aprendo squarci di intelligenza con l’aiuto di potenti figure retoriche: piante che bucano il cielo, camion spirituali, grasso azzurro e caramello. L’invenzione di immagini così potenti fa parte del gioco che Woodman imbastisce nelle sue poesie, rendendole semplici nel linguaggio e quanto basta complesse nei significati:

ESTATE

oggi è il giorno delle bolle di sapone

la festa di tutti gli spettri passati
che bucano il cielo con fiori di agave:

cade Dio così dal cielo aperto
mentre passano camion spirituali

cola grasso, azzurro e caramello
sembra Elvis, al suo ultimo concerto

E per chiudere, due versi singoli (scelta già singolare) che hanno la capacità sintetica e veloce di attualizzare i concetti che vogliono esprimere. Fulminei nella loro forza che apre spazi e mondi opportuni e vincenti. Rileggerli mentalmente è tutto un programma che vale molto più della loro brevità, intanto ci ricorda, se ce ne fosse bisogno, la grande capacità della Woodman di essere intensa dal primo all’ultimo verso.

DOLMEN

più misteriosa della morte è la domenica

SUPERNOVA

il corpo della donna è fantascienza

Per chi invece è curioso di sapere qualcosina di più sull’autrice, dico soltanto che è nata a Ferrara da padre americano e madre romagnola. Tra gli anni ’80 e gli anni ’90 ha viaggiato molto e le sue mete preferite sono state l’Africa subsahariana, il Brasile, gli Stati Uniti e i paesi Scandinavi. All’inizio del nuovo millennio è tornata in Italia e si è fermata per qualche anno a Milano. Attualmente risiede a Grimaldi Superiore (IM). Per il resto… sta per uscire un suo libro, un ‘diario di viaggio psico-fisico’ come a lei piace chiamare le sue poesie e sicuramente molto presto ne sentiremo parlare.

                      

Martina Dalla Stella, 'In attesa', olio su tela, 2012 - in apertura 'Funambolando', olio su tela, 2012
Martina Dalla Stella, ‘In attesa’, olio su tela, 2012 – in apertura ‘Funambolando’, olio su tela, 2012

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Dal 1 Febbraio 2023
il numero di VERSANTE RIPIDO con tema:
"RUMORE BIANCO - L'ILLUSIONE DELL'INFORMAZIONE"
    
IN VERSIONE CARTACEA
È DISPONIBILE PER L'ACQUISTO