Memorie, inediti di Antonio Spagnuolo.
Antonio Spagnuolo è nato a Napoli il 21 luglio 1931.
Presente in numerose mostre di poesia visiva nazionali e internazionali, inserito in molte antologie, collabora a periodici e riviste di varia cultura – Attualmente dirige la collana “le parole della Sybilla” per Kairòs editore e la rassegna ”poetrydream” in internet ( http://antonio-spagnuolo-poetry.blogspot.com ).
Nel volume “Ritmi del lontano presente” Massimo Pamio prende in esame le sue opere edite tra il 1974 e il 1990 .
Plinio Perilli con il saggio “Come l’ombra di una nuvola sull’acqua” (Ed. Kairòs 2007) rivisita gli ultimi volumi pubblicati fra il 2001 e il 2007.
Tradotto in francese , inglese , greco moderno , iugoslavo , spagnolo, rumeno .
Ha pubblicato vari volumi di poesia di cui i più recenti: “Fugacità del tempo” (prefaz. Gilberto Finzi) – Ed. Lietocolle – Faloppio 2007, “Ultime chimere” – L’arcafelice – 2008, “Fratture da comporre” – ed. Kairòs –Napoli – 2009, “Frammenti imprevisti” – (Antologia della poesia contemporanea) ed. Kairòs – Napoli – 2011, “Misure del timore” – dai volumi 1985/2010 – Ed. Kairòs – Napoli – 201, “Il senso della possibilità” – ed. Kairòs – Napoli – 2013 ( premio Sant’Anastasia 2014 + Premio speciale al Camaiore 2014), “Come un solfeggio” ed. Kairòs – Napoli – 2014, “Oltre lo smeriglio” ed. Kairos – Napoli – 2014, “Ultimo tocco” – Puntoacapo editrice – Pasturana – 2015, “Da mozzare” – Ed. Poetikanten — Sesto Fiorentino – 2016, “Sospensioni” – Ed. Eureka – Corato 2016.
Inoltre ha pubblicato diversi volumi in prosa e per il teatro.
Di lui hanno scritto numerosi autori fra i quali A. Asor Rosa che lo ospita nel suo “Dizionario della letteratura italiana del novecento” e nella “Letteratura italiana” edizioni Einaudi , Carmine Di Biase nel volume “La letteratura come valore”, Matteo d’Ambrosio nel volume “La poesia a Napoli dal 1940 al 1987”, Gio Ferri nei volumi “La ragione poetica” e “Forme barocche della poesia contemporanea”, Stefano Lanuzza nel volume “Lo sparviero sul pugno”, Felice Piemontese nel volume “Autodizionario degli scrittori italiani” , Corrado Ruggiero nel volume “Verso dove”, Alberto Cappi nel volume “In atto di poesia”, Ettore Bonessio di Terzet nel volume “Genova-Napoli due capitali della poesia”, Dante Maffia nel volume “La poesia italiana verso il nuovo millennio”, Sandro Montalto in “Forme concrete della poesia contemporanea” e “Compendio di eresia”, Ciro Vitiello nel volume “Antologia della poesia italiana contemporanea”, Plinio Perilli in “Come l’ombra di una nuvola sull’acqua”, Carlo Di Lieto in “La bella afasia” , oltre a D. Rea, M. Pomilio,D. Cara, M.Fresa, G. Linguaglossa, M.Lunetta, G. Manacorda , Gian Battista Nazzaro , G. Panella, Nazario Pardini, Ugo Piscopo, G. Raboni , E. Rega, Carlangelo Mauro, e altri.
“MEMORIE”
“Parabola”
Ho chiuso i miei conti con il paradiso
ogni traccia che cancelli il peccato
incerto come un bambino smarrito
intento a prosciugare il cruento fiume della tragedia
o a saettare distruzioni amorose.
Ogni segnale confonde i riflessi
a rimbalzi di basalto per improvvise attese,
candida parabola di un umile tormento.
Dispettosa lamella il rimpianto,
cattivo testimone dei ricordi.
***
“Spazi”
Cosa importa se le pareti hanno l’unico rumore
che rimbomba tra battiti,
lo spazio è prigioniero di se stesso
in una cella che toglie la memoria.
Accanto l’urlo distoglie il pensiero
per gli ultimi giorni di luce,
rimbalza ombre tra le mura
della mia esistenza, leggendo ogni segreto.
Tenta beffarmi al di la del riflesso
la speranza impaziente, ruggine indelebile,
così che le labbra hanno l’ultimo salmo .
***
“Abbandono”
Solo in attesa di arrendermi all’improvviso stupore
rincorro i fantasmi dei ricordi per cornici
di un abisso insondabile , di un corrodere
interminabile sbalzi e detriti.
È l’assordante urla dell’angoscia,
la piccola chiave di follie che smemora i desideri,
a sillabare la distanza del tuo abbandono,
adesso che mi manca l’ultimo sentiero
tra le scaglie e la polvere dei giorni
nel tentativo di spezzare le ombre.
***
“Solitudine”
Desideravi un’altra primavera
tra spine delle rose e nubi solitarie
nei colori della fine di ottobre o la vertigine
che ha confuso il sorriso.
Desideravi ancora brividi per sere,
tra il giallo delle foglie e le coltri,
per rubare moine o veloci sgomenti,
granelli del nido silenzioso.
Ora sfugge il lamento della solitudine
e ti rivedo nuda nell’azzurro del cielo.
***
“Golfo”
Il golfo accenna appena il suo cristallo
nel segno dei gabbiani, finché lo sguardo
insegue il tramonto nel pallido guizzo della spuma.
Scompare l’azzurro anche dei sogni
nell’incerta melodia che tra le note
come un gioco nuovo riprende desideri.
Il vento leggermente ti scompiglia la chioma
nell’impazienza che assottiglia il ritmo
delle attese. Sei il nitido riflesso di risacca.
***
“Dubbio”
Avverto ancora il tuo abbraccio che mi avvolge
nella penombra, ove il tuo mistero
parla con figure a me sconosciute.
Quando a fine di ottobre un tempo breve
ha diviso i risvegli di orizzonte
eri ancora un corpo da toccare,
che annunciava sculture tra le rime.
La stagione sconfina con le piogge
e il mito è vertigine scomposta
in questa solitudine del dubbio.
***
I giorni, le ore, i luoghi, i momenti, le immagini, si fanno grovigli di un vissuto ardito e generoso. Persino le sottrazioni più crudeli possono trovare spazio; possono trovare il verso giusto in un poema che sa tanto di vita. Ed è così che nella magica, realistica,e formosa sacca che ci portiamo dietro si sono depositati pensieri, intendimenti, vertigini panoramiche, sconquassi esistenziali, suoni di dolci illusioni, maglie di irripetibili amori. Spagnuolo fa di tutto questo POESIA, dacché è in possesso della PAROLA; dei nessi creativi atti a forgiare i contenitori di tali emozioni. In lui la vita rinasce, si ri-fà virtuale presenza che ora inquieta, ora tormenta, ora addolora ma che riesce, anche, a creare paradisi artificiali in cui poter avvicinare sguardi e incontri di antiche primavere. “Ora sfugge il lamento della solitudine e ti rivedo nuda nell’azzurro del cielo”.