La nascita di VR: non è mai troppo tardi, editoriale di Claudia Zironi.
Nel primo articolo del numero 0 di questa nostra serissima e tecnica fanzine Versante Ripido, avrei voluto esordire indagando anche sugli eventi che hanno inesorabilmente allontanato gli italiani dalla vocazione marinaresca nonché da quella spiritual-miracolistica, ma non essendo riuscita ad ottenere un’intervista né dal comandante Schettino né dal parroco di San Venanzio di Galliera, mi limiterò alla disamina della fuga dal verso di questo popolo di ex santi, poeti e navigatori.
Naturalmente parlo di fuga dalla lettura, ché – ahinoi! – di scrittori che sospirano in versi all’inizio dell’autunno, per la festa della mamma e ogni volta che vengono mollati dalla fidanzata ce ne sono a migliaia, in una sorta di inquietante equazione poesia = sofferenza, tristezza e nostalgia.
“C’e’ perfino chi ha tentato di registrare la poesia come terapia psicanalitica di base per depressi europei cronici, con il marchio Lowest Euro Spread” giurano all’ufficio dei brevetti di Hong Kong!
E qui appare chiaro che l’allontanamento dalla poesia è dovuto a qualche remoto evento traumatico dell’infanzia degli italiani.
Ho dunque fatto da cavia a un team di freudianjungianciellini che, cercando nel mio inconscio, sono riusciti ad intravedere la verità, e ora sono certa di empatizzare con tutte le generazioni di lettori dal dopoguerra a oggi, rievocando il doloroso ricordo, dei tempi della scuola elementare, di dopocena primaverili passati a ripetere alla mamma Il Cinque Maggio o La Spigolatrice di Sapri, mentre c’era sempre qualche amico inopportuno che veniva a suonare il campanello per invitarmi ad andare in cortile a giocare. Quegli stessi lettori, che, nell’estate appena trascorsa, hanno salvato le sorti dell’editoria mondiale e rimandato la chiusura di innumerevoli librerie italiane, acquistando e leggendo milleottocento pagine di sfumature di mediocrità, guardano con sospetto e ribrezzo la poesia.
Se la colpa sia della scuola o della mamma o dei poeti stessi o addirittura di un’infida cavallina storna è difficile determinarlo. Fatto sta che oggi nelle librerie, lo scaffale più buio, polveroso e disordinato è quello dedicato alla poesia e un best seller vende circa 200 copie a livello nazionale – se l’autore ha la fortuna di avere i bisnonni ancora in vita, altrimenti il numero cala drasticamente.
Ma noi di Versante Ripido abbiamo deciso di accettare la sfida: riporteremo i lettori alla poesia!
Ambiziosi vero? Ma non era forse ambizioso anche il progetto RAI di alfabetizzazione di massa negli anni ’60? E guardate che risultato: oggi proprio tutti possono scrivere versi per la festa della mamma!
Quindi buona nascita Versante Ripido! Se un solo lettore di narrativa deciderà di amare anche la poesia, le nostre speranze per te non saranno state vane.
Un bell’esordio. Per chi poi è controcorrente come me, e che va in libreria per acquistare solo ed esclusivamente libri di poesia, sobbando la prosa, si rende assoutamente necessario ricordare ai lettori che la poesia è il migliore dei generi letterari da sempre esistente, quello che educa al Bello e al Sacro. Se tutti dopo il fenomeno dell’alfabetizzazione di massa oggi scrivono versi, belli o brutti che siano, è molto importante. Serve, ora, un secondo passo ancora più importante di quello che è stato già compiuto: una buona culturizzazione di massa . Per quanto non sia cosa facile, bisogna che la gente comprenda che la poesia è una forma d’arte nobilissima, indispensabile per la crescita dello spirito umano e non una attività minore dello spirito. La difficoltà reale è tutta qui, ma con l’impegno costante di chi ha già compreso tutto questo , con il tempo , con la collabrazione di una nuova ed onesta editoria e innanzitutto, credo, con l’aiuto e il lavoro costante e capillare dei docenti nelle scuole, la situazione attuale potrebbe cambiare. Auguri di cuore, Claudia e Complimenti. Nunzia Binetti
Cara Nunzia, ti ringrazio per aver fatto il controcanto serio al mio editoriale ironico. La penso esattamente come te. Claudia
Anch’io come Nunzia in libreria cerco sempre quello scaffale nascosto e polveroso pieno di libretti di poesie per me è salutare.
