Versante Ripido accoglie e si unisce all’appello per la pace lanciato da Palabra en el mundo di Venezia.
Di seguito il testo e le adesioni pervenute finora.
APPELLO PER LA PACE
Palabra en el Mundo di Venezia da anni ospita poeti e poetesse da tutto il mondo a unirsi intorno alla parola poetica, e rendere costruttivi e tangibili i principi di solidarietà e pace.
La Pace è parola-azione da scambiare come segno reale di pace e non con missili e bombe, disoccupazione e disuguaglianze civili e sociali; è assenza di violenze su corpi e territori, eguaglianza reale delle persone tutte e in tutti gli angoli del pianeta e non vuote retoriche parole o leggi e cavilli burocratici. Non siamo da soli a camminare su questa terra che ci ospita e non siamo da soli a dire di No alla mania guerrafondaia che gli uomini hanno da illo tempore continuato a costruire.
Mantenere viva la Solidarietà, l’Accoglienza e i Rapporti di Amicizia è essenziale e non rinunciabile in questo oscuro momento storico. Così come non parlare di odio ma di sorellanza, di fratellanza, e di rifiuto netto delle armi per risolvere i conflitti.
Noi costruiamo e portiamo avanti invece le armi della ragione, della critica e della nostra umanità anche attraverso la parola poetica.
Quest’appello si rivolge a tutte le persone che non accettano di subire passivamente la logica di guerra che nella nostra storia ha come un movimento carsico: appare e scompare in ogni angolo della terra sotto diverse forme.
Una cosa è sempre stata chiara però alla fine di ogni conflitto: coloro che sempre hanno subito i torti di guerre giuste o sbagliate, come le si vogliono definire nei libri di storia e nelle narrazioni, sono in maggioranza le donne e i loro figli e figlie in primis; poi c’è anche la terra che subisce fino alla nausea impoverimenti e distruzioni del suolo, dei suoi abitanti animali e vegetali.
Durante la pandemia, avevamo pensato, sperato, creduto che ci saremmo finalmente fermati, seduti ad un tavolo a ragionare su come tornare ad usare buone pratiche di convivenza.
Ora vediamo che così non è stato.
I governanti hanno invece continuato a mappare, confinare, scacciare, reprimere, costruire e smerciare armi, martoriare corpi e menti, limitare la libera circolazione delle persone. Il tutto in nome di un profitto che non ci appartiene. Il Che fare? ora che siamo vicinissimi alla follia generale, non è facile e richiede ad ognuno e ognuna di noi un atto di coraggio e di fermezza:
bandire le armi
dalle nostre produzioni a supporto della nostra economia, bandire la guerra dalla nostra storia, che essa diventi veramente un tabù, ci sembrano le due immediate condizioni se veramente vogliamo dare un futuro il più armonioso possibile a questa terra, Perché anche le nostre resteranno solo parole, se ad esse non si accompagna un gesto di pace, un’azione di costruzione della Pace. Che le armi tacciano e si cominci a parlare vuol dire quindi che le armi non devono circolare. I nostri governanti devono ascoltare la voce dei cittadini e delle cittadine.
Che i figli chiamino i padri, le madri i loro figli a posare le armi.
Il poeta albanese Ismail Kadare chiudeva, già negli anni ’60, così un suo poema:
“Venite e appendete le armi ai chiodi delle rime”.
Proviamo ad ascoltarlo davvero adesso?
Questo è l’appello che noi della Palabra en el Mundo di Venezia rivolgiamo a tutte e tutti i costruttori di Pace. Accogliamo i testi dei poeti e delle poetesse che a noi si vorranno unire per organizzare anche una lunga carovana non di bombe ma di parole poetiche che superino il rumore funesto della guerra e la faccia tacere per sempre.
Anna Lombardo, Fabia Ghenzovich, Giovanni Asmundo, Zingonia Zingone
Aderiscono artiste/i
Alessandro Cabianca, Valeria Raimondi, Fernanda Ferraresso, Letizia Lanza, Lorenzo Fort, Simonetta Sambiase, Paolo Polvani, Adriana Hoyos, Armando Pajalich, Anna Chahoud, Anna Maria Ferramosca, Mariella De Santis, Rita degli Esposti, Marta Petreu, Francis Combes, Pierfranco Uliana, Isabella Albano, Ivana Maksic, Rosanna Marcodoppido, Louis Felipe Sarmento, Marco Cinque, Ataol Behramoghu, Alessandra Pellizzari, Andrew Marini, Xanath Caraza, Rossana Camarena, Jacopo Terenzio, Vincenzo Mastropirro, Patrizia Sardisco, Goya Gutiérrez, Laura Guadagnin, Grazia Sterlocchi, Odveig Klyve, Charlie Kerrigan, Antonella Barina, Alessandra Bava, Adam Vaccaro, Enzo Santese, Gabriella Gianfelici, Tiziana Bertoldin, Cristina Faccanoni, Massimo Palladino, Luigi Cannillo, Vittoria Ravagli, Roberto Carlon, Gianni Mascia, Francesco Tomada, Marta Celio, Lucia Guidorizzi, Marta Paoloantonio, Antonella Bontae, Edoardo Olmi, Mariella Setzu, Cristiana Moldi Ravenna, Claudio Ongarato, Alberto Cancian, Igor Costanzo, Sandro Sardella, Claudia Zironi
e associazioni:
Pronto Intervento Poetico (PIP), Gruppo90-ArtePoesia, Gruppo Culturale “Aeì mèlos/Sempre musica”, Rivista on line “Amicando Semper”, Associazione Culturale Milanocosa, La Settima Stanza-Waves (women arts Venice), Scuola popolare di poesia di Is Mirrionis, Piccola scuola della Pace, Collettivo Movimento dal Sottosuolo, Versante Ripido