Non siamo mai pronti a oltrepassare la nebbia, poesie di Elina Miticocchio.
Elina Miticocchio nasce a Foggia nel 1967, dopo gli studi classici si è laureata presso la facoltà di Giurisprudenza di Bari.
Autrice di poesie e racconti, appassionata di arte pittorica, scrive su un blog personale dal titolo “Imma(r)gine” nel quale raccoglie, oltre a suoi testi, voci di altri autori e illustrazioni. Ha collaborato alla redazione del blog CarteSensibili curando, mensilmente, diverse rubriche e recensendo testi di autori contemporanei.
Nel 2014 è selezionata per far parte di una plaquette dal titolo “Le trincee del grembo” – Dodici prove d’autore al femminile – dell’Associazione Culturale LucaniArt.
Nel mese di maggio 2014 pubblica, per la casa editrice Terra d’Ulivi, la raccolta poetica dal titolo “Per filo e per segno” e nel giugno 2015 la plaquette dal titolo “Semi di parole” per i tipi dell’Associazione Culturale Exosphere PoesiArtEventi, nella Collana Exosphere Plaquettes.
E’ presente nell’antologia di poesia italiana contemporanea per ragazzi dal titolo “Cieli bambini”, edita nel 2015 dalla Secop Edizioni e curata dal Prof. Livio Sossi.
Fa parte dell’antologia Sotto il cielo più largo del mondo. Trenta poeti dauni, edita dalla casa editrice Besa nel 2016.
Nel dicembre 2016 ha pubblicato la silloge poetica dal titolo “Le stanze del vento”, collana “I Girasoli”, edita dalla Secop Edizioni.
Sue poesie sono state pubblicate su diversi blog letterari ed antologie edite da LietoColle Edizioni.
Attualmente vive e lavora a Foggia presso l’Ufficio V – A.T. di Foggia.
*
Si arriva all’amore guardando l’amore
crescere nei gesti nella cura
osservando impariamo a toccarne il senso ma non sappiamo lo spazio vuoto
non siamo mai pronti
a oltrepassare la nebbia
restiamo di qua ad asciugare le lacrime sul foglio del giorno
*
Io non so dirti dove corrono le mie parole
se nel tempo nel gesto vogliono farsi incontro
per poi svanire nella notte che arriva
Mi sfugge il luogo della parola
la cui luce sfioro intravedendone
l’ombra
eppure ogni ritorno di lettera
mi rivela bozzolo e nuvola
*
Vi erano case cosparse di fiori
nella memoria ali di rosa
la voce mia era ascolto
dopo troppa pioggia
era braccia schiuse la soglia
forse lasciarsi andare
aprire i segreti affollati di solitudine
*