Mestisaje, poesie e prose di Graziella Olga Sidoli

Mestisaje, poesie e prose di Graziella Olga Sidoli.

    

     

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Docente di lingue e letteratura, traduttrice, redattrice, saggista, Graziella Sidoli nasce in Italia, si trasferisce in Argentina e poi negli Stati Uniti. Risiede a Bologna, città che sceglie per il rimpatrio in Italia, dove collabora con L.U.N.A, Libera università delle Arti, come professoressa di inglese e consulente didattico.
Le sue traduzioni di poeti italiani in inglese e spagnolo sono state pubblicate attraverso gli anni in varie riviste e antologie. Ha ideato e curato una selezione antologica di poesie di Paolo Valesio, Il Servo Rosso/The Red Servant, PuntoAcapo 2016, testo bilingue co-tradotto con Michael Palma, Premio Speciale Camaiore 2017. Ha fondato e curato riviste scolastiche e artistiche negli Stati Uniti. Ha partecipato e partecipa attivamente alla vita letteraria e accademica degli Stati Uniti e, ora, soprattutto in Italia. Fa parte della redazione di Italian Poetry Review (Società Editrice Fiorentina) ed è membro del Comitato Scientifico del Centro Studi Sara Valesio, di Genus Bononiae, a Bologna. Le piace identificarsi con una realtà transnazionale, transculturale e translinguistica. Scrive prosa e poesia in tre lingue. Di recente uscito con Fara edizioni il suo libro “Saggi minimi”.

       

Mestisaje

Si attraversano oceani, continenti, paesi e lingue. Si diventa meticci.
Qualcuno ci vuole esotici.
Qualcuno ci pensa orgogliosi.
Qualcuno richiede la scelta di una lingua, un paese, un continente e magari un mare.
La scelta è di non scegliere. Scegliere sarebbe tradire gli oceani, i continenti, i paesi e le lingue che ci hanno riconosciuto.
Ora c’è il mare, dove millenari passanti e passeggeri hanno cercato una sponda, un paese, un continente e una lingua.
Troppi sono polvere di molluschi e coralli in questo mare.
Altri sono approdati e hanno cercato radici, quelle che crescono non nelle viscere ma nella mente.
Noi, i meticci, sappiamo di non avere radici, di non aver trovato una sponda perché gli oceani, i continenti, i paesi e le lingue sono lame amate che ci attraversano il cuore.

*

E se Lui non avesse
catturato la rondine
in quell’estate di conchiglie nude
di vestali e corpi arenati,
Lei non sarebbe tornata a cercare
di rapirla per affogarla nel mare,
e dopo Lei non avrebbe
indossato l’armatura d’amazzone.

E se Lui non avesse
incantato la rondine
in quell’inverno di venti furiosi
di anime contorte e cuori violentati,
Lei non avrebbe mancato
di curare il volo della creatura,
e dopo Lei si sarebbe
messa anche la veste mariana.

Ma Lui e Lei si persero in un orizzonte
di cielo spettrale e ancestrale,
dove i nomi sono solo memoria
e i gesti sono eterni fantasmi.

E la rondine rimase per sempre
conficcata nella pietra murata.

     

Poesia del dis-amore, 2014, Bologna

*

L’ ESCLUSA

Espatriata,
involontariamente
da due terre latine.

Esportata,
precocemente
da un mare agli oceani.

Estraniata,
tristemente
da primi e secondi amori.

Extra-maritata,
inesorabilmente
da un marito e un quasi.

Espulsa,
ripetutamente
da ambizioni e passioni.

Esiliata,
giustamente
da lingue matrigne e patrigne.

Esclusa,
conscientemente
da cuori sociali e morali.

Emersa,
irreparabilmente
in un girovagare eterno.

     

Bologna 2015

*

(On becoming memory)

She suddenly understood ghosts, angels, zombies, and demons. She understood crucifixion, resurrection, ascension, and Hades. Unsweet treasure troves for lovers lost.

Lost to love, with circumstances too powerful for frail hearts. Frail ones lose love. The strong fashion it in time, change it, reshape it. They regain it. Time is not the enemy.

So, too weak to stand against the test of time, like bad poetry, these lovers catch memories as they would butterflies. Wanting to believe memories will save and somehow bring new life to their broken bond, they justify their sad destinies and live with shadows they dress as dolls or puppets in God’s hands.

She woke up one morning realizing she had been reduced to memory. The bridge between them vanishing each day, she knew she was now that ghost, an angel, that zombie and a demon. She felt her transparency grow each day. Other days, she was so light that gravitational force could not keep her on solid ground. Some nights she walked in strange confusion, still in disbelief, not distinguishing clearly between the real and the unreal. Dark premonitions filled her with bitterness unprecedented. Her losses were many. Her life too long. Her memories countless, yet fortunately fewer as time went by on its carefree and indifferent path.
She despised becoming memory, yet oblivion was at her doorstep. Perhaps the sole auspice was concealed in the flight of wings.

     

Agosto 2017, Bologna

    

All’improvviso, capì di spettri, angeli, zombi, dèmoni; e di crocifissioni, resurrezioni, ascensioni ed Inferi. Aspri tesori scoperti per amanti perduti.

Persi all’amore, troppo grevi i dettagli per la fragilità di un cuore. A chi è fragile l’amore si sottrae, chi è tenace sa adattarlo al tempo, alterarlo, ridargli forma. Nemico non è il tempo.

Sicché, come una brutta poesia, troppo debole alla prova degli anni, questi amanti si aggrappano ai loro ricordi quasi fossero farfalle. Li illude che la memoria in un qual modo salverà e ridarà vita all’infranto legame, e giustificano l’infausto destino vivendo con ombre che rivestono come bambole o pupazzi nelle mani di Dio.

Un mattino, al risveglio, si scoprì diventata ricordo. Sapeva, il ponte fra di loro via via più evanescente, che ormai era lei quello spettro, quell’angelo, quello zombi, quel dèmone. Realizzava che nel suo farsi più trasparente – e così leggera in certi giorni – che nessuna forza di gravità riusciva a incollarla al suolo. Certe notti vagava in confusioni che non le erano mai appartenute, tuttora incredula, incapace di separare il reale dall’irreale. Fosche premonizioni si insediavano in lei con ignote amarezze. Molte le sconfitte. Troppo lunga la vita. Molti i ricordi – e però, fortunatamente, se ne sminuiva il numero come il tempo avanzava nel suo percorso indifferente e sventato.

Detestava il suo trasformarsi in memoria ma l’oblio era alla porta. Forse l’auspicio era celato in un volo d’ali.

     

Trad. di Piero Sanavio

*

        

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opera di Maurizio Caruso

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