Liturgia della terra, poesie di Francesco Aprile.
Francesco Aprile (1985, Lecce), poeta, poeta visivo, autore di scritture asemantiche, asemic-glitch writing, glitch, asemic cinema, abbecedari asemantici, scritture sbagliate, ha aderito nel 2010 al movimento letterario “New Page – Narrativa in store”, fondato nel 2009 da F. S. Dòdaro, diventandone direttore dal 2013 con Dòdaro, dal 2016 in autonomia. Ha fondato nel 2011 il gruppo “Contrabbando Poetico”, firmandone il primo manifesto, e con Cristiano Caggiula, nel 2014, la rivista Utsanga.it. Sempre con Caggiula ha curato i volumi Asemic writing. Contributi teorici (Ivrea, Archimuseo Adriano Accattino, 2018) e La parola intermediale: un itinerario pugliese (Cavallino, Biblioteca Gino Rizzo, 2017). Nell’area delle scritture verbovisive è presente con pubblicazioni presso Poetry Library (Londra), Tate Library (Londra), Poetry Collection (Buffalo University) e con opere presso Archimuseo Adriano Accattino (Ivrea), Accademia di Belle Arti di Palermo – Collezione libri d’artista, ArtPool Art Research Center (Budapest), Imago Mundi-Visual Poetry in Europe (Fondazione Benetton) ecc. Dal 2016 è inserito in ADA-Archive of Digital Art/Media Art Research Center (Danube University, Krems). Diverse sono le pubblicazioni in poesia e poesia visiva, fra queste: Esegesi di una rinuncia (Uitgeverij, 2014), Dietro le stagioni (iQdB, 2015), Entropia del fuoco (Eureka, 2016), .excursus (Redfox press, 2016).
Liturgia della terra
aprile 2016
«agli occhi della carne niente li distingue dai corpi che si accaniscono ancora»
Samuel Beckett, Lo spopolatore
«l’altro a cavallo cavava bastoni nei corpi già morti»
Giovanni Fontana, Tarocco meccanico
«il corpo non si pone problemi di metrica
a lui pertiene il respiro che dice»
Biagio Cepollaro, La curva del giorno
2016-04-24
Lieto confine del segno il corpo, malato,
tagliato, spellato nel respiro chiuso,
ovattato, ma lieto confine comunque
del segno il corpo, oasi liminale nel
deserto del simbolico. Oltre la morte
della lingua ingurgita tracce, il corpo,
ricettore perfetto, malato, tagliato,
chiuso nel respiro come preso nell’onda,
sommerso, intasato, preso nel senso
del segno vuoto da riempire, cucire,
lieto segnale di tracce spaventa le
cuciture della morte che aspettano in
terra.
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2016-04-24
Lieto segnale del corpo il segno,
canale autorale preferenziale,
corsia ospedaliera per la cura
liminale del corpo. Lieto segnale
il canale della voce che sommersa,
compressa impressa che fioca
affiora nell’asma del cielo
compresso dalle nuvole.
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2016-04-24
Lieto canale del segno il corpo,
malato impresso oppresso,
lieta cadenza di tracce di tagli
di sgraffi nel corpo della morte che
si agita, e preme o chiede e preme
con forza di morso di lupo feroce.
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2016-04-24
Lieto confine del segno il corpo, malato,
tagliato, spellato nel respiro chiuso,
ovattato, ma lieto confine comunque
del segno il corpo, oasi liminale nel
canale della voce sommessa, scommessa
di una breccia naturale nel segno del corpo.
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2016-04-24
Lieto prefare del mondo alle pagine
del corpo, tagliato, ferrato, malato,
luogo topico di una palude di segni
il corpo, malato tagliato ferrato segnato
come bianco segna la luce al segno
del morire.
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2016-04-24
Liturgia della terra, il corpo malato
tagliato ferrato segnato nell’antro
della voce dal silenzio pieno in cui
riposa il mondo.
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2016-04-24
Nota. Il corpo come nota ha segni e
sillabe d’ogni sorta, anche maniera,
intreccia materiali nella carne profonda
del nostro amore. Nota. Il corpo
come nota ha segni e sillabe senza
misura e canta e suona e dice e
intona la misura dell’amore.
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2016-04-24
Lieto cadere di segno in sepoltura
il corpo, lieto disfarsi del senso nella
terra. Il corpo, malato tagliato ferrato
segnato come bianco segna la luce al
segno del morire.
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2016-04-24
Lieta caduta del senso quando il
corpo sprofonda nel vuoto delle
onde e l’uomo fa barricate all’uomo.
Lieta caduta del senso quando il
segno profanato sconvolge il
pensare.
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2016-04-24
Grave disperdersi del segno quando
il corpo abbraccia il fondo del mare.
[nuova strage nel mediterraneo]
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2016-04-24
Nuova strage nel Mediterraneo,
nuova profanazione di segni
nello sprofondo del mare. Può
dire del senso il segno abbattuto
abbandonato privato, ma è umiliato
nell’orazione televisiva dei corpi.
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2016-04-24
Lungo cordoglio del senso dei corpi
chi poteva fare non ha fatto, chi
poteva, poteva, non ha fatto.
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2016-04-24
Pietre bianche odorano come tombe
del tempo.
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