Lucia Marilena Ingranata.
Lucia Marilena ci parla un poco di sé:
Vivo in un piccolo paesino del Canavese ma lavoro a Torino, sono impiegata amministrativa ma a questo punto della mia vita preferirei fare la nonna contadina che fa le torte di mele e raccoglie le uova nel pollaio.
Dallo scorso anno faccio parte di un gruppo di teatro amatoriale legato all’associazione di volontariato Avulss del mio paese. Il nostro scopo è quello di preparare spettacoli leggeri e vivaci per far sorridere gli anziani delle case di riposo, abbiamo sempre un grande successo, il nostro pubblico è benevolo e ci fa sentire importanti.
Come avviene il processo della scrittura nel tuo specifico caso ?
Ci sono parole che arrivano all’improvviso nei modi più disparati, fanno leva sul mio stato emotivo e di conseguenza sulla necessità di scrivere per “liberare le parole chiuse” .
Credo che la poesia sia uno stato di grazia che permette di raccogliere in poche parole storie lunghissime.
Hai pubblicato libri di poesie? hai pubblicato in riviste ? blog ?
Non ho mai pubblicato libri di poesie ma sono su diversi blog che molto gentilmente hanno voluto ospitarmi ed anche su alcune riviste.
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Vivrei la pioggia
Che bella donna vestita di vecchiezza
intenta nel suo fare/disfare
– il tempo non passa sopra i morti –
Madre, se non avessi i capelli
vivrei la pioggia a braccia aperte
riducendomi il petto a brandelli per liberare
le parole chiuse, colmare il vuoto degli inventari
in questa casa dai fianchi larghi.
Un falco ha pranzato sul terrazzo,
si ferma un po’ di neve, copre i resti
credo si possa ammettere l’inverno.
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Rosso sangue
Sono capace di dolore retroattivo,
dentro il tempo insonne passo le ore
tagliandomi i vestiti – e le vene –
senza cauterizzare, sorpresa
dal rosso sangue
(fosse nero avrebbe più eleganza
e dignità d’intenti )
è la passione che mi frega
ne parlavo ieri, dormendo sul divano,
crescevano le unghie e tu
sei arrivato tardi amore mio.
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Poeti e cani
I gatti aspettano senza guardare l’ora
hanno espressioni senza punti di domanda
speranze brevi, quando nessuno arriva
svoltano l’ angolo con sussiego
invece io ho speranze da cane, una coda immaginaria
punto il naso all’imbocco della strada
e lascio sempre fuori un piede, l’altro scrive
credendosi poeta.
Marilena, ogni volta che leggo un tuo testo, leggo tutto quello che vorrei sempre aver letto. Ma di più: vivo le parole. Solo certi poeti, immensi, sanno farlo. Un abbraccio.
è un piacere e un onore essere qui, insieme a te, alle tue poesie.
sono felice delle tue pubblicazioni sui blog e riviste, che tu abbia la possibilità di essere letta da altri perchè la tua poesia è unica e sa emozionare…
dirti ” mi piace come scrivi ” ormai non avrebbe senso, dopo tante frequentazioni, e qualche riconoscimento, però vorrei proprio tanto che tu potessi avere il riconoscimento che i tuoi versi meritano.
un giorno spero di avere il tuo libro assieme e di fianco a quelli che amo di più.
Mi stupisco quando leggo saggi di critici accreditati che vanno affermando e ripetendo il seguente postulato: la poesia ,oggi, è morta. Bene, versi come questi dimostrano l’esatto contrario.Se questa non è poesia, mi dicano cos’altro è. Mi complimento di cuore con te,Lucia Marilena, sei fuori dalla mischia e scrivi poesia vera, condita da un lirismo ben dosato,mai stucchevole e improntato a punte di sottile polemica ( vedi Poeti e cani) che lo rendono persino innovativo. nunzia binetti
Ho scritto e riscritto questo commento perchè veramente resto senza parole di fronte a tanti elogi e non so come ringraziare in modo adeguato.
Vi basta un abbraccio per ora? domani forse riuscirò a dire qualcosa di più 🙂