NATURALIA: LA STORIA D’AMORE E ROVINA TRA L’UOMO E LA TERRA, NARRATA DA ELISA ROSELLI. DI VIRGINIA FARINA

Naturalia: la storia d’amore e rovina tra l’uomo e la terra,
narrata da ELISA ROSELLI.
Di Virginia Farina

 

    

Come parlare del cambiamento climatico pronunciando l’urgenza senza provocare l’immobilità dell’impotenza? Come dire della gravità di ciò che accade senza nutrire ansia e sentimenti di disperazione? Come rendere tutte le sfumature di questa parabola umana sulla Terra che ha generato devastazione, ma anche conoscenza e rispetto del pianeta?

Le parole, nella loro linearità sembrano a volte faticare nel restituirci questa complessità, per questo forse certe immagini sono più efficaci, toccandoci al tempo stesso con immediatezza e con quel pungolo che ci lascia poi il tempo di pensare. Il progetto grafico che Elisa Roselli ha realizzato in esclusiva per questo numero della Fanzine Respirare di Versante Ripido ha precisamente questa potenza. In dieci storie, che sono come dieci capitoli di un racconto più vasto, Elisa ci permette di addentrarci nel tema della nostra relazione con la Natura senza mai esaurirlo, rilanciandolo serie dopo serie, immagine dopo immagine. con uno stile semplice ed efficace che tiene insieme il registro surreale con quello della rappresentazione naturalistica. In questa elaborazione visiva e narrativa, Elisa è di certo sostenuta dalla sua formazione di biologa, che sposa un talento di grafica, artista ed illustratrice per generare immagini visivamente potenti e sostenute al tempo stesso da una profonda conoscenza anche scientifica. Il risultato è un’opera coerente in dieci stanze che Elisa ci presenta così:

 

 

 

La prima immagine è dedicata all’ansia da cambiamenti climatici, ho pensato a questa ragazza, alla paura delle catastrofi, alla sensazione di impotenza; il cuore sacro rappresenta il fatto che bisognerebbe davvero dare importanza a questi sentimenti anziché far finta che non esistano ( come succede, purtroppo, per tutti i problemi della sfera psicologica).

 

 

 

La seconda storia è dedicata alle persone che si battono per la difesa della terra. L’ho fatta pensando alle donne della mia famiglia che sono vissute lavorando la terra del nonno e spesso si sono battute per impedire l’uso dei pesticidi o per salvare gli animali. In particolare mia mamma, che parla con gli uccelli (davvero, la sua casa è piena di gazze libere che vanno spesso a trovarla) e che è la causa del mio essere ambientalista e animalista.

 

 

 

La terza storia è un classico dei cambiamenti climatici: lo scioglimento dei ghiacciai, che di fatto è causa delle attività umane. Per questo nell’immagine con la donna il ghiacciaio sta morendo, mentre in quella con l’orso è vivo e forte.

 

 

 

La quarta immagine è un’Ofelia moderna. L’immagine poetica della donna che si lascia andare nel fiume per le sue pene d’amore, oggi sarebbe sporcata dai rifiuti di plastica. La libellula simboleggia il fatto che i fiumi sono un importante ecosistema, casa di milioni di specie, che dovremmo difendere con forza.

 

 

 

Per realizzare la quinta immagine, quella della gabbia, ho pensato alla visione omocentrica, al fatto che pensiamo di poter imprigionare la Natura, che pensiamo di poter avere il controllo sui fenomeni naturali o di imporre il nostro volere sulle altre specie. Ma la Natura è libera e non si può contenere. Inoltre in questa immagine torna un concetto che metto spesso nei miei disegni, noi siamo Natura e quello che facciamo all’ambiente, che tra l’altro è la nostra casa, lo facciamo a noi.

 

 

 

Per la sesta storia ho scelto di realizzare ogni immagine legata all’altra, perché volevo dare l’idea di qualcosa che scorre. L’idea era rappresentare il mare con le sue specie in pericolo a causa dell’inquinamento della plastica. Il mio è un invito a guardare tutto e non far finta che un problema non esiste solo perché è lontano da noi.

 

 

 

La settima immagine è una foresta di case e rappresenta il problema della sovrappopolazione, ho scelto però una palette di colori allegri, perché le nostre città sono belle e credo nel potere dei popoli.

 

 

 

L’ottava storia è dedicata al problema della desertificazione, ho voluto immaginare la terra rigogliosa e verde che bacia il terreno ormai spoglio nella speranza che possa ridargli una nuova vita.

 

 

 

Nella nona ho scelto di rappresentare l’isolamento che è un’altra conseguenza dell’ansia da cambiamenti climatici, ho disegnato una pittrice che dipinge un murales che rappresenta un paesaggio solare, ma si trova all’interno di una stanza buia, l’invito è quello di ritrovare il contatto con la Natura veramente, dal vivo, non soltanto attraverso i nostri schermi. 

 

 

 

Infine l’ultima è dedicata alla biodiversità, in cui una donna forma un cerchio in cui animali e uomini ritrovano l’alleanza perduta.
Era importante per me concludere con la speranza!

Provate, ora, a tornare indietro, a riguardare le immagini di questa Fanzine non soltanto come illustrazioni agli articoli, come abbellimenti grafici. Cercatene il senso profondo, anche alla luce di queste narrazioni, frugatele, interrogatele. Ne scoprirete sfumature sfuggite a un primo sguardo, racconti paralleli che dagli occhi parleranno direttamente al vostro cuore. E anche in questo riconoscerete quel potere senza tempo che ha, nell’incontrarci, la poesia, in tutte le sue forme.

   


   

NOTA AUTOBIOGRAFICA di Elisa Roselli
Mi chiamo Elisa sono un’illustratrice digitale. Mi definisco un’illustratrice con l’ossessione per la natura, ma anche una campionessa mondiale di sogni ad occhi aperti. Mi piace rappresentare la natura, la realtà che mi circonda, ma a volte lascio che la fantasia abbia la meglio e creo immagini surreali, oniriche. Ho conseguito la laurea in Biologia e ho lavorato molti anni in campo scientifico coltivando, contemporaneamente, la passione per il disegno e la foto manipolazione. Ho lasciato il lavoro come microbiologa in un laboratorio di analisi alimentari per inseguire il sogno di lavorare con l’arte e la creatività e anche se a volte è difficile, per me è impossibile pensare ad un lavoro di routin che escluda i colori e la fantasia. Ho lavorato anche come fotografa tornando sempre al disegno, dove posso realizzare la realtà così come la vedo io.
Attualmente sul mio profilo Instagram ho unito tutte le mie grandi passioni e parlo di scienza, Natura e sostenibilità ambientale attraverso illustrazioni surreali e fantastiche. Alla fine il mio background scientifico è la principale fonte di ispirazione per il mio lavoro artistico.

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