Me lo ricordo il tuo corpo, testi e opere di Alessandro Assiri.
Alessandro Assiri nasce a Bologna nel 1962 vive tra Trento Bologna e Parigi. Si occupa a vario titolo di letteratura e progetti culturali per editori italiani e francesi. Collabora con riviste letterarie cartacee e telematiche. Ha all’attivo numerose pubblicazioni di poesia e critica. Per musei e fondazioni private cura acquisizioni di libri antichi e opere d’arte. Dipinge, ma questa è un’altra storia…
Dieci
Me lo ricordo il tuo corpo offeso di fatica mi ricordo la carne che offuscava la gioia l’amore quello no l’ho aggiunto dopo ce l’ho messo io e non l’ho nemmeno scritto ma soltanto trapiantato ho immaginato un giardino l’ho annaffiato ho spostato Adamo ho tolto Eva per sottrazione qualcosa ci restava le mani appoggiate sotto al mento la liturgia dello spavento.
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Sono afflitto da un autunno tutto l’anno
Maneggio i rami con cautela
Il nuovo che avanza senza fare prigionieri
Diluvia di tutto con l’altro occhio la luce dei fari
I miei morti tendo a schivarli con cautela
Quasi un gesto di passabile eleganza
Mi restringo in quattro vani uso le minuscole i capelli radi
Le colpe che attenuo nell’ esserci quando cadi.
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Da quale buio i senzatetto, i volti
Ogni giorno un Dio
uno sfinimento
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