Ricordo un negozio di Mantova, la vetrina prometteva vendita di formaggi birra e vini ma nascosto all’interno c’era un mondo di parole, lungo i corridoi i libri aspettavano silenziosi e nell’ultima stanza in fondo ci siamo sedute io e le mie amiche dopo aver preso dei libri di poesie e con un sottofondo di musica francese abbiamo iniziato a leggere ad alta voce. Ho quel momento impresso nel cuoe per la felicità che miha regalato. Auguri per questa vostra bella iniziativa.
Hai rievocato un bel ricordo Marilena cara, un sentire comune di noi “adepti” che i casi della vita, oltre al gusto, hanno portato vicino agli scaffali polverosi a cercare linfa vitale ed emozioni. Ti ringrazio per il commento e per il prezioso contributo che stai dando, con i tuoi scritti meravigliosi, alla riuscita della nostra impresa. Un saluto. Claudia
Cara Claudia non ti conoscevo sotto questa veste, prometto di cercarti tra gli scaffali; ammetto al contrario di preferire la prosa alla poesia anche se in fondo 5 maggio, silvia and company rilette da adulti qualcosa lasciano. Forse sono letture da faticare da piccoli per poi riapprezzarle da adulti, dove però non abbiamo più un’antologia che sceglie per noi ma possiamo godere del potere di scegliere, selezionare, eliminare.. Un saluto e un affettuoso augurio
Fabiola
Grazie per il tuo passaggio e per il commento cara Fabiola. Spero che diventerai affezionata lettrice di questa nostra fanzine di poesia e che un giorno le tue preferenze diventeranno meno marcate Claudia
Ciao Claudia. E’ buffo navigare su internet, in una noiosa domenica pomeriggio di fine anno e imbattersi in un blog di poesia dove trovo il tuo nome e una tua pubblicazione. Io amo scrivere e amo la poesia, anche se non mi ritengo nè un esperto, nè tantomeno in grado di giudicare. Diciamo che quando ho bisogno di emozioni cerco qualche poesia che sappia darmele..E’ stato tutto così casuale..ho letto le tue poesie e credo dicano molto di te, come è ovvio che sia. Non ti vedo da vent’anni, dal marzo ’93,quando mi licenziai dal posto in cui eravamo colleghi, ma la passione che c’è in queste tue composizioni è sempre quella di una persona fantastica, intelligente e piena di risorse che ho avuto la fortuna di conoscere. Un augurio e un saluto affettuoso. Luigi.
Caro Luigi, questa tua a pieno titolo si puo’ definire una sorpresa. Sono felice di sapere che ti interessi di poesia, cosi’ come mi fa molto piacere che tu abbia letto e commentato i miei scritti. Spero che tu abbia trovato Versante Ripido interessante e che verrai a trovarci in occasione delle nostre uscite mensili. Mi auguro che tu stia bene e abbia una vita felice. Ti mando un caro saluto e i migliori auguri di un bellissimo anno 2013! Claudia
Da nuovo appassionato a VR, con l’ambizione di conoscerne un po’ di piu` attraverso la tecnica dell’esplorazione disordinata nel sito, non posso fare a meno di notare quanto entusiasmo partecipativo era presente agli esordi, oltre alla passione poetica e al senso umoristico di Claudia e non solo, che per fortuna sono conservati. Cosa e` successo? Perche` ora e` cosi` raro trovare un commento, benche` la qualita` dell’offerta sia in crescita straordinaria? Ci sono aspettative andate deluse ? Magari relative ad affermazioni personali attraverso il canale mediatico ? O stanchezza e assuefazione? O cosa? Abbiamo imparato dai social media che il fruitore diventa egli stesso co-autore , influenza il prodotto, anche solo con un banale ” mi piace” . Sarebbe bello poter ottenere un sondaggio in merito agli abbandoni , e sapere se essi sono relativi solo alla condivisione o anche al progetto culturale nel suo complesso (e il perche`, ovviamente). La butto li` come idea.